Macladin: cos’è, a cosa serve e controindicazioni
Chemioterapico antibatterico generale per uso sistemico, il Macladin © è un farmaco a base di Claritromicina, un principio attivo che appartiene alla categoria dei Macrolidi a 14 atomi di carbonio (derivato dalla eritromicina, da cui si differenzia per alcune caratteristiche chimico-fisiche che ne modificano le proprietà farmacocinetiche), che si rivela indicato per il trattamento delle infezioni causate da patogeni e microrganismi per l’appunto sensibili alla claritromicina.
Che cos’è il Macladin
Il Macladin è un farmaco soggetto a prescrizione medica obbligatoria, reperibile in farmacia in differenti formati: ci sono le compresse rivestite (da 250 o 500 mg), le compresse a rilascio modificato (da 500 mg) e infine il granulato per sospensione orale (da 125 o 250 mg). Il farmaco è indicato prevalentemente negli adulti e nei bambini di età superiore ai 12 anni, ma può essere somministrato anche a bambini dai 6 mesi ai 12 anni di età nelle formule Macladin 125 mg/5 ml granulato per sospensione orale e Macladin 250 mg/5 ml granulato per sospensione orale.
A cosa serve
Questo antibiotico viene prescritto per curare infezioni causate da patogeni sensibili al principio attivo della Claritromicina, come ad esempio Streptococco, Chlamidia trachomatis, Helicobacter pylori, Legionella pneumophila, Haemophilus influenzae e parainfluenzae e altri; in generale, dunque, il farmaco è particolarmente indicato per il trattamento di patologie infettive del tratto rino-faringeo (tonsilliti e faringiti), respiratorie (polmoniti batteriche, bronchiti e polmoniti atipiche), infezioni della pelle (ferite infette, follicolite, impetigine, foruncolosi ed erisipela), otorinolaringoiatriche (come l’otite media acuta), infezioni odontostomatologiche acute e croniche e infezioni micobatteriche.
Come si assume e come funziona il Macladin
Il prodotto viene tipicamente assunto per via orale, in modo da favorire un rapido assorbimento dal tratto gastro-enterico e la distribuzione tra i vari tessuti, in particolare in quello polmonare: è qui infatti che realizza la propria azione terapeutica, permeando le membrane batteriche e concentrandosi al livello citoplasmatico. Terminata la sua attività, sia nei confronti di microrganismi Gram positivi che Gram negativi, attraverso un metabolismo di tipo epatico viene espulso prevalentemente per via biliare e solo in minima parte con le urine. La posologia tradizionale prevede un dosaggio massimo di 2000 mg di Claritromicina al giorno, da suddividere in differenti assunzioni, così da generare effetti sufficienti a controllare la proliferazione batterica, riducendo la sintomatologia; la durata tipica del trattamento varia da 5 a 14 giorni negli adulti e nei bambini sopra i 12 anni, mentre nei bambini al di sotto di tale soglia di età scende a 5 – 10 giorni. Questo schema però muta sensibilmente nel caso di terapia di contrasto all’Helicobacter Pylori, quando al Macladin sono associati altri principi attivi e altri farmaci.
Le controindicazioni e le precauzioni per l’uso
In generale, prima di avviare l’assunzione di Macladin è opportuno consultare il proprio medico, che deve valutare lo stato di salute e l’eventuale presenza di potenziali controindicazioni: le principali sono ipersensibilità verso il principio attivo o verso uno dei suoi eccipienti, casi di insufficienza epatica grave o di patologie epatiche, renali e cardiovascolari, nonché contestuale terapia con ergotamina o alcaloidi dalle spiccate attività vasocostrittrici e statine. Inoltre, visto che tra gli eccipienti contenuti nel farmaco si ritrovano sia il glucosio che il lattosio, il Macladin risulta poco indicato in pazienti affetti da diabete o sindrome da malassorbimento glucosio/galattosio, così come in chi è affetto da intolleranza al lattosio e deficit enzimatico di lattasi. Bisogna sottolineare poi che il Macladin è sconsigliato alle donne in gravidanza e in allattamento, perché non sono ancora presenti studi caratterizzanti il profilo di sicurezza della Claritromicina sul feto esposto, mentre è nota l’escrezione del principio attivo nel latte materno.
Per quanto riguarda i possibili effetti collaterali, nonostante la terapia con Macladin sia generalmente ben tollerata bisogna comunque annoverare tra i rischi quello di determinare alcune reazioni, soprattutto in caso di assunzione prolungata nel tempo: ad esempio, sono segnalati casi di nausea, vomito, diarrea, ma anche dispepsia, dolori addominali, o ancora cefalea, vertigini, incremento delle transaminasi e riduzione della funzionalità renale, mentre per fortuna più rari sono l’insorgenza di leucopenia, superinfezioni da patogeni resistenti o reazioni da ipersensibilità al farmaco.
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