Acido formico, una mano dalla natura contro la varroa
Tra le tante caratteristiche delle formiche ce n’è una forse poco conosciuta: la loro capacità di dare vita, sintetizzandolo, al più semplice degli acidi carbossilici: l’acido formico. A cosa serve? Prodotto dall’organismo delle formiche viene utilizzato da queste come veleno urticante contro gli altri animali, in particolare contro gli uccelli. L’uomo ha sfruttato le proprietà di questo acido per applicazioni diverse che spaziano dall’apicultura alla protezione antibatterica per il mangime degli animali.
Acido formico, come si presenta
Si tratta di un acido, che si trova in commercio a una concentrazione dell’85 per cento, in forma liquida, incolore, corrosivo, dall’odore pungente, capace di provocare ustioni e corrodere la pelle in seguito a un contatto prolungato. È solubile in acetone e può essere mischiato a glicerolo, metanolo, acqua e acetato di etile. È un agente riducente molto potente. I suoi Sali sono detti formiati.
Acido formico e apicoltura
Una delle principali applicazioni di questo prodotto naturale è in apicultura biologica. In particolare, l’acido formico ha un effetto molto positivo contro un parassita, la varroa destrucotor, che rappresenta uno dei principali problemi per i produttori di miele. L’acido formico, nel dettaglio, provoca mortalità e infertilità di questo parassita quando si trova in fase riproduttiva. È un principio attivo che da poco è stato reso disponibile per questa particolare applicazione, mostra ancora qualche limite e per questa ragione apre scenari ancora inesplorati. Tra i prodotti che contengono acido formico e che sono stati autorizzati per contrastare in maniera biologica il dilagare di questo parassita, nemico degli apicoltori, c’è il Maqs, si vende sotto forma di strisce biodegradabili. Per acquistarlo è necessario essere in possesso di una ricetta veterinaria. Tra gli effetti collaterali, però, si segnala un’elevata mortalità delle larve di api che entrano a lungo in contatto con le sostanze sprigionate da questo prodotto.
Dove si compra?
L’acido formico può essere acquistato presso rivenditori di prodotti da giardinaggio o negozi specializzati per apicoltura. Si vende in soluzione liquida da diluire o in strisce biodegradabili. È possibile acquistarlo anche su piattaforme online o in farmacia. Il prezzo di questo prodotto si aggira intorno ai 10 euro per litro. Nel caso delle strisce biodegradabili, invece, il prezzo è più elevato. Per una confezione da 20 pezzi infatti il costo si attesta sui 65 euro circa.
Acido formico e antibatterico
L’acido formico riveste un ruolo molto importante anche in qualità di agente conservante e antibatterico nei mangimi per animali d’allevamento. È presente nelle confezioni di mangime che vengono acquistate e può anche essere vaporizzato su balle di fieno o foraggi destinati a mucche e altri animali della fattoria. Molto utilizzato, come additivo al mangime, nell’industria avicola per abbattere ed eliminare il batterio della salmonella. L’effetto antibatterico di questo acido deriva, in particolare, dall’azione che esso esercita in maniera diretta sulla riduzione del pH, oltre che dall’effetto battericida dell’anione formiato che favorisce la denaturazione delle proteine.
Acido formico e scheda di sicurezza
Come tutti i prodotti che presentano dei rischi, in questo caso si fa riferimento soprattutto alla possibilità di generare ustioni, l’acido formico è accompagnato da una scheda di sicurezza che illustra anche come prestare i primi soccorsi in caso di contatto diretto con l’acido in concentrazione rischiosa. La scheda, in particolare, evidenzia che in caso di perdita di conoscenza non deve essere dato da bere né si deve provocare il vomito nel soggetto che ha assunto l’acido. Il soccorritore, come prima cosa, deve proteggere se stesso e contattare subito un medico. Se la persona inala l’acido formico deve essere trasportata all’aria aperta e se il malessere persiste è necessario far intervenire un medico. In caso di contatto con la pelle è fondamentale lavare la parte interessata con acqua abbondante, togliere gli indumenti contaminati e allontanarli. Anche in caso di contatto con gli occhi è importante lavare, a palpebre aperte, la parte interessata per almeno 15 minuti e contattare subito un medico.
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