Eparina contro i trombi, le indicazioni
Tra gli anticoagulanti che possono essere prescritti a soggetti che ne necessitano c‘è anche l’eparina. L’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, ne dà una definizione chiara e concisa sul suo sito: “Le eparine sono sostanze anticoagulanti (fluidificanti del sangue, utilizzati per prevenire e trattare la formazioni di coaguli sanguigni). Esse sono largamente utilizzate nei pazienti per i quali è essenziale mantenere il sangue ben fluido, come nei pazienti che potrebbero avere o hanno avuto un attacco cardiaco, nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico maggiore, e nei pazienti dializzati (una tecnica usata per purificare il sangue)”.
Cosa sapere sulla classificazione di questo farmaco
Esistono classi diverse di eparine (che, è bene specificarlo, prima ancora di essere un farmaco è un principio attivo). Come vengono suddivise? In funzione del peso molecolare dell’eparina, cioè dell’elemento che più di altri indica la grandezza della molecola stessa. L’eparina può essere standard, detta anche non frazionata o a basso peso molecolare, detta anche frazionata.
Non frazionata o frazionata: quali differenze
Le prime, quelle standard, sono somministrate in regime ospedaliero perché richiedono un attento e costante monitoraggio del paziente dopo l’assunzione. Come vengono somministrato? Le strade sono due: o per via intravenosa o per infusione. Le seconde, quelle a basso peso molecolare, invece, possono essere utilizzate anche a casa e sono somministrate, in genere, per via sottocutanea, attraverso un’iniezione. Due sono le principali differenze che caratterizzano queste due diverse classi di eparine: il meccanismo d’azione e i parametri farmacocinetici che ne sono alla base. La prima eparina è detta anche sodica, la seconda, invece, è calcica.
Quando si usa?
I farmaci a base di eparina, di solito, sono prescritti per fluidificare il sangue. Si tratta di un principio attivo che è già presente nel sangue e nei tessuti, anche se la sua concentrazione è molto bassa, ed è prodotta da basofili e mastociti. L’eparina viene utilizzata per prevenire la formazione di trombi, coaguli anomali di sangue che, una volta in circolo, possono diventare estremamente pericolosi come l’ictus o l’embolia polmonare. Viene utilizzata per contrastare fibrillazione atriale, trombosi venosa profonda o prevenire cardiopatie ischemiche. È prescritta anche a soggetti sottoposti a dialisi o a interventi chirurgici.
Effetti collaterali dell’eparina
Come tutti gli anticoagulanti, i medicinali che contengono questo principio attivo ritardano l’attività riparatrice delle piastrine. Cosa vuol dire? Che in caso di ferita il processo di rimarginazione della cute risulta più lento. Ecco perché può capitare che il sanguinamento in caso di trauma, o più banalmente in caso di un brusco lavaggio dei denti, si presenti con maggiore facilità e impeghi più tempo a terminare. Quando il sanguinamento è davvero difficile da arrestare e molto frequente è bene allertare il proprio medico, lo stesso vale in presenza di ematomi vistosi e diffusi.
Ecco a cosa fare attenzione
I segnali a cui prestare maggiore attenzione sono: presenza di sangue nelle urine, feci di colore eccessivamente scuro (contenenti quindi sangue), sanguinamenti anomali da naso o gengive. L’uso frequente di eparina, poi, può dare luogo a fenomeni come trombocitopenia o sindromi emorragiche. Va assunta con cautela nel corso del ciclo mestruale o in presenza di patologie, come l’emofilia, che riguardano il sangue. È bene, in ogni caso, consultare sempre il foglietto illustrativo contenuto nel medicinale anche per approfondire la conoscenza degli effetti che questi farmaci possono produrre su donne in gravidanza o che stanno allattando al seno i propri figli.
Lascia un commento