Antigene carcino-embrionario: cosa sapere
Tra i marker tumorali, l’antigene carcino-embrionario, noto con la sigla che lo caratterizza CEA, è uno di quelli presi in maggiore considerazione e che può essere espressione di patologie diverse.
Cos’è l’antigene carcino-embrionario
Nello specifico, l’antigene carcino-embrionario è una proteina che viene prodotta dalle cellule di forme tumorali diverse. La sua produzione è molto ampia e può risalire a organi diversi: dal fegato alla tiroide, dalle ovaie ai polmoni. Inoltre, la presenza di questa proteina può farsi espressione anche di patologie che interessano il colon-retto, la mammella, lo stomaco o il pancreas.
Quando si manifesta?
Questo marker viene considerato per valutare sia la tipizzazione della fase iniziale del processo neoplastico sia la possibile presenza di recidive. È un indicatore fondamentale nella fase di monitoraggio e viene rilevato attraverso l’analisi del sangue.
Quando va fatto il test?
Il CEA Test consiste in un prelievo di sangue tradizionale. Viene prescritto dal medico quando sospetta la presenza di un tumore o quando vuole valutare il rischio di una recidiva dello stesso. Non viene prescritto in tutti i pazienti affetti da questa patologia, anche se come visto il CEA è un indicatore che copre un ampio spettro di tumori. Il valore di questa proteina è elevato in presenza di neoplasie diffuse.
Cosa sapere sul test
Il test non richiede una preparazione particolare. Si tratta, come visto, di un normale prelievo del sangue che non richiede nemmeno attenzioni particolari nell’alimentazione. Se si accompagna, però, ad altre rilevazioni, come quelle per colesterolo e glicemia, è importante effettuare il prelievo a digiuno.
CEA alto solo per i tumori?
Nella maggior parte dei casi, il prelievo destinato all’analisi dei valori dell’antigene carcino-embrionario è destinato proprio a valutare la possibile presenza di un tumore ma non è l’unica ragione per la quale il suo valore può risultare alterato. Nei fumatori, ad esempio, risulta sempre più alto, lo stesso accade nei soggetti affetti da epatite, colite, polmonite, pancreatite o altre patologie come la poliposi intestinale o l’enfisema. E ancora: gastrite, bronchite, itteri benigni o cirrosi epatica o morbo di Chron.
Tutti i valori di questo marcatore
Nei soggetti sani il valore di questa proteina nel sangue si attesta tra gli 0 e i 2,5 – 3 mcg/ml. Il CEA è particolarmente elevato nei pazienti che presentano neoplasie che interessano soprattutto il colon-retto. Subito dopo gli interventi chirurgici finalizzati all’eliminazione di masse tumorali, inoltre, questo particolare marcatore va spesso tenuto sotto controllo perché può diventare spia della presenza di metastasi.
Quando il valore supera i 20 mcg/ml
Una minima variazione verso l’alto del valore della proteina può essere una spia da non sottovalutare. È molto difficile stabilire, dal solo valore, quale problematica sia alla base dell’alterazione. È vero, però, che in caso di un forte rialzo, capace di portare verso i 20 mcg/ml il livello della proteina nel sangue, è probabile trovarsi di fronte a metastasi o a un carcinoma primitivo del pancreas o del colon-retto.
CEA basso, cosa vuol dire?
Anche se con una minore frequenza, può capitare che l’antigene carcino-embrionario presenti valori inferiori alla norma. Cosa vuol dire? È quello che accade, nella maggior parte dei casi, quando è in corso un trattamento oncologico. Il valore basso potrebbe, in ogni caso, essere espressione della presenza di una neoplasia per questo è fondamentale incrociare i risultati del CEA test con altri rilievi effettuati.
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