
Labirintite, sintomi, cause e rimedi naturali
Trovarsi all’improvviso senza punti di riferimento stabili, assaliti da capogiri e ansia, come se nel mezzo di una passeggiata nei boschi perdessimo la bussola: è questa la sensazione che vive chi soffre di labirintite, una malattia dell’orecchio interno, responsabile dell’equilibrio generale del corpo, che si manifesta prevalentemente con senso di vertigine e nausea. Questa patologia deve essere affrontata e curata sin dai primi sintomi, perché in caso di degenerazione potrebbe provocare la perdita totale e irreversibile dell’udito.
Che cos’è la labirintite
Tecnicamente, è un disturbo della funzione vestibolare unilaterale, ovvero processo infiammatorio che riguarda alcune parti dell’orecchio e in particolare il labirinto, quella piccola area dell’orecchio interno in cui si situa il nostro senso dell’equilibrio e la predisposizione all’ascolto della parola e del suono.. Quando questa minuscola area subisce un’infezione, gli impulsi relativi alla posizione e al movimento non giungono correttamente né al cervello, né agli occhi, con conseguente stato di vertigine e ansia, difficoltà a mantenere l’equilibro statico in stazione eretta, forti giramenti di testa durante i quali le pareti di una stanza sembrano muoversi.
Le cause della labirintite
A dirla tutta, non è stata ancora trovata una origine specifica e univoca per la labirintite: si pensa infatti che tale disturbo possa essere causato da infezioni batteriche o anche virali, come le parotiti e le otiti acute, ma anche alcune infezioni del tratto superiore dell’apparato respiratorio potrebbero arrecare danni all’orecchio interno. In generale, dunque, questa malattia può avere origine batterica o virale (caso in cui , quindi, è anche contagiosa), e vi sono dei fattori predisponenti, come diabete, emicrania, interventi chirurgici all’orecchio, malattie dell’orecchio frequenti (come l’otite), ipertensione o ipotensione arteriosa. Per quanto riguarda i tipi e le forme di labirintite, si è riscontrato che quella virale si verifica in prevalenza negli adulti dai 30 ai 60 anni di età e solo raramente viene diagnosticata nei bambini; quella purulenta, invece, se collegata alla meningite colpisce soprattutto bambini di età inferiore ai 2 anni, la fascia di età maggiormente a rischio per questa grave patologia, ma può altrimenti verificarsi a qualsiasi età in presenza di colesteatoma e di otite media acuta non adeguatamente curata. Infine, va citata la labirintite sierosa, frequente nella fascia di età pediatrica e scolastica, in cui si verifica anche la maggioranza dei casi di otite media, sia acuta sia cronica.
I sintomi e gli effetti della labirintite
Ci sono alcuni segnali che possono far sospettare una labirintite, a cominciare da quello più evidente, ovvero il senso di vertigine. Contrariamente a quanto in genere si pensa, infatti, labirintite e vertigini non sono sinonimi: il primo termine infatti va riferimento a una sintomatologia che può essere determinata da più patologie, una delle quali appunto sono le vertigini. Tornando ai sintomi, vanno citati anche lo stordimento, la nausea e il conseguente vomito, una perdita o diminuzione dell’udito, un aumento di sudorazione, un senso di malessere generalizzato, la scialorrea (saliva che cola), l’ipercapnia (aumento di anidride carbonica nel sangue) e il nistagmo (movimento involontario dell’occhio). Molto frequente è pure la manifestazioni degli acufeni, ovvero fischi perenni e molto fastidiosi che si sentono alle orecchie, in maniera alternata nei casi regolari o addirittura di continuo in situazioni croniche; in aggiunta, chi soffre di labirintite lamenta spesso statio di ansia, depressione e anche attacchi di panico, causati dagli input non corretti che l’orecchio malato invia al cervello.
Le cure e la terapia
La principale cura per la labirintite prevede una prescrizione di tipo farmacologico: in genere, sono prescritti farmaci tipo benzodiazepine per attenuare i disagi psicologici (come ansia e depressione) e antibiotici o antivirali per contrastare l’infezione, mentre gli anticolinergici servono ad alleviare la nausea e il vomito. Quando però si verificano danni all’orecchio interno è necessario intervenire per via chirurgica. Se la malattia invece è determinata da stress e abbassamento delle difese immunitarie, è possibile seguire una terapia composta di rimedi naturali, grazie al sollievo offerto da terapie alternative come la riflessologia plantare e l’agopuntura. Utili anche alcuni prodotti tipici della fitoterapia, come gli integratori a base di ginko biloba, così come interventi per alleggerire la propria dieta ed eliminare il consumo di alcool e sigarette.
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