Scopriamo assieme a che cosa serve l’inositolo
Gli apporti vitaminici sono fondamentali in un regime di dieta sano ed equilibrato per fornire al nostro corpo energia, salute e garantire quelle funzionalità metaboliche di base senza le quali si inficia l’assorbimento di tutti gli elementi nutritivi di base.
In questo articolo ci occuperemo in particolar modo di analizzare la molecola dell’inositolo, una vitamina con funzioni metaboliche precise, andando a conoscere in quali alimenti essa si trova, e a che cosa serve di preciso.
Che cos’è l’inositolo?
L’inositolo, noto anche con il termine di Vitamina B7, non è in realtà una vitamina vera e propria, in quanto il nostro organismo è in grado di produrla in maniera autonoma, senza necessariamente reperirla mediante la scomposizione delle catene amminiche insite dentro i cibi.
Per tale ragione, essendo le vitamine sostanze che possono essere unicamente assunte con l’alimentazione, e dunque non sintetizzate in maniera autonoma, l’inositolo viene definito col termine generico di nutriente.
Ciononostante, l’inositolo è presente in molti cibi, di cui andremo a parlare a breve.
Ma prima, andiamo a capire realmente a che cosa serve questa molecola per il nostro corpo.
A che cosa serve l’inositolo?
L’inositolo è una molecola con funzioni di regolazione dell’attività cellulare: infatti esso viene convertito in convertito in fosfatidilinositolo, una componente della membrana cellulare con la funzione di segnalazione, ossia la trasmissione di segnali con appositi messaggeri tra una cellula e l’altra.
Inoltre l’inositolo favorisce la produzione di lecitina, una sostanza che coadiuva il trasporto dei lipidi dal fegato alle cellule e che contribuisce a ridurre il contenuto di grassi all’interno di vene e arterie, riducendo il rischio di trombosi e infarti.
La vitamina B7 stimola anche la spermatogenesi maschile, ossia il processo di maturazione cellulare che sottende alla produzione degli spermatozoi.
Per quanto riguarda invece l’apparato genitale femminile, il mioinositolo e D-chiroinositolo, sono due derivati della vitamina B7 in grado di regolare la maturazione degli ovociti e il loro ciclo di produzione.
Infine l’inositolo ha funzioni di controllo della concentrazione dei trigliceridi all’interno del flusso sanguigno.
Dove si trova l’inositolo?
Come detto in precedenza, l’inositolo è un nutriente che viene prodotto autonomamente dal corpo umano; tuttavia, vi sono alcuni cibi e alimenti in cui esso è contenuto. Tra questi annoveriamo, nell’ordine:
- I cereali integrali, e in maggior misura la crusca e il grano;
- Tutti gli agrumi;
- La carne;
- Mandole e noci, e più in generale la frutta secca;
- Varie tipologie di legumi;
- Tra le verdure il cavolfiore;
- Il latte.
Tuttavia in commercio esistono specifici integratori, reperibili in tutte le farmacie, i quali hanno tra gli oligoelementi anche la presenza della Vitamina B7.
In genere, gli integratori vanno assunti previa visita medica, onde accertare la carenza di inositolo e procedere dunque alla sua integrazione mediante terapia.
I soggetti che necessitano di inositolo in maggior misura sono ad esempio tutti coloro che soffrono di steatosi epatica, ossia della mancata espulsione dei grassi presenti all’interno del fegato.
Inoltre anche coloro che soffrono di ipercolesterolemia necessitano di integratori a base di Vitamina B7, così come tutte le pazienti che soffrono di ovaio policistico o di altre alterazioni del ciclo ovarico.
Infine, si consiglia l’assunzione di inositolo nel periodo primaverile in caso si abbaino episodi depressivi o di stanchezza cronica.
Possibili effetti collaterali derivati da una terapia a base di inositolo
Come detto sopra, prima di effettuare una terapia integrativa a base di inositolo, è bene effettuare una visita medica, al fine di accertare una effettiva carenza di tale molecola, e di procedere alla cura relativa.
Per quanto riguarda i possibili effetti collaterali derivanti dall’assunzione di inositolo, in via integrativa o naturale, essi sono scarsi e assai rari dal punto di vista della frequenza.
Tuttavia, si segnalano manifestazioni di bassa intensità come ad esempio nausea, dolori addominali, diarrea e vertigini.
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