Cos’è il Parossismo
In medicina con la parola Parossismo si definisce il momento di massima intensità di un fenomeno morboso che può comparire e scomparire con la stessa velocità.
Disturbi parossistici epilettici e non epilettici
Circa nel 25% dei casi si ritiene che i disturbi parossistici dipendano da una anomala trasmissione di un impulso nervoso, si manifestano con una alterazione dell’attività motoria o comportamentale e nell’epilessia.
Per individuare se il disturbo è di natura epilettica o no è fondamentale l’esame E.E.G. (l’elettroencefalogramma)o la Risonanza Encefalica.
I disturbi parossistici non epilettici possiamo distinguerli in tre settori, in base al momento in cui si verificano, notturno o diurno ed alla natura.
Tra i disturbi parossistici diurni vi sono: sincope, paralisi tonica parossistica dello sguardo, sindrome periodica (malattia antinfiammatoria), spasmi respiratori affettivi, vertigini parossistiche benigne, spasmus nutans, sindrome di Sandifer, sindrome di iperventilazione.
Tra i disturbi parossistici notturni: apnea o bradicardia, pavor nocturnis, sonnambulismo, movimenti abnormi del sonno, narcolessia.
Infine i disturbi di natura psicogena che sono: pseudoconvulsioni, allucinazioni, attacchi di panico, attacchi di rabbia.
Diagnosi di epilessia
L’elettroencefalografia non è altro che la registrazione dell’attività elettrica cerebrale che si pratica mediante l’apposizione di elettrodi sul capo del paziente. Quando si rilevano onde lente o anomalie parossistiche che indicano una sofferenza cerebrale concentrata in un punto preciso o diffusa si tratta di epilessia.
La risonanza encefalica è una risonanza magnetica, cioè che sfrutta campi magnetici appunto, e onde radio senza ricorrere all’uso di radiazioni ( anche se è un esame che riguarda medicina nucleare e radiologia ) per evidenziare le cause dell’evento parossistico tramite la presa visione dell’immagine tridimensionale dell’encefalo.
La risonanza encefalica è essenziale per capire quali siano le cause dell’evento parossistico epilettico e non.
Ci sono altri esami funzionali come: SPECT, PET, risonanza sfenoidale e risonanza spettroscopica, che forniscono informazioni non solo sulla struttura del cervello anche sulla sua attività.
Epilessia
L’Epilessia è una malattia neurologica provocata da una scarica elettrica anomala all’interno dell’encefalo. Può essere cusata da molti fattori, ad esempio dalla sospensione o dall’uso di alcuni farmaci di droghe o di alcool, dall’insorgenza di febbre, da deficit di sonno, alterazioni degli elettroliti (particolari particelle chimiche che regolano le funzioni fondamentali delle cellule) malattie genetiche del metabolismo.
L’Epilessia può essere “primaria” o “idiopatica” quando è dovuta a cause sconosciute mentre è detta “secondaria” quando dipende da vere e proprie patologie come tumori, traumi cerebrali, ischemie, emorragie cerebrali, trombosi, malattie infiammatorie e genetiche.
Le crisi provocate dall’epilessia in genere durano meno di un minuto e sono seguite da sensazioni di spossatezza, stato confusionale e dolore muscolare. possono dare sintomi premonitori quali irritabilità, ansia e mal di testa. Durante la crisi vera e propria c’è perdita di coscienza, deviazione degli occhi in alto e contrazioni muscolari involontarie. Queste crisi si dicono di tipo “tonico-clonico” (grande male), vi sono poi quelle dette di “assenza” (piccolo male) sono crisi brevi (durano meno di 10 secondi) caratterizzate da un improvviso arresto motorio ma senza perdita di conoscenza anche se durante la crisi il paziente non è in grado di interagire con il mondo esterno e in seguito di ricordare l’episodio. Queste crisi sono frequenti durante l’eta infantile.
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