Terapia cognitivo comportamentale e attacchi di panico: parola al Dott Colamonico, psicologo a Torino
Gli attacchi di panico sono improvvise manifestazioni di ansia e paura che si scatenano in un individuo senza un apparente motivo o evento scatenante. Spesso il singolo episodio è seguito da altri ripetuti attacchi, trasformandosi così in disturbo da attacchi panico (DAP).
Gli episodi e gli attacchi di panico sono tra le patologie psicologiche più diffuse, toccando una percentuale tra il 1,5% e il 4% della popolazione mondiale (Fonte: https://healthengine.com.au/info/panic-disorder). Le manifestazioni sono diverse (tachicardia, senso di soffocamento, sudorazione, sensazione di morire o impazzire…) così come le cause e le terapie.
Di disturbo da attacchi di panico e terapie adatte a intervenire su questo disturbo ne parliamo con il Dott. Damiano Colamonico, fondatore dello Studio Colamonico, e psicologo specializzato in terapia per attacchi di panico a Torino. Esperto in tecniche cognitivo comportamentali il Dott. Colamonico ci spiegherà all’interno di questo articolo quali sono i sintomi e le cause degli attacchi di panico e come la Terapia cognitivo comportamentale sia la tecnica maggiormente utilizzata e più efficace al mondo per il trattamento degli attacchi di panico e DAP.
Sintomi degli attacchi di panico
Gli attacchi di panico sono brusche manifestazioni di estrema paura e ansia, un vero e proprio “fulmine a ciel sereno” che colpisce l’individuo senza preavviso scatenando il panico. Le sensazioni più comuni per chi vive un episodio di panico sono la sensazione di morire e/o impazzire. I sintomi però possono essere elencati in una lunga lista che comprende sintomi fisici e sintomi psicologici. Vediamoli insieme:
- Senso di soffocamento
- Vertigini
- Tachicardia e palpitazioni
- Tremori e spasmi muscolari
- Elevata sudorazione
- Paura di perdere il controllo
- Nausea
- Vampate di calore o brividi di freddo
- Dolore o fastidio al petto
Questo insieme di sintomi dell’attacco di panico si manifestano molto rapidamente e per un periodo di tempo molto circoscritto (10-20 minuti), fintanto che la crisi di panico pian piano non scema.
Ciò che però rimane dopo l’episodio di panico è la paura che l’attacco di panico si possa ripresentare, da un momento all’altro, così come si è manifestato la prima volta. Questo è il primo passo per passare da un singolo episodio di panico ad una patologia vera e propria. Quando infatti il singolo evento è susseguito da ulteriori attacchi di panico nel corso delle settimane e dei mesi, si parla di disturbo di attacchi di panico (DAP). È raro che l’individuo possa vivere un solo episodio di panico.
Cause degli attacchi di panico
L’insorgere di attacchi di panico o del DAP avviene solitamente a fronte di periodi di grande stress o preoccupazione. Le situazioni maggiormente comuni (positive e neegative) tra gli individui che soffrono di questo disturbo sono: matrimoni, lutti, separazioni, gravi malattie da parte di qualche caro, problemi legati alla sfera lavorativa, aver subito qualche genere di violenza (fisica o psicologica).
Questi episodi di grande stress logorano l’individuo perché in qualche maniera la propria vita viene scombussolata, vivendo quella che Wells definisce una “transizione di ruolo”. La preoccupazione associata al non riuscire in qualche maniera a gestire questa transizione o l’evento traumatico fanno emergere gli attacchi di panico.
Terapia Cognitivo Comportamentale per Attacchi di Panico
Il Dott. Damiano Colamonico ci spiega che esiste una terapia per attacchi di panico che viene utilizzata in tutto il mondo da migliaia di professionisti psicologi e psicoterapeuti e si tratta della terapia cognitivo comportamentale (TCC). Sia la comunità scientifica internazionale, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconoscono nella TCC lo strumento di cura d’elezione per la maggior parte dei disturbi psicologici: in particolar modo attacchi di panico e disturbo da panico.
Il trattamento cognitivo comportamentale inizia con una valutazione cognitivo comportamentale in cui si esaminano diversi aspetti: la storia personale dell’individuo (valutazione anamnestica), i parametri fisiologici attraverso uno strumento che prende il nome di Bio-Feedback (valutazione psicofisiologica), la capacità di affrontare situazioni che provocano ansia, paura e stress (valutazione comportamentale / testica).
Una volta raccolte queste informazioni la terapia cognitivo comportamentale per attacchi di panico si sposta verso quella che il Dott. Colamonico definisce “fase di equipaggiamento”. Il paziente viene accompagnato in un percorso atto ad insegnarli e inculcarli tutte le tecniche per la gestione dello stress e del panico, dalla respirazione diaframmatica, al rilassamento corporeo, alle tecniche per la gestione dei pensieri ossessivi fino all’esposizione enterocettiva.
Una volta affrontata la fase di equipaggiamento da parte del paziente che soffre di attacchi di panico, si procede alla fase più pratica della terapia cognitivo comportamentale per attacchi di panico, dove il terapeuta realizza un programma pratico e condiviso con il paziente che avrà lo scopo di rompere il circolo vizioso dei pensieri intrusivi dell’individuo, apprendendo strategie funzionali e modificando i comportamenti disadattivi.
In questa maniera il trattamento cognitivo comportamentale è in grado di curare gli attacchi di panico in poche sedute di psicoterapia.
Ringraziamo il Dott. Damiano Colamonico, psicologo specializzato in attacchi di panico a Torino, per il suo prezioso contributo.
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