Metronidazolo, l’antibiotico contro i Gram positivi e negativi
A produrlo in Italia è la casa farmaceutica francese Sanofi-Aventis, il Metronidazolo, un antibiotico appartenente alla classe dei suoi farmaci di riferimento a struttura nitromidazolica, si trova in commercio con il nome di Flagyl.
Metronidazolo, quando si usa
Questo antibiotico si è dimostrato versatile e molto diretto. Viene prescritto per contrastare l’insorgere dei batteri anerobici, in particolare dei Gram positivi e di quelli negativi. Tra le infezioni che vengono di solito curate con questo antibiotico ci sono: meningiti, infezioni della pelle, endocarditi, infezioni che interessano l’apparato digerente e le infezioni vaginali, in particolare endometrite e ascessi ovarici. Questo prodotto viene utilizzato anche per contrastare l’insorgere di infezioni in fase di decorso post-operatrio.
Metronidazolo, come agisce
Il farmaco può essere assunto per via orale e viene assorbito in tempi rapidi dal tratto gastrointestinale. Circa il 10 per cento del farmaco va a legarsi alle proteine sieriche, mentre nel complesso riesce a diffondersi in maniera omogenea ai tessuti biologici, superando anche la barriere ematoencefalica. Metrodinazolo è metabolizzato a livello epatico e vinee espulso, per la maggior parte (il 70 per cento), per via renale. La quota espulsa attraverso le feci varia tra i 6 e il 15 per cento. Una percentuale molto bassa, invece, viene espulsa attraverso la saliva e il lette, mentre nelle donne la quota espulsa attraverso la secrezione vaginale tocca il 15 per cento.
Quanto e come assumerlo
Le dosi di antibiotico da assumere variano a seconda di fattori diversi: la tipologia di infezione da trattare, la salute generale del paziente, l’ulteriore terapia che viene seguita per contrastare l’infezione in corso. È fondamentale, quindi, confrontarsi con il proprio medico, anche perché, come tutti gli antibiotici, anche Metronidazolo necessita della prescrizione medica per essere acquistato. Solitamente vengono prescritte compresse o capsule da assumere tra le 2 e le 3 volte al giorno, dai 5 ai 10 giorni di trattamento. La durata della cura, così come la posologia, è fortemente influenzata da diversi fattori: primo tra tutti la tipologia di infezione.
Esistono effetti collaterali?
Metronidazolo, come ogni farmaco presente in commercio, può dare vita a effetti secondari considerati collaterali. Accade, il più delle volte, in soggetti particolarmente sensibili al principio attivo o a uno degli eccipienti, o con patologie complesse che esulano dall’infezione. La maggior parte dei pazienti che assumono questo particolare antibiotico possono accusare: problemi di stomaco, vomito o diarrea, perdita dell’appetito (che può generare una conseguente perdita di peso ma questo non vuol dire che Metronidazolo faccia dimagrire), un sapore sgradevole, come metallico, in bocca, irritazioni di bocca o lingua. E ancora: secchezza delle fauci, lingua sabbiosa e urine rossastre, intorpidimento degli arti.
Quando è importante contattare subito il medico?
Esistono, poi, effetti collaterali meno frequenti che vanno osservati con attenzione e che richiedono l’intervento immediato del medico. Quando preoccuparsi? Quando la somministrazione di questo medicinale si traduce in prurito, eruzioni cutanee, febbre e congestione nasale o dolore alle articolazioni.
Metronidazolo in gravidanza
Questo antibiotico può essere utilizzato anche sotto forma di ovuli vaginali. Cosa accade quando è necessario intervenire con questa specifica terapia antibiotica nel corso della gravidanza? L’Aifa, l’Agenzia del Farmaco italiana, ha elaborato una scheda dettagliata sui rischi che può comportare la somministrazione di Metronidazolo nel corso della gestazione. Ne emerge che, se assunto nel corso del primo trimetre nelle dosi comunemente consigliate, non si segnalano aumenti importanti dell’aumento di anomalie congenite. Lo stesso vale per il secondo e il terzo trimestre.
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