Mononucleosi: sintomi e cura della malattia del bacio
La mononucleosi è un disturbo piuttosto diffuso, soprattutto tra i giovani e gli adolescenti: è di facile trasmissibilità, visto che la modalità di contagio prevede lo scambio di saliva. Da questo prende il nome con il quale molte persone la conoscono: la malattia del bacio. Ovviamente non è questo l’unico veicolo di trasmissione.
Cos’è la mononucleosi
La mononucleosi è una malattia infettiva causata dal virus di Epsetin-Barr (EBV), facente parte della famiglia degli Herpes Virus.
È un disturbo che interessa le ghiandole come i linfonodi del collo che si ingrossano assieme alle tonsille; a volte colpisce anche la milza e il fegato ma in percentuale molto bassa.
È un tipo di malattia abbastanza diffusa ed in realtà non molto preoccupante, ed anzi molte volte non viene diagnosticata, portando soltanto dei sintomi molto sfumati. Solo il 5-10% di quelli che prendono la mononucleosi mostrano i sintomi, mentre un altro 10% ha disturbi leggeri come piccole macchioline sulla pelle oppure mal di gola. Il resto non mostra nessun sintomo: infatti è stato dimostrato che molte persone adulte hanno gli anticorpi per questa malattia, che dimostra che l’organismo è venuto a contatto con il virus di Epsetin-Barr.
Mononucleosi contagio
La mononucleosi colpisce soprattutto gli adolescenti, con il picco di incidenza riscontrato nella fascia d’età che va dai 15 ai 25 anni, mentre è molto poco frequente oltre i 40 anni. Il 50% dei contagiati sono adolescenti che vivono soprattutto nei paesi industrializzati, mentre nei paesi in via di sviluppo la soglia si abbassa.
La possibilità di epidemie è molto bassa, essendo una malattia a bassa contagiosità. Come già detto infatti si pensa che circa il 90% della popolazione ha avuto a che fare con il virus. Questo disturbo infatti colpisce soltanto soggetti debilitati, con il sistema immunitario già compromesso.
Il contagio può avvenire in maniera diretta attraverso saliva, rapporto sessuale oppure trasfusioni di sangue ed emoderivati, oppure in maniera indiretta, attraverso utilizzo comune di oggetti contaminati, ad esempio bicchieri, posate o giocattoli. La contagiosità resta per molto tempo visto che il virus sopravvive anche dopo un anno dall’infezione.
Inoltre durante i periodi di riattivazione, i portatori sani possono essere causa di contagio. È necessario sapere che una volta che si è stati già infettati, il virus non costituisce alcun problema. In caso di gravidanza, la mononucleosi non costituisce pericoli, e non è stata rilevata alcuna relazione tra possibili aborti e malformazioni con la malattia.
Mononucleosi sintomi
I sintomi della mononucleosi possono essere molteplici a partire da un senso di affaticamento e malessere generalizzato; a questo si aggiunge una sorta di
tonsillite che porta al mal di gola e che naturalmente, non può essere curata con antibiotici. Inoltre si potrebbero formare delle chiazze biancastre.
Nella fase più critica della malattia è possibile avere anche febbre alta a 39-40°, che si accompagna all’ingrossamento delle ghiandole del collo, ed in alcuni casi anche di altre zone come inguine e ascelle. Possono anche comparire eruzioni cutanee. A volte può capitare anche che ci sia un ingrossamento della milza, oppure del fegato.
Il periodo di incubazione va dalle 4 alle 8 settimane, mentre il decorso ha tempi di due settimane per attendere che scompaia la febbre, anche se altri sintomi come gonfiore dei linfonodi e affaticamento, possono durare anche qualche settimana.
Mononucleosi cura
Non esistono terapie specifiche, essendo una malattia di origine virale, visto che gli antibiotici non hanno effetto per le infezioni virali, e quindi è sempre importante il riposo a letto e sul reintegro dei liquidi. I farmaci invece sono solitamente incentrati alla cura delle infezioni secondarie come quella connessa alla tonsillite e dei seni nasali.
In caso di sintomi è sempre fondamentale consigliarsi con il proprio medico.
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