Che cos’è il destrosio, e come può essere utile
Il destrosio è uno zucchero semplice, molto presente in natura, soprattutto nella frutta e nel miele, e nella parte glucidica del nostro sangue. Dire semplice, equivale a dire monosaccaride, cioè una sola molecola, a differenza dei disaccaridi, che sono due molecole, e dei polisaccaridi, che sono molte molecole, quindi zuccheri complessi.
Solo poche parole per chiarire un concetto fondamentale, ma che troppo spesso viene frainteso; carboidrati e zuccheri sono la stessa cosa, infatti il termine carboidrato viene da carbonio ed idrogeno, che sono i due componenti principali degli zuccheri, combinati poi con l’ossigeno.
Invece siamo portati a considerare i carboidrati come pasta, e gli zuccheri come tutto quello che è dolce; purtroppo non tutti possediamo un’informazione dettagliata su quello che ingeriamo, e questo è proprio uno dei problemi della nostra epoca, nella quale vorremmo essere informatissimi, e invece lo siamo solo superficialmente.
Comunque, torniamo al destrosio; è equivalente al glucosio, avendo la stessa formula chimica, ma con struttura differente, le caratteristiche organiche e le proprietà sono assolutamente le stesse. Viene sintetizzato con due procedure diverse, processo acido e processo enzimatico, dall’amido di mais e dalla fecola di patate. Se ne ottiene una sottile polvere bianca cristallina, simile allo zucchero che conosciamo.
Viene utilizzato principalmente in pasticceria e gelateria, nella sua forma di sciroppo, per la produzione di caramelle, di confetti, e di vari ripieni ai quali garantisce morbidezza, evitando la formazione di cristalli di zucchero, appunto.
A cosa serve il destrosio
Il nostro cervello lo utilizza largamente, visto che si tratta della sua unica fonte energetica, tramite i globuli rossi, di conseguenza, è fondamentale che il livello di destrosio nel sangue sia sempre più o meno costante, tra i 60 e i 90 milligrammi per decilitro, dopo i pasti può arrivare a 130/140, e comunque non dovrebbe mai scendere al di sotto di 50/55.
Oltre al già citato utilizzo dolciario, il destrosio viene utilizzato anche per la panificazione; biscotti, pani speciali, paste lievitate, pancarré e simili, traggono molto giovamento dalla sua presenza nell’impasto, in quanto il destrosio stabilizza la mescola degli ingredienti e ne tiene sotto controllo la carica batterica, oltre naturalmente a dolcificare leggermente.
Anche l’industria farmaceutica utilizza il destrosio, come ingrediente nelle tavolette energetiche, come eccipiente nelle compresse, come integratore negli alimenti dietetici; nelle bottigliette di nutrimento che vengono somministrate in via endovena alle persone che non possono alimentarsi diversamente, il componente principale è proprio il destrosio; nell’industria viene aggiunto alla produzione di colle, ma anche usato nella stampa sui tessuti, come addensante e stabilizzante; nel campo dell’edilizia viene adoperato quando è necessario ritardare il tempo di presa del cemento.
Se ne fa un largo uso nelle palestre: il destrosio permette una super alimentazione dell’atleta in vista di un evento faticoso o di un lungo e pesante allenamento, e fornisce un surplus energetico, quando la dieta non è sufficiente.
Ma il destrosio fa male?
Come già ampiamente spiegato, si tratta di una molecola presente nel nostro corpo, che viene fornita da noi tramite l’alimentazione; abbiamo visto che è necessario mantenere un livello costante nel sangue, e aggiungiamo che il ruolo di regolazione dei livelli glicemici, ossia la concentrazione di destrosio, viene svolto dal fegato tramite due particolari ormoni, l’insulina e il glucagone. Quando questo delicato equilibrio non funziona bene, oppure siamo stati colpevoli di eccessi alimentari, oppure soffriamo di qualche disturbo metabolico, allora ci sono problemi, iperglicemia o ipoglicemia.
Esagerare con il destrosio, soprattutto in palestra, provoca un picco glicemico, al quale l’organismo dovrà rispondere con una esagerata produzione di insulina; ma come in un circolo vizioso, a questo punto il livello glicemico nel sangue si abbasserà e si potrebbe instaurare una crisi ipoglicemica; con il passar del tempo, se si dovesse continuare con questi livelli esagerati, il pancreas avvierebbe la down-regulation, cioè deciderà di produrre meno insulina, anche quando il livello glicemico è alto, e questo porterebbe a rischi di iperglicemia.
Come si vede, anche in questo campo, è necessario agire sempre con molto buon senso e sotto stretto controllo del proprio medico di fiducia, per non rischiare gravi compromissioni della nostra salute.
Lascia un commento