Clavulin, di cosa si tratta esattamente
Clavulin è un antibiotico, composto dal principio attivo, che è l’Amoxicillina, una delle penicilline più usate in medicina, ed un eccipiente che è l’acido clavulanico, che serve a mantenere attiva l’Amoxicillina. Quest’ultima, infatti, viene spesso disattivata da alcuni batteri che producono enzimi dal nome strano, i betalattamasi, in grado di rendere innocuo il principio attivo dell’antibiotico. L’acido clavulanico riesce ad impedirlo.
Gli altri componenti del Clavulin sono: aspartame, che è un dolcificante, magnesio, crospovidone, gomma xantano, silice, sodio, aroma di fragola.
A cosa serve il Clavulin
Questo medicinale viene prescritto in forma di sciroppo o di compresse per le seguenti patologie: infezioni delle orecchie e del naso, infezioni della pelle e dei denti, infezioni dell’apparato respiratorio, infezioni delle ossa e delle articolazioni, infezioni del tratto urinario. Nel dettaglio, è possibile con Clavulin curare: polmoniti, osteomieliti, sinusiti, otiti, pielonefriti, bronchiti acute, morsi di animali, ascessi dentali e cistiti.
Lo sciroppo viene costituito al momento dell’uso, aggiungendo il farmaco in polvere ad un liquido apposito e mescolando bene; tale sospensione va conservata in frigorifero ed usata al massimo entro sette giorni. Non può più essere riutilizzata. Questo tipo di preparazione viene prescritta in modo particolare ai bambini fino a 40 Kg di peso corporeo.
Le compresse vengono invece somministrate a ragazzi ed adulti da 40 Kg di peso in su.
Controindicazioni all’uso del Clavulin
Non può assumere questo farmaco qualunque persona che abbia avuto anche in passato reazioni allergiche con qualunque antibiotico, eruzioni cutanee, macchie rosse, febbre, ghiandole gonfie, difficoltà a respirare.
Inoltre il Clavulin è controindicato nei casi di insufficienza epatica e renale, e comunque va usato con molte precauzioni in tutte le situazioni in cui si sono verificati problemi anche transitori al fegato o ai reni.
Non va usato nei bambini e nei ragazzi che hanno la mononucleosi infettiva.
Deve essere utilizzato con molta attenzione e sotto stretto controllo del proprio medico di fiducia nel periodo di gravidanza, in quanto sono state riscontrate alcune storie di enterocolite neonatale, durante il trattamento con Clavulin; si tratta di un’esigua minoranza di casi, perché in tutti gli altri, non sono stati evidenziati effetti dannosi, né diretti né indiretti, al feto o alla futura madre.
Occorre fare particolare attenzione alle persone diabetiche o alle intolleranze ad alcuni zuccheri, per la presenza di aspartame.
E’ necessario che le persone che utilizzano molto la guida di autoveicoli per lavoro, ad esempio camionisti o tassisti e similari, prestino molta attenzione durante la cura, sarebbe meglio astenersi totalmente dalla guida nel periodo di assunzione, in quanto il Clavulin può causare effetti indesiderati sull’attenzione e la concentrazione.
Sempre per la presenza di aspartame, non può essere somministrato ai bambini che soffrono o abbiano sofferto di fenilchetonuria.
Consigli per l’uso di Clavulin
A volte capita purtroppo, che la terapia a base di antibiotici non sortisca l’effetto sperato; l’infezione non regredisce e i sintomi non diminuiscono.
Questo accade, perché i batteri che dovrebbero essere distrutti dal principio attivo, sono diventati particolarmente resistenti e non sono più attaccabili dall’antibiotico.
Per evitare che questo spiacevole inconveniente accada, occorre curarsi nella maniera corretta.
Bisogna assumere l’antibiotico nel periodo indicato dal dottore, nei modi e nei tempi prescritti, non si devono assolutamente prendere al di fuori del periodo indicato, né per altre malattie diverse dalla presente; non è possibile assumere un antibiotico consigliato da altre persone che hanno i problemi simili ai nostri, e neanche è possibile consigliare il nostro antibiotico ad altri.
Seguire attentamente le istruzioni e il dosaggio consigliato, leggere il bugiardino contenuto nella confezione, fare attenzione ad eventuali effetti collaterali ed avvertire il proprio medico nel caso si notino reazioni avverse.
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