Epistassi, cos’è e come si tratta
L’Epistassi è ciò che più comunemente viene definito “sangue dal naso” infatti non è altro che una perdita di liquido ematico proveniente dalle cavità nasali, zone fortemente vascolarizzate del nostro organismo.
Una breve introduzione
Le cause più comuni dell’Epistassi sono lo sfregamento del naso o l’introduzione al suo interno di un corpo estraneo tuttavia questo problema può essere causato anche da vere e proprie patologie. L’Epistassi si verifica spesso durante l’infanzia, principalmente per i motivi sopra citati ma può insorgere anche in età avanzata a causa di una pressione sanguigna elevata o ad un indebolimento delle pareti dei vasi sanguigni, dovuta molto spesso ad aterosclerosi.
Essa può essere anche una conseguenza di raffreddori o riniti allergiche o di patologie molto più gravi come leucemie o linfomi.
Cosa fare in caso di Epistassi
La prima cosa da fare in caso di epistassi è restare calmi, mantenere la testa in posizione eretta e chiudere la radice del naso con la semplice pressione delle dita per circa 10 minuti. Se dopo questa operazione il sangue continua a scorrere è possibile che dentro le cavità nasali si sia formato un coagulo che non permette la cicatrizzazione dei vasi; a questo punto è necessario farlo uscire, soffiando energicamente il naso e ripetendo l’operazione di chiusura.
In alternativa a questo tipo di intervento si può applicare un tampone costituito da una garza di cotone sterile ed asciutta da lasciare in sede per circa 4 ore.
Nei casi più gravi è necessario ricorrere alle cure di un medico, nel caso specifico di un otorinolaringoiatra che provvederà ad effettuare una medicazione a base di vasocostrittori.
Quando l’Epistassi si manifesta insistentemente il medico può ricorrere anche alla cauterizzazione.
Cauterizzazione
La cauterizzazione viene praticata dall’otorino dopo aver accertato che l’epistassi dipende da una particolare fragilità dei capillari, dopo aver prescritto al paziente una cura a base di vitamina C e averlo sconsigliato circa l’assunzione di farmaci antinfiammatori che agevolano la circolazione sanguigna.
L’intervento si esegue tramite l’uso di un congegno che trasmette corrente a bassa intensità con il quale viene bruciata la parte interessata; il tutto viene eseguito in ambulatorio previa somministrazione di anestesia locale e richiede circa mezz’ora di tempo.
In alternativa alla cauterizzazione elettrica si può praticare quella chimica che consiste nel passaggio di un bastoncino di nitrato d’argento nella zona interessata per pochi secondi, in modo da bloccare la fuoriuscita di sangue.
Nei casi particolarmente ostili si può, tramite un vero e proprio intervento chirurgico “legare” i vasi sanguigni che provocano l’Epistassi
Cause dell’Epistassi
Le cause maggiori di epistassi sono le infiammazioni delle mucose nasali, dette anche riniti, il raffreddore o la presenza di foruncoli.
Il foruncolo non è altro che l’infezione di un follicolo pilifero, in questo caso vicino alle narici. Questa infezione può dilagare nella zona circostante causando una degenerazione dei tessuti con conseguente Epistassi. Viene debellata tramite l’assunzione di antibiotici.
La rinite è una infiammazione della mucosa nasale dovuta ad un virus o ad una allergia (rinite allergica) che ne provoca il rigonfiamento con conseguente ostruzione del passaggio dell’aria necessaria alla respirazione. Per curare la rinite possono essere usati anticongestionanti nasali, farmaci a base di cortisone e, nel caso di rinite allergica, antistaminici.
L’Epistassi può essere dovuta anche ad una ostruzione nasale provocata da polipi (escrescenze della mucosa nasale contenenti muco) che devono essere rimossi tramite intervento chirurgico. Quella causata da linfoma o da leucemia ovviamente ha cause molto più profonde che interessano altri organi del nostro corpo oltre alla sede nasale, pertanto è lì che vanno individuate le cause.
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