Cardias incontinente, sintomi, cause e rimedi
Il cardias incontinente è una patologia organica, che interessa il punto di incontro tra l’esofago e lo stomaco, il cardias appunto, il quale viene detto incontinente, quando non riesce a contrarsi abbastanza da evitare il reflusso di acido dallo stomaco all’esofago.
Che cos’è il cardias?
Si tratta di un punto d’incontro, abbiamo detto, ma non era una valvola? Gli studi più moderni hanno affermato che non si tratta di una valvola, in effetti non esiste nessun organo in particolare che si possa definire cardias; è un termine che serve invece ad identificare una posizione precisa, la fine dell’esofago in particolare, punto in cui esso forma una piega, con funzione di sfintere, il quale si contrae e si rilassa, a seconda che debba far passare o meno qualcosa.
Quando ingeriamo il cibo, il cardias si rilassa ed il bolo passa nello stomaco, dove sappiamo verrà iniziata la sua fase di digestione, a cura dei numerosi acidi, tra cui l’acido cloridrico, presenti nello stomaco; quando il bolo è passato, il cardias si contrae, si stringe, onde evitare che i liquidi gastrici, molto corrosivi, tornino indietro nell’esofago, il quale non possiede una mucosa abbastanza resistente per neutralizzarli.
Quando non riesce a fare bene questo suo lavoro, il cardias viene detto incontinente.
Quali sono i sintomi del cardias incontinente?
I sintomi di questa patologia sono esattamente gli stessi del reflusso gastroesofageo, che affligge migliaia di persone in Italia e nel mondo; si calcola che almeno il quaranta per cento di italiani combatta ogni giorno con questo fastidioso problema, che può anche, se ignorato, diventare molto pericoloso.
Chi soffre di cardias incontinente lamenta bruciore di stomaco, ma in realtà quello che sente bruciare non è altro che l’esofago, il quale sta subendo l’attacco dell’acido sulle sue pareti, molto meno resistenti di quelle dello stomaco; inoltre si può sentire proprio il sapore acido nella gola, fino ad avere dei rigurgiti acidi, a volte sensazione di vomito e tosse.
Quali sono le cause?
Il cardias incontinente può essere causato da un problema strutturale, l’ernia iatale, cioè la fuoriuscita di una parte di parete dello stomaco verso l’esterno, proprio in prossimità del cardias.
Altre volte può essere causato da una semplice indigestione, un pasto troppo elaborato e troppo abbondante, che ha provocato un eccessiva produzione di acido, tanto da provocarne il reflusso. Quindi è proprio l’alimentazione che svolge un ruolo importantissimo in questo tipo di patologia, ed è quindi necessario tenere sotto controllo la quantità e la qualità di ogni pasto ingerito.
Un’altra causa del cardias incontinente è lo stress nervoso; nel funzionamento di questo sfintere, sono infatti coinvolti due tipi di nervi, il vago ed il simpatico, i quali hanno proprio le funzioni di stimolare o di inibire la contrazione della muscolatura del cardias; una situazione neuronale anomala o sotto stress non fa altro che provocare disfunzione di tutto il meccanismo, e di conseguenza anche l’incontinenza del cardias.
Quali rimedi per un cardias incontinente
Innanzitutto occorre stabilire un buon regime di vita, che tenga conto delle necessità del proprio organismo, proprio a partire dalla bocca, come dicevano gli antichi, luogo in cui avviene la prima digestione; è necessario masticare a lungo e con cura, in modo da non inviare allo stomaco pacchi pesanti, costringendolo di conseguenza ad aumentare la produzione di acidità.
In secondo luogo occorre evitare cibi troppo elaborati, grassi, fritti, complessi, scegliere piuttosto metodi di cottura semplici e salubri, e suddividere la propria alimentazione in più pasti piccoli rispetto ad uno o due molto abbondanti.
Evitare o limitare l’uso di caffè, tè, alcolici, sigarette, cioccolato, insaccati e formaggi stagionati.
Non andare a dormire subito dopo aver mangiato, e se proprio è necessario, almeno evitare di mettersi supini, ma invece tenere il busto sollevato per almeno un’ora dopo il pasto.
Non indossare indumenti troppo stretti a livello dell’addome e non ingerire troppi liquidi durante il pranzo o la cena.
Se tutti questi consigli non dovessero bastare, si può ricorrere all’utilizzo degli inibitori di pompa protonica, i famosi omeoprazolo, esomeprazolo e simili, i quali diminuiscono molto la produzione di acido, ma è bene che sia il medico a prescriverli solo se necessario.
Recentemente si sta sperimentando anche un intervento poco invasivo, praticato attraverso una sonda endoscopica, che viene introdotta come si fa durante una gastroscopia, raggiunge il cardias, e posiziona una valvola artificiale per aprire e chiudere il passaggio.
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