Semi di papavero, benefici, calorie e valori nutrizionali
In Italia stanno conoscendo una diffusione solo negli ultimi anni, ma in Nord Europa e negli Stati Uniti questi piccoli semi scuri sono noti e molto amati, oltre che protagonisti di tantissime ricette, a cominciare dalla guarnizione di pani, panini e bagel. Ma i semi di papavero si rivelano ideali anche per elaborare saporite torte e dolci complessi come lo strudel, nonché per aggiungere un tocco in più a un’insalata, grazie a un gusto sfizioso e a una grande versatilità. I semi di papavero infatti sono conosciuti anche per l’alto contenuto di calcio e vitamina E, nonché per l’effetto sedativo e calmante sul sistema nervoso. Ma occhio a non esagerare!
Cosa sono i semi di papavero
La prima cosa da chiarire è che “papavero” è un termine piuttosto generico che indica un intero gruppo di piante erbacee tipiche del bacino del Mediterraneo (ma anche delle aree a clima temperato/sub tropicale), in genere alte dai 30 ai 100 centimetri e internamente ricche di lattice. I semi di papavero che vengono utilizzati per scopi culinari sono quelli che derivano da due piante in particolare: il Papaver setigerum e il Papaver nigrum, che hanno proprietà completamente differenti dal noto il Papaver somniferum, detto anche papavero da oppio per le qualità stupefacenti, utilizzato invece in medicina e farmacologia. Invece, come ovvio, queste due piante non contengono sostanze stupefacenti, ma sono molto più indicate per impieghi comuni.
Proprietà e benefici dei semi di papavero
Molto utilizzati in cucina, in particolare per arricchire e decorare prodotti da forno, questi semi, come tutti quelli oleosi, si rivelano fonte preziosa di grassi e proteine, ma anche di manganese, calcio, acido linoleico (Omega 6) e vitamina E. Un lungo elenco che spiega anche i benefici dei semi di papavero, che sono impiegati come rimedio naturale contro ansia e stress (per gli effetti calmanti sul sistema nervoso), per contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi, tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue, evitare problemi alla salute di denti e ossa, specie per le donne in menopausa. Inoltre, il contenuto di fitosteroli può contribuire a ridurre la concentrazione di colesterolo nell’organismo. Non è un caso che questo alimento, e l’olio che ne viene estratto, è usato sin dai tempi più antichi nei Paesi arabi come farmaco a scopi terapeutici.
A cosa servono i semi di papavero
Come accennato, i semi di papavero trovano largo utilizzo negli impasti di prodotti da forno e in pasticceria: in particolare, è davvero gustoso l’abbinamento con gli agrumi, come testimoniano le tante ricette che li vede protagonisti con arance o limoni nelle preparazioni di torte. In Trentino-Alto Adige, invece, è rinomata la ricetta dello strudel ai semi di papavero, mentre nei Paesi orientali come l’India si preferisce una variante “salata”, e difatti i semi di papavero bianco sono tra le spezie che compongono il curry, la miscela che è largamente usata per insaporire carni e verdure.
Attenzione alle controindicazioni
Chiarito che non c’è alcun legame (se non di tipo “parentale”) con le sostanze stupefacenti derivanti dagli oppiacei raccontate anche nella storia della letteratura (si pensi a Baudelaire), comunque bisogna prestare attenzione nel consumo di questo alimento, anche se è bene dire che sono rarissimi i casi di problemi e di effetti collaterali derivanti dal suo consumo. Innanzitutto, i semi di papavero sono molto calorici, e una porzione da 100 grammi ha una resa calorica di 525 calorie. Inoltre, la concentrazione di alcaloidi tossici – che possono risultare nocivi per la salute in caso di consumo molto elevato – rende i semi di papavero sconsigliati per donne di gravidanza, bambini e soggetti con problemi respiratori, oltre che per quanti seguono una dieta ipocalorica.
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