Cosa sono i linfonodi del collo e come tenerli sotto controllo
Con la giusta attenzione che si è diffusa verso la prevenzione dei tumori e delle malattie più pericolose, sono sempre di più le persone che praticano autocontrolli, nelle zone dell’inguine, delle ascelle, ma anche del collo. In questi casi si cerca di capire se ci sono rigonfiamenti in quelli che comunemente vengono chiamati linfonodi.
I linfonodi, o più correttamente ghiandole linfatiche, sono degli organi minuscoli dalla misura che varia da 1 a 25 mm, presenti in più punti del corpo. È qui che sono contenuti i globuli bianchi che vengono rilasciati nel corpo in caso di emergenza. In questo articolo ci soffermeremo soprattutto linfonodi del collo, e come capire se ci sono problemi.
Cosa sono i linfonodi
Le ghiandole linfatiche sono formazioni composte da tessuto linfoide e fanno da snodo all’interno del sistema linfatico, percorrendo tutti i distretti, proprio come accade per il sistema cardiocircolatorio. I linfonodi si presentano singolarmente oppure raggruppati in un piccolo insieme e sono diffusi soprattutto nelle zone delle ascelle, del collo e dell’inguine. La loro struttura è caratterizzata da una sorta di “fessura” dalla quale i vasi sanguigni escono e fuoriescono.
A questi organi è deputata la produzione dei linfociti, e il filtro di particelle estranee al corpo come polveri e batteri, data la presenza di macrofagi con lo scopo di inglobare gli agenti nocivi o estranei, in modo da scongiurare qualsiasi pericolo per l’organismo.
È possibile trovare i linfonodi con il tatto, toccandoli e distinguendoli in caso le formazioni abbiano raggiunto una forma sospetta, con consistenza non idonea e un grado di dolore più alto. Da tener presente anche il rapporto di essi con la pelle e la mobilità.
Linfonodi del collo, dove si trovano?
Controllare quindi lo stato di salute dei linfonodi è molto importante, per capire se possono sorgere problemi anche piuttosto gravi. Se infatti questi sono ingrossati è possibile subire ripercussioni. E per questo motivo è molto importante conoscere i punti nei quali è possibile trovarli.
I linfonodi del collo sono posizionati nel compartimento anteriore, la zona al confine tra i muscoli sternocleidomastoideo e dal muscolo trapezio, in un punto localizzata precisamente. In condizioni di salute normale, è molto difficile individuarli, mentre sono rilevabili facilmente in caso di infezioni, a causa di un conseguente ingrossamento.
Linfonodi del collo ingrossati
In situazioni di infezione è possibile notare un aumento del numero di linfonodi al tatto, che crea il classico rigonfiamento. Ma non sempre questo deve essere motivo di preoccupazione: i linfonodi possono anche gonfiarsi a causa di infezioni passate e ormai risolte.
Spesso a questo problema può associarsi un dolore alla cervicale, oppure un irrigidimento della zona interessata. Possono presentarsi inoltre anche alterazioni della cute, con una diffusione di rossore che può anche portare ad ulcere. La pelle inoltre può risultare attaccata al linfonodo.
Da tener sotto controllo anche la consistenza del linfonodo, che può risultare gommoso, molle oppure all’opposto, indurito.
Altri sintomi legati all’ingrossamento dei linfonodi possono essere brividi, inappetenza, sudorazione eccessiva, febbre alta, tachicardia, debolezza, deglutizione difficoltosa e problemi respiratori.
Linfonodi ingrossati, cause
Di solito sono l’ingrossamento dei linfonodi è legato alla presenza di infezioni, e nei casi più pesanti a tumori. Mentre in alcuni rari casi all’ingrossamento dei linfonodi corrisponde una disfunzione del sistema immunitario come il lupus.
Tra le infezioni che possono causare questa condizione del collo, ci sono i normali raffreddori, stati influenzali e mal di gola, quindi laringite, tonsillite, e malattie infettive quali parotite e mononucleosi. Possono provocare l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche anche gengivite, infiammazioni del canale auricolare.
I tumori invece spesso associati all’ingrossamento dei linfonodi del collo sono di vario tipo e si formano nei tessuti dei linfonodi, e causano linfoadenopatia, linfoma oppure leucemia. Il rischio in questi casi è che le metastasi possano espandersi all’interno del sistema linfatico.
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