Come avviene il coma farmacologo e quali sono le conseguenze
Il coma farmacologo è uno stato indotto, di coma provvisorio, mantenuto grazie alla somministrazione di farmaci. Di solito viene messo in pratica in caso di interventi chirurgici, traumi o per ridurre la sensibilità al dolore.
Ma come avviene il coma farmacologico, cosa succede durante questo stato di incoscienza indotto, come ci si risveglia e quali sono le conseguenze? Oggi proveremo a rispondere a queste domande.
Come avviene il coma farmacologico?
Il coma farmacologico viene provocato tramite il dosaggio controllato di farmaci come barbiturici e anestetici, nel reparto di Terapia Intensiva. Di solito il coma farmacologico viene indotto proprio durante un intervengo chirurgico o in seguito ad un incidente, solitamente è fondamentale soprattutto in circostanze delicate per cercare di proteggere l’encefalo.
Il coma farmacologico infatti è utile nel caso di ustioni estese, per ridurre la sensibilità al dolore, di shock settico o di avvelenamenti. Durante il coma farmacologico viene ridotto il metabolismo e il consumo di ossigeno, infatti i barbiturici riducono il metabolismo e il flusso di sangue cerebrale.
Circa il 55% del glucosio e dell’ossigeno presenti nel nostro corpo, vengono utilizzati per il mantenimento dell’attività elettrica, quella che invia impulsi vitali al cuore, al cervello e al respiro. Il resto viene utilizzato per mantenere attivo il metabolismo, ma con la somministrazione di determinati medicinali, l’attività elettrica viene ridotta.
Questo significa che anche il metabolismo e il bisogno di ossigeno si riducono. I farmaci somministrati durante il coma farmacologico sono il propofol e il pentobarbital o tiopentale. In base al dosaggio il paziente può essere mantenuto in uno stato di anestesia generale o di coma profondo, inoltre, il coma farmacologico, viene anche indotto quando altre opzioni di cura non hanno dato un esito positivo.
Alcuni dubbi
Secondo alcuni medici il coma farmacologico può impedire o aiutare l’ipertensione intracranica, ma non per questo prevenire eventuali danni al cervello. Il dubbio sul coma farmacologico è che la riduzione nell’ipertensione intracranica non può essere ridotta per un tempo illimitato, quindi, qualora il paziente sia mantenuto in coma farmacologico conseguentemente a operazioni neurochirurgiche, traumi o ischemia cerebrale, non è detto che al suo risveglio non comporti problemi o danni cognitivi.
Quando viene indotto?
Il suo compito è di permettere all’organismo del paziente di recuperare da una situazione traumatica, che può comportare dolore o stress. Il coma farmacologico, di solito, viene indotto quando il paziente è stato vittima di un danno cerebrale, a causa di un incidente o di un forte trauma fisico, seguito da edema. Inoltre, può essere indotto anche in caso di overdose di droga o di alcune malattie, come la meningite o la rabbia che comportano un aumento di pressione all’interno del cervello.
Cosa succedete durante il coma farmacologico
Durante il coma farmacologico il paziente non è cosciente o lo è in maniera parziale. La sua sensibilità al dolore è ridotta e non è in grado di rispondere a stimoli esterni. Durante il coma farmacologico, l’apporto di ossigeno viene ridotto, quindi viene impedito alle zone gonfie di spingere verso la calotta cranica e causare altre lesioni.
I rischi
I rischi del coma farmacologico sono diversi, innanzitutto, i pazienti sottoposti a questa pratica sono di solito vittime di infezioni polmonari. Infatti il coma artificiale influisce sullo stimolo della tosse, che viene bloccato dai medicinali, e la tosse ha come funziona principale quella di aiutare il nostro corpo a eliminare secrezioni dannose dai polmoni. Anche le difese immunitarie del nostro corpo possono essere più basse del livello di normalità, visto che è sconsigliato l’uso di antibiotici.
Quando viene sospeso il coma farmacologico
Il coma farmacologico non ha una durata specifica, dipende dalle condizioni del paziente, dalla sua risposta alla cura e dall’entità della malattia da pochi giorni fino a qualche settimana.
Solitamente quando le condizioni di salute di un paziente migliorano, la somministrazione dei farmaci viene ridotta gradualmente, e il paziente riprende conoscenza.
Il risveglio dal coma farmacologico non avviene in modo repentino, ma graduale per evitare che vengano compromessi i risultati ottenuti durante il trattamento. Una volta che il paziente si è risvegliato dal coma farmacologico deve avvenire una riabilitazione motoria, ma non solo. Anche del linguaggio, perché il paziente potrebbe non essere subito in grado di esprimersi correttamente.
Approfondimenti
Lascia un commento