MCV: cos’è il volume corpuscolare medio
Quando si parla di MCV cosa si intende nello specifico? Cerchiamo di fare chiarezza su questo acronimo e sul suo significato.
Iniziamo con il dire che il volume corpuscolare medio, che in inglese diventa mean corpuscolar volume (MCV), altro non è che la misurazione del volume medio degli eritrociti che sono contenuti nel sangue. Pertanto, si tratta di un parametro che viene estrapolato da quello che è l’esame emocromocitometrico, o emocromo.
Vediamo, quindi, perché si misura il MCV e quali sono i valori normali.
MCV: come si misura
Prima di entrare nel vivo del discorso, cerchiamo di specificare nel migliore dei modi di cosa stiamo parlando. L’MCV serve per definire il valore medio degli eritrociti nel sangue. Questi ultimi, è bene sottolinearlo, sono i globuli rossi che servono per portare ai tessuti l’ossigeno che proviene direttamente dai polmoni.
Grazie a questo esame, quindi, si può capire quelle che sono le dimensioni dei globuli rossi: sono normali, troppo grandi o troppo piccoli? Lo si può scoprire attraverso suddetto valore che, quindi, risulta essere molto importante. Ricordiamo anche che, i globuli rossi perfetti sono quelli che hanno forma a disco biconcavo e presentano un nucleo schiacciato e non sono né troppo grossi né troppo piccoli.Inoltre, l’MCV serve anche a classificare i vari tipi di anemia che è una patologia che viene influenzata proprio dalla grandezza dei globuli rossi.
Ma come si misura il parametro in questione? La risposta giusta è in laboratorio, attraverso l’utilizzo di un analizzatore ematologico. Tuttavia, questo valore può essere misurato anche con un calcolo ben preciso, che si basa sull’ematocrito e sull’RBC che segnala il numero dei globuli rossi.
La formula per calcolare l’MCV è la seguente:
MCV = (ematocrito/numero di globuli rossi) x 1000
Va da sé che tale formula può essere risolta solo da esperti di laboratorio e non da chiunque di noi.
Valori normali e anomali di MCV
Come sottolineato poc’anzi, il valore MCV serve per individuare il tipo di anemia di cui soffre il paziente. Naturalmente, questo valore va usato assieme ad altri, ma rimane uno dei più utili perché classifica la patologia in base a quella che è la morfologia dei globuli rossi.
Negli adulti, il valore normale si aggira attorno agli 80 – 95 fl (femtolitri) e, come visto, si ottiene con la formula di cui sopra, che vede la divisione dell’ematocrito per il numero dei globuli rossi. Cosa accade se ci sono dei valori più alti o più bassi?
Lo vediamo nel dettaglio.
Se l’MCV presenta un valore minore di 80, si parla di microciti. In questo caso, si parla di varie cause che possono provocare tutto ciò. Si parte da un possibile difetto di sintesi dell’emoglobina, che permette l’immissione in circolo di globuli più piccoli, ma si parla anche di anemie sideropeniche, che sono, per dirlo in parole povere, quelle causate dalla mancanza di ferro. Tali valori, tuttavia, si registrano anche quando si soffre di anemie da malattie infiammatorie croniche, problemi ai reni, anemia saturnina o talassemia. Nei casi più gravi, la presenza di microciti segnala la presenza di un cancro e, nello specifico, di un tumore al colon per esempio.
Nel caso di valori maggiori di 95, si parla di macrociti che sono un campanello d’allarme per le seguenti patologie: malattie del fegato, tra cui la cirrosi, rticolocitosi, alcolismo, ipertiroidismo.
Se i valori sono molto maggiori di 95 e arrivano a superare i 115 fl, allora si parla di megaloblasti che segnalano la presenza di una di queste patologie che vanno dall’anemia perniciosa alla carenza di vitamina B12.
MCV e gravidanza
Nel periodo della gravidanza, i valori che riguardano i globuli rossi sono molto importanti e, pertanto, è sempre utile controllarli con un emocromo completo, che vada a mettere bene in luce la situazione.
In questo modo, si possono andare a verificare le quantità e le dimensioni dei globuli rossi, ma anche dei globuli bianchi e delle piastrine.
Prima di allarmarsi, però, si deve ricordare che la condizione della gravidanza comporta dei valori diversi, soprattutto per quel che concerne i globuli rossi e l’emoglobina. In questa condizione, quindi, si può parlare di anemia solo se il valore dell’emoglobina scende al di sotto dei 10 mg/dl. Tuttavia, anche in questo caso, è utile capire, se si riscontra anemia, di che tipo si sta parlando. Questo, come detto, lo si può fare soltanto osservando le dimensioni dei globuli rossi, ossia attraverso il valore MCV di cui abbiamo abbondantemente parlato.
Per fare il punto della situazione, si può dire che se si riscontra una situazione di microcitemia, con globuli rossi più piccoli del normale, si è di fronte a casi di anemia mediterranea e di anemia da carenza di ferro.
Nel caso di macrocitemia, invece, si è dinanzi a casi di anemia da acido folico (vit B12).
Per tenere la situazione sotto controllo, inoltre, si consiglia di ripetere le analisi in questione almeno 3 volte nel corso di tutta la gravidanza e, quindi, nel primo, nel secondo e nel terzo trimestre, in modo tale da monitorare con attenzione il tutto.
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