Metrorragia: cos’è, sintomi e terapia
A molte donne è capitato di avere uno spiacevole problema, con una perdita di sangue dall’utero molto abbondante. Si tratta della metrorragia e può essere oltre che fastidioso, causato da molte circostanze.
Cos’è la metrorragia
La metrorragia è una perdita di sangue uterino che non ha nulla a che fare con le normali perdite ematiche connesse al ciclo mestruale e può capitare soprattutto nel periodo intermestruale. In caso la metrorragia compaia durante le mestruazioni, con una perdita ematica abbondante, si parla di menoraggia; quando il flusso continua anche in fase intermestruale, oltre ad essere abbondante, si parla di menometrorragia.
Cause della metrorragia
La metrorragia è solitamente causata da squilibri ormonali nell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, in questo caso si parla di sanguinamento uterino disfunzionale. Può essere però causato anche da malattie ginecologiche come patologie infiammatorie o persino tumori; meno spesso può essere il risultato di un’anomalia nella coagulazione e di patologie sistemiche come epatopatie croniche, insufficienza renale e disfunzione alla tiroide.
Per le donne sotto i 20 e sopra i 45 anni di età, la causa più diffusa è legata ad una disfunzione ed è spesso coincidente con la mancanza di ovulazione (ciclo anovulatori) che porta di conseguenza ad uno squilibrio ormonale fra estrogeni e progesterone.
Nel primo periodo dopo le mestruazioni la metrorragia è invece connessa ad una ovulazione irregolare oppure a discrasie ematiche, come emofilie, trombocitopenie di diverse tipologia o persino leucemia.
In donne adulte la metrorragia potrebbe indicare la presenza di iperplasie endometriali e di tumori dell’apparato genitale, che possono essere benigni, come fibromi, polipi cervicali ed endometriali, o nel peggiore dei casi, maligni, con neoplasie delle tube, dell’utero, della cervice, della vagina, dell’endometrio e delle ovaie.
Altre patologie associate a questo problema ci sono anche endometriosi, endometriti, adenomiosi, sindrome dell’ovaio policistico, ma anche malattie pelviche infiammatorie e infezioni sessualmente trasmesse.
La metrorragia acuta può essere il risultato di gravidanze extrauterine, aborti spontanei e distacco intempestivo della placenta. Anche i traumi come lesioni alla cervice, vagina o vulva oppure introduzione di corpi estranei, può causare metrorragia. In alcuni casi la metrorragia è il risultato di utilizzo di dispositivo intrauterino e di farmaci anticoagulanti o anticoncezionali.
Sintomi e terapia
Le mestruazioni abbondanti oppure prolungate possono avere come conseguenza l’abbassamento ematico all’interno dell’organismo. In caso di anemia, la metrorragia può portare a provare sintomi quali la stanchezza, basso livello di concentrazione, mal di testa, irritabilità e insonnia.
Inoltre per donne di tutte l’età, questo problema può portare ad alterazioni del livello di ferro nel sangue, portando a condizioni di anemia secondaria. Può quindi capitare che il ginecologo consigli l’assimilazione di ferro attraverso integratori, oppure di seguire un’alimentazione particolare; più difficilmente può esserci il ricorso all’uso delle trasfusioni.
In caso di disfunzioni ormonali, è probabile che sia consigliata l’assunzione riequilibrante di ormoni, in modo da normalizzare l’assetto estrogenico.
Nei casi più gravi però può essere indicata come soluzione l’isterectomia.
Metrorragia in menopausa
Ma cosa succede nei casi in cui la metrorragia avvenga al di fuori delle fasi fertili della vita della donna, cioè pubertà ed età adulta. La metrorragia può infatti apparire sia poco prima che durante la menopausa.
Nel caso sia di poco antecedente (nel cosiddetto climaterio), potrebbe trattarsi di una condizione pseudo-fisiologica: in questo momento della vita infatti, il corpo è colpito da un fortissimo cambiamento ormonale che prepara alla menopausa; le perdite possono considerarsi quindi fisiologiche, fuori da problemi particolari.
Se però la metrorragia si presenta anche durante la menopausa, non può essere considerata fisiologica, ma potrebbe nascondere patologie anche piuttosto gravi come carcinoma del collo dell’utero e carcinoma uterino.
In questo è fondamentale rivolgersi subito al ginecologo: una diagnosi tempestiva può a volte essere salvifica.
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