Ipospadia, cos’è, cosa la causa e quali sono le cure
Quando il canale dell’uretra è più corto rispetto alla norma e la sua apertura non è situata nel punto in cui dovrebbe, cioè sulla punta del pene, si parla di ipospadia. Si tratta di un’anomalia congenita altera la struttura dell’uretra.
Questo problema provoca diversi disturbi soprattutto in fase di minzione ed eiaculazione. Casi più gravi inoltre possono associarsi ad altre malformazioni del pene.
Cos’è l’ipospadia
L’ipospadia è un’irregolarità del pene caratterizzata da una struttura alterata dell’uretra e da una posizione errata dell’apertura. Il canale è infatti più piccole e il meato urinario non si trova nella punta del glande, ma occupa un punto qualsiasi della fascia ventrale, cioè il lato inferiore del pene.
L’ipospadia è un’anomalia congenita, cioè è presente da quando si è nati.
A seconda del punto in cui è posizionata l’uretra, viene classificata l’ipospadia. La forma meno grave è l’ipospadia anteriore: il meato in questo caso è solo leggermente spostato rispetto alla norme e può situarsi tra il glande e la porzione subcoronale.
L’ipospadia media o peniana è la forma di gravità intermedia: in questo caso l’apertura potrebbe trovarsi in un punto compreso tra scroto e posizione subcoronale. C’è poi la forma più grave, l’ipospadia posteriore, in cui il meato è posto tra scroto e perineo.
Cause dell’ipospadia
Non si conoscono con certezza le cause dell’ipospadia, ma le ipotesi più considerate sono due: la prima è relativa al testosterone e lo sviluppo del feto, mentre la seconda è connessa alla familiarità.
Nel primo caso, gli ormoni sessuali maschili, soprattutto il testosterone, che hanno il compito della corretta formazione di uretra e pene, vengono meno. Non si conosce il motivo preciso per cui avviene questo, ma si pensa che sia legato ad una riduzione della produzione ormonale oppure da un’inefficacia del testosterone.
Questa ipotesi è inoltre utilizzata anche per spiegare come mai, nei casi più gravi di ipospadia, ci siano anche situazioni di intersessualità, in cui il soggetto ha sia caratteri sessuali maschili che femminili.
L’ipotesi della familiarità è invece corroborata da dati statistici, i quali rilevano che 1 caso di ipospadia su 5 ha almeno un altro familiare affetto da questa anomalia.
Esistono altri fattori di rischio rilevati sempre su base statistica, individuati però da parte della madre. Può essere rischiosa l’età della donna se supera i 40 anni, l’assunzione di progesterone sintetico, esposizione a sostanze chimiche, ma può contare anche se la madre è fumatrice.
Sintomi dell’ipospadia
I sintomi principali dell’ipospadia sono relativi all’uretra. Il canale che la costituisce non è infatti completo ed ha l’apertura posizionata in modo scorretto ed a questo sono collegati numerosi sintomi.
Tra questi ci sono la difficoltà ad urinare, un’eiaculazione difficoltosa oppure ancora precoce; ma può condurre anche a disturbi di tipo psicologico.
A questa anomalia anatomica inoltre, ne potrebbe essere collegata un’altra, cioè il pene curvo congenito. Questi due problemi messi insieme possono provocare diverse conseguenze quali difficoltà di erezione e prepuzio incompleto.
Ipospadia, le cure
Purtroppo l’unico trattamento terapeutico per l’ipospadia è quello dell’intervento chirurgico. Si tratta di una operazione delicata, ma con ottime percentuali di successo e soprattutto necessaria per molte ragione.
Innanzitutto si ricostruisce l’uretra, rimettendo nella posizione giusta il meato urinario, così che il pazienta non abbia più problemi durante la minzione. Con l’operazione inoltre è possibile dare la giusta funzionalità sessuale al pene, rendendo possibile l’erezione. Quest’ultimo motivo è ancora più importante in caso di pene curvo congenito.
Infine ci sono anche ragioni estetiche, poiché con l’intervento è possibile ridare al pene la sicurezza al soggetto, eliminando problemi di natura sessuale.
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