Vaccino antinfluenzale: come funziona e chi deve farlo
L’influenza è una malattia che colpisce ogni anno milioni di persone. Il virus influenzale è generalmente un’infezione delle vie respiratorie che può portare a complicazioni serie, soprattutto nei bambini e negli anziani.
Ogni stagione influenzale è differente da quella precedente, poiché cambiano i ceppi virali in circolazione.
In Italia di solito la stagione dell’influenza si sovrappone all’inverno: sottoporsi ad un vaccino antinfluenzale può essere la soluzione migliore per evitare di ammalarsi e di subire il contagio altrui.
Ogni anno il Ministero della Salute mette a punto un documento con indicazioni generali per la prevenzione e informazioni per i soggetti cui la vaccinazione è raccomandata. Le indicazioni del Ministero seguono le linee stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L’OMS stabilisce ogni anno quali saranno i ceppi virali dominanti e quale deve essere la composizione del vaccino antinfluenzale per dominarli.
Come funziona il vaccino antinfluenzale?
Il vaccino è un farmaco che aiuta il nostro corpo a difendersi dal virus dell’influenza, stimolando il sistema immunitario a sviluppare gli anticorpi contro di esso. Gli anticorpi si formano a partire dagli stessi virus, presenti nel farmaco che viene iniettato. Gli anticorpi sono delle proteine dell’organismo che circolano nel sangue e che riescono a riconoscere i microrganismi estranei che possono infettare l’organismo e li fanno distruggere dalle cellule del sistema immunitario.
I vaccini, realizzati nel corso degli anni, si differenziano per la preparazione e per il modo in cui sono somministrati. Il vaccino non è efficace al 100%, ma è tuttavia oggi una delle risorse migliori per difendersi dall’influenza.
Chi deve vaccinarsi e quando?
Salvo specifiche controindicazioni, il vaccino antinfluenzale è adatto a chiunque, in ogni età, ma è raccomandato ad alcune categorie di persone per cui le complicanze del contagio possono essere maggiori o a coloro che, per motivi professionali, sono più esposti.
Il vaccino è quindi consigliato a:
- Individui con più di 65 anni
- Bambini sopra i sei mesi e giovani e adulti con patologie che aumentano il rischio delle complicanze da contagio
- Bambini in generale, perché hanno risorse immunitarie più deboli e trascorrono molte ore in ambienti molto affollati e a rischio di contagio, come le scuole
- Donne che all’inizio della stagione influenzale sono al secondo o terzo mese di gravidanza, poiché potrebbero trasmettere l’infezione al feto e complicare la gravidanza
- Persone ricoverate in lunga degenza
- Personale sanitario o addetti a servizio pubblico di interesse collettivo, come forze di polizia o vigili del fuoco
- Persone che lavorano a contatto con animali che potrebbero favorire il contagio influenzale
Il vaccino è di solito disponibile a partire da agosto o settembre ma il periodo ideale per vaccinarsi è quello compreso tra ottobre e novembre, in ogni caso prima dell’arrivo dell’inverno.
Si consiglia si sottoporsi al vaccino nel periodo indicato dai medici poiché il vaccino impiega almeno due settimane per preparare l’organismo a difendersi: vaccinarsi nel mezzo dell’inverno e della stagione influenzale può essere inutile perché ci si può ammalare lo stesso, dato che le cellule dell’organismo non sono ancora pronte.
È opportuno vaccinarsi ogni anno perché come abbiamo visto il virus influenzale cambia ogni anno e perché gli anticorpi generati dal vaccino scompaiono gradualmente nel corso dell’anno.
Per chi è controindicato il vaccino?
Può accadere che in alcuni soggetti il farmaco provochi reazioni avverse ad una o più componenti, per cui il vaccino non è praticabile a tutti, motivo per il quale prima di sottoporsi al vaccino bisogna consultare il proprio medico.
In particolare il vaccino potrebbe essere problematico per:
- soggetti affetti da allergie alle uova, poiché di solito tutti i vaccini antinfluenzali sono preparati con le proteine delle uova
- individui che in passato hanno reagito negativamente al vaccino antinfluenzale, sviluppando reazioni avverse.
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