Tampone vaginale: a cosa serve e quando farlo
Il tampone vaginale è un esame diagnostico che si richiede in diversi casi. È un test rapido e indolore e, pertanto, non ha complicazioni di alcun tipo e non ha bisogno di preparazione. Vediamo, quindi, a cosa serve, quando va fatto e cosa diagnostica.
Cos’è il tampone vaginale
Il tampone, come detto, è un esame che serve per diagnosticare eventuali patologie a carico dei genitali femminili. Si effettua in maniera molto semplice, nonché indolore e si utilizza un tampone di cotone che, a contatto con la parte interna della vagina, riesce a raccogliere del liquido. Si tratta di una pratica molto semplice, che però può rivelarsi molto utile quando si devono trovare le ragioni di pruriti intimi, perdite e quant’altro.
Quando si fa il tampone vaginale
Questa tipologia di tampone dovrebbe essere fatto in concomitanza con ogni visita dal ginecologo. Tuttavia, in caso di perdite anomale e più abbondanti del solito, prurito vaginale, ma anche dolori durante i rapporti sessuali, è preferibile ricorrere d’urgenza all’analisi del tampone, in modo tale da riuscire a individuare immediatamente la presenza di infezioni varie.
Nello specifico, il tampo serve per determinare la causa del sintomo che si riscontra e viene indicato nel caso in cui i sospetta vaginosi batterica o una concentrazione di lieviti in vagina. Inoltre, serve anche per identificare infezioni che si trasmettono con i rapporti sessuali come, ad esempio, clamidia e gonorrea. Anche la candida può essere individuata in tal modo, così come le infezioni come la Trichomonas vaginalis, che è di origine batterica.
Come si esegue il tampone
Per effettuare un tampone è necessaria la figura del ginecologo e proprio per questo motivo è importante ricordarsi che la prevenzione è importante e che, a tal fine, una visita ginecologica all’anno o, in ogni caso, ogni qual volta se ne senta la necessità, è di fondamentale importanza, al fine di individuare immediatamente situazioni potenzialmente a rischio.
La posizione per effettuare il tampone è sdraiata sul lettino apposito con gambe divaricate in modo tale da permettere l’inserimento dello speculum. In poche parole, tutto funziona come in una normale visita ginecologica e questo strumento chiamato speculum serve per aprire in maniera delicata le pareti vaginali in modo da proseguire con la visita approfondita o, in questo caso, per permettere di fare il tampone nel migliore dei modi.
Il tampone, infatti, deve essere inserito appena dentro la vagina, in modo tale da raccogliere le secrezioni da analizzare e in questo modo il tutto viene estremamente facilitato. Una volta inserito in loco, il tampone viene fatto roteare delicatamente e, subito dopo, estratto in maniera altrettanto delicata. A quel punto, non rimane che inviare il campione direttamente in laboratorio, ma solo dopo averlo inserito in un contenitore di plastica sterile, in modo tale da evitare possibili contaminazioni.
Dall’analisi in laboratorio si potrà evincere se si tratta di un problema di natura fungina o batterica e lo si capisce analizzando il PH delle perdite e studiandone, quindi, l’acidità e alcalinità. Ci si deve ricordare sempre che, per non compromettere l’esito del test, il tampone non deve essere mai fatto in prossimità del ciclo mestruale e, inoltre, ci si deve astenere dai rapporti sessuali per circa 24 ore prima e, soprattutto, si devono interrompere tutte le cure a livello vaginale che si stanno portando avanti.
Perché è importante
Come detto, il tampone vaginale è molto importante perché può individuare delle infezioni, fungine o batteriche, che potrebbero dare non pochi problemi e che, quindi, è preferibile scoprire quanto prima per iniziare immediatamente la cura adatta. E’ quindi consigliabile un tampone vaginale alla comparsa dei primi sintomi che lasciano presagire un’infezione.
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