Curare le fobie si può? E come si fa?
Le terapie comportamentali vengono adottate, di solito, per la cura delle fobie: tali terapie, infatti, si sono dimostrate con il passare degli anni quelle in grado di garantire i risultati più efficaci. Il punto di partenza che caratterizza il loro approccio consiste nell’esporre il paziente alla situazione fobica o allo stimolo fobico, in modo tale che la persona si desensibilizzi. Tale procedura avviene sulla base di step graduali, in modo che il fobico si ritrovi di fronte a una situazione che è sì complicata ma comunque può essere gestita. Le tecniche di gruppo rappresentano una soluzione alternativa per il trattamento delle fobie, e non vanno dimenticati i metodi che fanno riferimento all’esposizione in vivo. Lo sviluppo della tecnologia, poi, ha condotto all’adozione della realtà virtuale, e da poco tempo sono state sviluppate strategie cognitive in grado di alterare i pensieri automatici.
Le fobie possono essere curate con la realtà virtuale?
Nel caso in cui si utilizzi la realtà virtuale, lo scopo è comunque quello di esporre il paziente a un contenuto fobico in maniera progressiva, ovviamente con il supporto di un terapeuta. Il punto di inizio della terapia consiste nell’ascolto della storia clinica: in caso contrario sarebbe difficile o addirittura impossibile capire in che modo la fobia deve essere gestita. Non sempre è facile individuare e predisporre un percorso di avvicinamento adeguato: molto dipende dagli stimoli. Per esempio, chi soffre di aracnofobia inizia il trattamento osservando delle foto dei ragni, per poi passare a riproduzioni degli animali e, in conclusione, a ragni autentici. Più complicato è il percorso per chi ha paura di volare. In queste circostanze subentra, appunto, il supporto fornito dalla realtà virtuale.
La Virtual Reality Exposure Therapy
La Virtual Reality Exposure Therapy è un programma che è stato messo a punto dalla Delft University of Technology e che ha dimostrato di essere valido sia per il trattamento della sociofobia che per quello della paura di volare. Il realismo, come si può intuire, è una peculiarità indispensabile per l’efficacia di questa soluzione.
La terapia breve per la cura delle fobie
Per le persone che soffrono di disturbi fobico-ossessivi e di fobie, una ulteriore via che merita di essere presa in considerazione è la psicologia emotocognitiva, che rilegge il concetto di sintomo. Con la terapia breve, in particolare, si agisce sul loop disfunzionale: quest’ultimo consiste in un processo circolare che sul lungo periodo può favorire la comparsa della depressione, dal momento che tende ad aggravare i sintomi delle fobie. La reazione circolare prova a ripristinare una situazione di equilibrio.
La PNL
Anche la PNL si è rivelata efficace per il trattamento delle fobie. In questo caso il presupposto di partenza è che la paura prenda spunto dalla rappresentazione mentale di ciò che innesca la fobia. Lo scopo, di conseguenza, è quello di alterare le caratteristiche delle sensazioni, dei suoni e delle immagini associate allo stimolo fobico, a prescindere dal fatto che esso sia una situazione, un oggetto o magari una persona. Per la PNL ci sono buone probabilità che sia stata una situazione sgradevole che è stata vissuta in passato a dare origine alla fobia, e pertanto il ricordo che se ne ha deve essere vissuto con distacco. Così, l’esperienza viene neutralizzata sul piano emotivo.
Il Centro di Psicologia e Psicoterapia Adriano Legacci
Per la cura delle fobie a Padova il Centro di Psicologia e Psicoterapia Adriano Legacci si basa su un approccio integrato che, oltre al supporto farmacologico e psichiatrico necessario, comprende l’apprendimento di tecniche di training autogeno. Attraverso il ricorso a tecniche psicoanalitiche, si procede con l’identificazione delle cause più profonde delle fobie, ma al tempo stesso ai pazienti vengono insegnate tecniche di meditazione e di controllo della respirazione.
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