Stretching dopo bici: quali esercizi fare dopo una pedalata
Molto spesso, chi pratica come sport il ciclismo si dimentica di un aspetto molto importante per tutti gli atleti così come per tutti coloro che fanno un allenamento costante nel tempo.
Stiamo parlando dello stretching, un aspetto che non può essere sottovalutato in alcun caso, dato che è molto importante tanto per preparare il corpo all’attività fisica, quanto per riportare la situazione alla normalità dopo una sessione di allenamento.
Molto spesso i ciclisti, sia professionisti che amatoriali, tendono a sottovalutare questo importante aspetto dell’allenamento e questo accade perché si guarda allo stretching come a una sorta di perdita di tempo. Niente di più sbagliato, dato che praticare il ciclismo, così come praticare qualsiasi altro sport, permette sì di migliorare la propria forma fisica, ma deve essere anche fatto come si deve, onde evitare ulteriori problemi che potrebbero anche compromettere la routine di allenamento.
Stretching: motivi per farlo
La prima cosa da mettere in chiaro è che lo stretching non è, in alcun caso, una perdita di tempo, né per i ciclisti né per nessun atleta. Fare stretching, infatti, può solo migliorare la situazione, nonché la sessione di allenamento, dato che si tratta di un qualcosa che apporta notevoli benefici al corpo e non solo.
Sebbene c’è ancora chi pensa che l’allenamento nasca e muoia con la salita e la discesa dal sellino, non è così, dato che l’allenamento va molto oltre e comprende anche lo stretching dopo la pedalata. Ma vediamo perché si tratta di qualcosa di importante e non solo di una perdita di tempo.
Praticare stretching va a migliorare la flessibilità del corpo e questo è un aspetto di primaria importanza per tutti coloro i quali praticano il ciclismo, ma non solo. Inoltre, serve per aumentare l’ossigenazione dei tessuti, altro aspetto molto importante e benefico, che si deve tenere sempre in considerazione. Venendo agli aspetti più pratici, si deve anche ricordare che, grazie alla pratica, si riduce l’affaticamento e si migliora l’assorbimento dell’acido lattico. Questo vantaggio in particolare deve spronare i ciclisti a fare stretching, dato che tanto la fatica, quanto l’acido lattico sono due acerrimi nemici di chi fa questo sport, a qualsiasi livello, anche amatoriale. Tutto ciò previene gli infortuni e fa spracare meno energie. Se fatto dopo l’allenamento, inoltre, lo stretching serve per favorire il rilassamento generale.
Stretching dopo bici: quando farlo
In molti casi si pensa di poter praticare lo stretching anche prima di un allenamento in bicicletta. Lo dobbiamo sottolineare: non c’è nulla di più sbagliato e questa pratica può anche essere controproducente.
Il perché è semplice da capire: se si prova ad allungare i muscoli a freddo e poi si va in bici si possono creare delle tensioni. Pertanto, si consiglia di fare prima una corsetta o degli esercizi e di utilizzare lo stretching dopo la seduta in bici. Anche quando questa pratica viene utilizzata come defaticamento, si devono tenere presenti alcune regole generali. Tra tutte, la prima è quella che non si deve esagerare, dato che il corpo ha già lavorato abbastanza con l’allenamento in senso stretto e non deve essere ulteriormente stressato. Lo stretching serve, come sottolineato, per defaticare i muscoli e, pertanto, si deve evitare di caricarli con altri sforzi.
Il modo migliore per fare stretching, quindi, è quello di farlo in una sessione a sé stante, di circa 20 minuti al giorno, in modo tale da avere diversi vantaggi che saranno visibili in breve tempo.
Stretching: quali esercizi fare dopo bici
Vediamo, quindi, come organizzare al meglio una sessione di stretching. Le cose da tenere in considerazione sono tante e sono tutte molto importanti.
La prima cosa che si deve prendere in considerazione è che lo stretching deve cercare di interessare tutte le fasce muscolari in modo tale da sciogliere la muscolatura di tutto il corpo. Questo fa capire un’altra cosa molto importante: che tutti i muscoli sono importanti e non solo quelli delle gambe e del bacino. I ciclisti, infatti, tendono a considerare solo quelle zone del corpo e questo non va bene: la parte superiore del corpo è molto importante e va riscaldata o defaticata a dovere, perché anche le braccia e la colonna vertebrale entrano in gioco durante una sessione in bicicletta.
Vediamo, quindi, come ottimizzare i tempi e organizzare la propria sessione di stretching:
• si consiglia di fare un esercizio per ogni fascia muscolare;
• si consiglia di effettuare un allungamento per almeno 20 secondi, facendo attenzione a non forzare troppo;
• si deve rilassare il muscolo per 10 secondi;
• si deve ripetere il tutto, allungando nuovamente per 20 secondi e sciogliendo il muscolo per 10 secondi. Dopo di ciò si può passare all’esercizio successivo.
Questa routine va bene in qualsiasi caso, dato che si tratta di un allenamento abbastanza standard, che va bene sia per il ciclismo che in molti altri casi.
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