Il cardamomo, quali benefici comporta e dove si trova
Il cardamomo è una pianta originaria della zona meridionale dell’India, e dell’isola di Ceylon, il suo nome scientifico è Elettaria Cardamomum, ed appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, la stessa famiglia dello zenzero.
Infatti, proprio come lo zenzero, è una spezia piuttosto piccante, ma più aromatica e delicata, specie nella sua varietà verde, molto pregiata e costosa; la varietà nera, leggermente più economica, ha un gusto più forte e deciso.
La pianta può raggiungere l’altezza di quattro metri e le foglie sono lunghe e lanceolate; i fiori sono gialli con striature viola, ed i frutti sono baccelli verdi che contengono da quattro a otto piccoli semi. Sono proprio i semi il cuore di questa straordinaria pianta, ma per mantenere intatto il loro prezioso aroma, è molto meglio conservarli all’interno del loro baccello.
Le proprietà del cardamomo
Le bacche di cardamomo hanno moltissime proprietà; gli elementi che le caratterizzano sono fibre, proteine, grassi e carboidrati, i minerali presenti sono: molto potassio, poi magnesio, calcio, fosforo, manganese, rame, zinco e ferro. Le vitamine sono: A, B1, B2, B3, B, e C. Il suo olio essenziale è caratterizzato dalla presenza di molti principi attivi, tra i quali il cineolo, “olio del seme santo”, equivalente all’eucaliptolo che si ricava dall’Artemisia, il quale è il responsabile delle tante proprietà del cardamomo, come anche il limonene, presente anche negli agrumi.
Ha proprietà digestive, antinfiammatorie, antibatteriche, antisettiche, neuro stimolanti, diuretiche, afrodisiache.
I benefici del cardamomo
Una spezia dalle mille virtù, si potrebbe facilmente dire, e non sarebbe lontano dal vero. Infatti il cardamomo è conosciuto davvero dalle origini dei tempi, visto che ne troviamo notizie già nei papiri egizi, nei documenti dei medici greci e romani, nelle Mille e una notte degli arabi, nella medicina cinese ed in quella ayurvedica.
Ritenuto da tutti un potente digestivo, se ne raccomanda l’uso dopo i pasti in infuso, per aiutare la digestione e combattere il gonfiore ed il meteorismo addominale; masticandone i semi si risolve l’alito cattivo; tosse e raffreddore si curano con i gargarismi di cardamomo, se si aggiunge cannella si può alleviare il mal di gola. Sembra che un infuso a base di cardamomo sia in grado di liberare immediatamente le vie respiratorie, nel contempo, le sue qualità sono di enorme aiuto per combattere la stanchezza tipica delle influenze di stagione.
Grazie al suo buon odore, viene usato anche nell’aromaterapia, tramite i massaggi con oli profumati, nei bagni rilassanti, e nelle saune.
Secondo la medicina indiana può calmare i dolori muscolari ed articolari, oltre che aiutare nella cura di cistiti e gonorrea; sembra che i semi bolliti nel latte, con l’aggiunta di miele, curino l’impotenza e aumentino il desiderio sessuale. Secondo la medicina ayurvedica il cardamomo cura l’intestino, il sistema urinario, la tosse, le emorroidi, le gengiviti e il mal di denti; la medicina cinese lo usa invece per il mal di stomaco e la dissenteria nonché per calmare i conati di vomito, soprattutto per i bambini. Le donne che si trovano in stato di gravidanza, possono, grazie al cardamomo, trovare un po’ di sollievo per superare le famose nausee mattutine.
Recenti studi hanno rilevato nell’olio essenziale la capacità di mantenere sotto controllo la pressione arteriosa, di prevenire i coaguli nel sangue e di mantenere in buona salute tutto il sistema cardiocircolatorio.
Il cardamomo fa parte di molte miscele di elementi medicali, ma in particolare risulta essenziale in quei rimedi che depurano l’organismo, soprattutto quando proveniente da forti intossicazioni, sia alimentari, che medicinali.
Il cardamomo in cucina
Tante virtù, tanti benefici, ma vogliamo dimenticare il gusto inimitabile di questa spezia?
Intanto possiamo aromatizzare il tè ed il caffè come fanno gli indiani e gli arabi, volendo, e possiamo persino approfittarne per usare meno zucchero in queste bevande, visto che gli intenditori affermano che il cardamomo rende il caffè ed il tè molto più gradevoli, addirittura quasi dolci, beh, provare per credere.
In tutti i paesi orientali, a partire dalla vicina Arabia fino ad arrivare alla lontana Cina, questa spezia viene aggiunta a molti piatti, sia dolci che salati, ed è per esempio un componente fondamentale del Garam Masala, che noi chiamiamo Curry; in India i semi si aggiungono al riso, in Cina alla carne arrostita, in Vietnam alla minestra di tagliatelle, nei paesi scandinavi si usa nella preparazione del glogg, una bevanda alcolica, in Germania nel pan pepato di Natale.
Per finire un consiglio: è molto meglio acquistare i baccelli interi, quindi è preferibile rivolgersi ad un’erboristeria o negozio specializzato.
Controindicazioni e avvertenze generali
In effetti non sarebbe proprio necessario stilare un elenco di controindicazioni, perché sono davvero limitate. Infatti ogni volta che si è fatto uno studio accurato od una sperimentazione scientifica, non sono stati riscontrati effetti collaterali dannosi.
In ogni caso bisogna ricordare che l’utilizzo di cardamomo, come per altro accade con quasi tutti gli alimenti fortemente aromatici, può dar luogo a fenomeni allergici, ma solo in soggetti già particolarmente sensibili anche ad altri elementi. Per questo motivo, sarebbe buona regola informarsi esaurientemente prima di decidersi ad utilizzare queste sostanze, così come per il cardamomo.
In tutte le sperimentazioni di cui dicevamo sopra, e nella fattispecie, in quelle in cui si faceva uso di cardamomo in infusi o decotti, ad uso digestivo, non si sono mai riscontrati effetti collaterali. L’unica possibilità di lieve disturbo si è verificata, e dunque si può verificare, nei soggetti con problemi alla colecisti, per esempio quando ci sono calcolosi; in questi casi sono stati registrati episodi di fastidio, tensione, o dolore addominale. Si consiglia pertanto prudenza in tutte le patologie legate alla colecisti.
Per le persone che invece dovessero essere particolarmente sensibili, o che abbiano in passato sofferto di reazioni allergiche di qualche tipo, anche se non direttamente collegabili a spezie, semi, legumi, ortaggi, si consiglia comunque un preventivo piccolissimo prelievo di alimento, in qualunque modo lo si voglia consumare, per testarne l’eventuale reazione sul proprio organismo, per poi aumentare gradualmente. Qualunque problema respiratorio, dolore al torace, prurito, macchie sulla pelle o simili, va immediatamente segnalato al proprio medico di fiducia.
Lascia un commento