Amianto cos’è e rischi per la salute
Solo la parola fa scattare un timore oramai diffuso e consolidato ma è necessario conoscere molto di più sull’amianto, cos’è e rischi per la salute connessi e reali che devono farci riflettere alla luce di dati oggettivi.
Intanto focalizziamo la nostra attenzione su cos’è l’amianto
L’amianto è un materiale molto comune in natura e corrisponde ad un insieme di minerali del gruppo dei cosiddetti silicati.
La caratteristica di base dell’amianto ne determina anche la sua potenziale pericolosità: è un materiale che tende a sfibrarsi con il passare del tempo, sfaldandosi in fibre piccole e volatili, una vera e propria polvere che può essere respirata e provocare danni a breve e lungo termine alle nostre vie respiratorie.
Soprattutto tra gli anni ’50 e ‘70, l’amianto è stato utilizzato per la coibentazione di edifici, cioè il loro isolamento termico o acustico, molto spesso nella forma mescolata a cemento nota con il nome di Eternit.
Questo materiale è stato largamente utilizzato nell’edilizia ma anche per la fabbricazione di materiali di largo uso come vernici, guarnizioni, corde, tute protettive, forni, produzione di automobili, treni e navi; in alcuni casi, la polvere di amianto è stata utilizzata anche come mezzo di filtrazione di vini.
Oggi l’amianto è stato sostituito per lo più dall’uso di fibre di vetro.
Era considerato un materiale duttile, economico e molto resistente soprattutto alle alte temperature, ovviamente era lontana l’idea che l’amianto potesse comportare dei rischi per la salute.
Amianto rischi per la salute
Eppure, già negli anni trenta del secolo scorso, nel Regno Unito e successivamente in Germania, erano emersi dati allarmanti che evidenziavano il rapporto tra amianto e sviluppo di tumori. Il primo paese a bandire il materiale fu però l’Islanda nel 1983, oggi insieme ad altri 50 paesi nel mondo.
In Italia l’amianto è fuori produzione e lavorazione dal 1992 (Legge n. 257/1992), quando è stato ufficialmente considerato pericoloso ed illegale. Inoltre si è contestualmente provveduto a dare indicazioni per il suo smaltimento e sostituzione come anche per il risarcimento eventuali a lavoratori che abbiano subito danni derivati dalla respirazione delle polveri di amianto.
I rischi dell’amianto sono potenziali, cioè correlati al suo decadimento, allo stato di conservazione del manufatto che ne è rivestito o a sollecitazioni esterne come vibrazioni, correnti d’aria, infiltrazioni.
In poche parole, almeno in teoria, se il manufatto in questione è ben conservato, in quel preciso momento non costituisce un pericolo ma è altrettanto chiaro che lo è sempre a livello potenziale, potrebbe diventarlo in qualsiasi momento, da qui la necessità dello smaltimento anche preventivo di tale materiale.
A dispetto del suo nome, che deriva dal greco “inattaccabile”, “incorruttibile”, l’amianto non lo è affatto.
L’amianto cosa provoca: il killer invisibile
Respirare polveri di amianto può far insorgere una malattia cronica polmonare nota come asbestosi, asbesto è un sinonimo di amianto. Questa malattia, che porta ad un’insufficienza respiratoria grave, può anche insorgere molti anni dopo l’esposizione e costituisce un alto fattore predisponente per un successivo sviluppo di cancro ai polmoni, soprattutto nelle persone che già fumano.
Tra le altre malattia amianto-correlate vi sono il mesotelioma (una neoplasia, un tumore maligno, che colpisce le parti sierose del nostro organismo), che può avere una latenza fino a 45 anni e il carcinoma polmonare.
L’amianto è noto anche come il killer invisibile perché di fatto sono proprio le sue polveri invisibili a causare questi danni gravissimi, la distanza di tempo tra l’esposizione e la malattia ha reso difficile inizialmente la determinazione di un collegamento diretto. Questo periodo di latenza fa sì che ancora oggi, a distanza di decenni, molte persone scoprano di essere state danneggiate dall’amianto in passato.
Un Commento
Claudia
14. Lug, 2017Inutile dire che la sola parola “amianto” mi fa venire i brividi: negli ultimi anni si sono sentite tante storie ed è incredibile pensare che esistano ancora tanti edifici costruiti utilizzando anche questo materiale… bisogna sempre fare riferimento a dei professionisti in caso di dubbio e bonificare!