Wing Chun, difesa personale e meditazione
Di origini antiche ma misteriose, il Wing Chun è un tradizionale sistema di arti marziali nato in Oriente, che si inserisce nello stile del kung fu derivato dal sistema di Shaolin del sud della Cina. Il nome con cui è noto da noi è l’abbreviazione della perifrasi Wing Chun Quan, che significa Pugilato dell’Eterna Primavera, ma che viene traslitterato in vari modi dalle diverse federazioni, spesso insieme a differenze nell’interpretazione di alcuni princìpi base, come nel caso della meditazione.
A cosa serve il Wing Chun
Secondo gli esperti, questa disciplina è uno dei più efficaci (o addirittura il più efficace in assoluto) sistemi di difesa personale presente nel panorama delle arti marziali. A differenza di altre tecniche, non si rivela adatto solo a pochi eletti o atleti forti, perché anzi mette tutti in condizioni di poter fronteggiare un’aggressione, sia essa condotta da una persona a mani nude o addirittura armata: il Wing Chun, infatti, non risponde semplicemente con la forza bruta, ma attraverso una reazione che consente di ritorcere l’azione ai danni dell’aggressore. Per questo motivo, può essere seguito ed eseguito sia da uomini che da donne, oltre che da bambini e anziani, o comunque da chiunque voglia svolgere attività fisica e sentirsi più sicuro.
I principi del Wing Chun
Questa pratica si rivela una delle più veloci da apprendere, anche per i novizi, perché è istantanea e prevede un numero limitato di movimento da usare. In particolare, il metodo si compone di una serie di posizioni e metodi, che caratterizzano l’esecuzione dello stile. I princìpi del Wing Chun realizzano un sistema di difesa aggressiva, che consente di adattarsi immediatamente ai movimenti, alla forza e al modo di combattere di un eventuale aggressore: ovviamente, per le applicazioni in situazioni reali di queste conoscenze sono necessari comunque anni di pratica nelle varie forme, per consentire al corpo di acquisire questi riflessi e mettere in atto l’esperienza “teorica”.
I pugni a catena
Nell’immaginazione collettiva, l’elemento caratteristico del Wing Chun sono i pugni a catena: questa idea deriva anche dai film con Bruce Lee, “la leggenda delle arti marziali”, che era un esperto maestro di questa tecnica orientale, avendola studiata approfonditamente con il “sifu” Yip Man per ben cinque anni. Questa azione prevede pugni di tipo verticale, ossia dati con il dorso della mano tenuto parallelo all’asse del corpo e portati in rapida successione, al punto da colpire ripetutamente l’avversario finché non è più in grado di opporre resistenza. Tuttavia, il Wing Chun contempla anche gli altri tipi di pugni, che vanno anzi allenati sistematicamente per risultare funzionali sia in contatto che ad una distanza maggiore: in particolare, si incentiva un uso più dinamico delle braccia (chiamato spesso “frusta“), che permette al braccio di scaricare potenza dal corpo in qualsiasi posizione si trovi.
L’allenamento dei calci
Anche se applicativamente vanno solitamente impiegati solo ad altezza medio-bassa, questa arte prevede lo sviluppo di un’ampia gamma di calci, compresi quelli al viso (altezza che viene infatti allenata per ragioni d’esercizio); non sono invece contemplati i calci “volanti” o “girati”, come accade in altre arti marziali, ma esiste un esercizio davvero caratteristico che si chiama “otto calci del Wing Chun“, impiegati sia per difesa protettiva che per offendere l’avversario. In combattimento, in genere, i calci vengono comunque impiegati in contemporanea ai pugni, e servono a colpire e rompere le articolazioni o provocare traumi in punti sensibili; per raggiungere la forma perfetta, l’allenamento dei calci segue la pratica dei “1024 calci“, che prevede ripetizioni alternate dell’intera sequenza degli 8 calci canonici, con ciascuna gamba, fino a raggiungere appunto il numero di 1024 esercizi.
Wing Chun e meditazione
Sebbene meno predominante rispetto a quanto avviene con altri sistemi di arte marziale, la meditazione è comunque un elemento importante nel Wing Chun, specialmente in alcune delle sue forme come la Siu Lim Tao, che in genere è la prima insegnata agli allievi. Questa tipologia a mani nude prevede un allenamento di Qi gong che riposa la mente e crea l’armonia all’interno del corpo, ristabilendo il “qi” (l’energia) all’interno dei canali che viaggiano attraverso il corpo, consentendo di raggiungere il rilassamento e di alleviare stress e ansia.
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