Meditazione Whirling, la tecnica di Osho per scoprire l’Essere
Il nome inglesizzante non deve trarre in inganno: la Whirling Sufi è una delle pratiche più antiche dell’Asia, nonché una delle più forti, che riprende le tradizionali danze dei dervisci e dei sufi rotanti. A rendere attuale questa forma di rituale è stato il celeberrimo Osho, mistico e maestro spirituale indiano conosciuto in tutto il mondo, che ha rivelato anche all’Occidente i segreti di questa straordinaria tecnica di meditazione.
Cos’è il Whirling
Come suggerisce l’etimologia inglese, alla base di questa tecnica c’è una rotazione vorticosa, che secondo quanto riportato in antichi volumi indiani portava addirittura i danzatori a sollevarsi dal suolo, seguendo la meditazione e il suono della musica. Come spiegato dai mistici islamici detti sufi, infatti, la danza e la musica aiutano ad avvicinarsi a Dio in modo particolare: il rituale tradizionale comportava anni di allenamento, necessari innanzitutto a rafforzare le dita del piede sinistro, che servivano al mistico ad ancorarsi al terreno per poi darsi slancio con la gamba destra e ruotare; la testa era inclinata verso destra, la mano sinistra, intanto, era abbassata con il palmo verso terra, mentre al contrario la destra era alzata con il palmo rivolto al cielo. Questa posizione rendeva il derviscio un vero e proprio medium fra la terra e il cielo.
Il rituale antico
La danza originale si eseguiva sulle note della musica eseguite da strumenti tipici come i kudum (piccoli timpani ricoperti in pelle di capra), il nay (flauto verticale con un ruolo mistico nella tradizione turca), e dagli halile (piatti di rame). La particolarità è che nel momento culminante dell’estasi la stessa musica si fermava per lasciare spazio al silenzio: questo, però, non faceva interrompere il movimento dei praticanti, che proseguiva incessantemente. Ed è proprio in queste fasi che i più capaci e ferventi dervisci riuscivano a roteare sollevandosi dal suolo, prima di essere richiamati alla realtà e alla terra dal suono dolce di un solitario nay.
La meditazione di Osho
La pratica costante consentiva al danzatore di rendere i propri movimenti molto continui e fluidi, ma la postura, la rotazione e il rafforzamento del piede non erano facili da ottenere, e bisognava dedicarci una vita intera. Anche per questo si è reso necessario un “aggiornamento” di questo rituale, avviato come detto da Osho, che ha riscritto le regole di questa meditazione, che oggi si compone di due stadi, uno di rotazione e uno di riposo. La tecnica moderna non ha limiti di tempo e può continuare per ore, mentre la durata minima consigliata è di un’ora; per eseguirla al meglio si consiglia di mettersi a piedi nudi, indossare abiti comodi e restare digiuni e senza bere fino almeno a tre ore prima della meditazione. La musica aiuta questa attività, ma non è indispensabile.
Come si fa la meditazione Whirling
Nella versione di Osho, la meditazione Whirling si compie in senso antiorario, ma chi avverte disagi o nausea può eseguirla anche in maniera oraria; per il primo quarto d’ora si esegue una rotazione lenta, che progressivamente aumenta di velocità nella mezz’ora successiva, diventando quasi un turbine di energia, al cui centro c’è la persona, l’Essere. Quando la rotazione è talmente forte da non permettere di restare ancora in piedi, ci si deve abbandonare alla caduta senza fare resistenza: se siamo rilassati a sufficienza, non ci si farà del male (anche se è consigliabile utilizzare un tappeto o comunque qualche elemento per proteggerci). Una volta caduti, ci si deve mettere in contatto con la terra girandosi in posizione prona, a pancia in sotto, per almeno quindici minuti, tenendo gli occhi chiusi e restando in silenzio per avvertire tutte le sensazioni provenienti dalla meditazione.
Le parole di Osho
È lo stesso santone indiano che ha descritto, in una sua opera, l’importanza della meditazione Whirling, sottolineando come sia “così profonda che anche una singola esperienza può trasformarti completamente”. Tra i consigli offerti dal maestro, ricordiamo quello che invita a ruotare “con gli occhi aperti, proprio come i bambini piccoli vai avanti a ruotare, come se il tuo essere interiore fosse un centro e tutto il tuo corpo è diventato una ruota, in movimento, la ruota di un vasaio, in movimento. Tu sei al centro, ma tutto il corpo è in movimento”.
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