Perdite marroni in gravidanza: come sono, che cause hanno e che cosa significano
Sono uno dei tanti disturbi che accompagnano il percorso delle future mamme durante i nove mesi di gestazione, ma a differenza di sintomi più “famosi”, come i dolori alla schiena, i gonfiori e le celeberrime nausee, le perdite marroni in gravidanza provocano spesso reazioni più preoccupanti e di vero panico, perché subito fanno pensare a situazioni di rischio per il nascituro, come le minacce d’aborto o il distacco della placenta. In realtà, e per fortuna, non sempre si tratta di un sintomo pericoloso per la salute della gestante e del feto, e possono fare parte del normale corso della gravidanza.
Cosa sono le perdite marroni
La comparsa di perdite ematiche durante la gravidanza è un evento non fisiologico: nella maggior parte dei casi non configura una compromissione dell’evoluzione della gestazione, ma comunque impone sempre un accertamento specialistico per definire la causa dell’emorragia e l’eventuale terapia da seguire. Per tranquillizzare le future mamme, possiamo dire che un evento del genere colpisce quasi il 30 per cento delle donne incinte, senza che ci sia necessariamente un’evoluzione sfavorevole. Le perdite marroni, in particolare, sono sintomi di macchie di sangue secco: nel primo trimestre sono più frequenti e indicano il normale procedere della gravidanza, e spesso derivano dai cambiamenti nella conformazione delle pareti uterine; negli ultimi mesi di gravidanza invece possono essere maggiormente preoccupanti, perché sintomi di eventuali problemi nella crescita del feto o nel suo posizionamento prima del parto. Ci sono poi le perdite prima del parto, che si riscontrano quando il tappo mucoso che isola l’utero dall’ambiente esterno inizia a sfaldarsi, finendo in vagina per essere espulso e prepararsi alla fine della gravidanza.
Le cause delle perdite marroni
Concentrandoci in particolare nei casi che si verificano nelle prime otto settimane di gestazione, trovare lievi macchioline dal rosso scuro al marrone sugli slip al mattino può essere “semplicemente” un segnale di eliminazione di residui di sangue vecchio; il colore più scuro deriva dal fatto che la fuoriuscita è stata lenta, e quindi le secrezioni sono rimaste più a lungo nel canale vaginale, originando fenomeni di ossidazione del sangue. Le cause possono essere varie: in genere tendono a comparire spontaneamente, e altrettanto spontaneamente scompaiono, ma possono anche sopraggiungere per qualche trauma o movimento subito dal corpo o dagli organi genitali interni, come ad esempio dopo un rapporto sessuale o dopo una visita ginecologica interna, che possono provocare a volte la rottura di qualche capillare e determinare perdite ematiche o mucose non allarmanti. Inoltre, chi soffre di stitichezza potrebbe soffrirne anche a causa di una piccola ragade o un’emorroide, mentre casi frequenti sono quelli della cosiddetta “falsa mestruazione”, ovvero lievi perdite che si trovano quasi precisamente nei giorni in cui sarebbe dovuto arrivare il ciclo, che in genere sono lievi e durano solo poche ore o al massimo un giorno, derivanti dal fatto che gli ormoni non sono ancora equilibrati da impedire il sanguinamento.
Cosa fare in caso di perdite
Quando si manifesta una perdita di sangue, il primo consiglio è di mantenere la calma e contattare il proprio ginecologo di fiducia per rassicurarsi in maniera prudente. In genere, come detto, si tratta di eventi che sono normali o comunque frequenti, ma qualche raccomandazione va seguita: innanzitutto, è bene non utilizzare assorbenti interni e non introdurre farmaci o altro nella vagina dopo la scoperta delle macchioline, così come è preferibile astenersi da rapporti sessuali almeno sino a un chiarimento specialistico della situazione. Il consulto medico diventa poi necessario se la situazione dovesse proseguire e diventare più allarmante, e in particolare se queste perdite marroni diventano più abbondanti, proseguono per giorni, si accompagnano a nausea, dolori addominali, mal di pancia e stanchezza, il loro colore varia di tonalità e si trasforma in un rosso vivo (e quindi più “fresco”), o in genere se si porta avanti una gravidanza a rischio.
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