Orzaiolo, cause e rimedi

L’orzaiolo è un’infezione acuta locale, solitamente di natura stafilococcica, che si presenta quasi sempre come una formazione purulenta alla radice di un ciglio.

È possibile contraddistinguere due diverse tipologie di orzaiolo, ovvero quello esterno e quello interno; nel primo caso, si avrà a che fare con un tipo di ghiandola che produce grasso verso il bordo esterno della palpebra; nel secondo caso viene coinvolta una ghiandola che produce il grasso delle lacrime e si forma sempre nella zona interna delle palpebre.

Orzaiolo: quali sono le cause e i sintomi?

L’orzaiolo può manifestarsi a causa di una scarsa igiene o da un’infiammazione delle palpebre. L’infiammazione cronica nei confronti del bordo della palpebra genera la blefarite, responsabile della comparsa del disturbo.

Solitamente, quando si parla di blefarite, si ha quasi sempre a che fare con dermatite seborroica o rosacea, ovvero una malattia della pelle che comporta viso arrossato.

Tra le cause più comuni troviamo anche le lenti a contatto, poiché se non ci si lava in maniera accurata le mani potremmo propagare l’infezione. Inoltre, anche lasciare il trucco sugli occhi può essere fonte della comparsa di questo problema, così come l’impiego di trucci vecchi o addirittura scaduti.

Tra i sintomi più importanti troviamo un leggero gonfiore rossastro e doloroso sul margine della palpebra, anche se spesso questo rigonfiamento può mascherare un’infiammazione originale.

Inoltre, è possibile accusare bruciore, eccessiva lacrimazione o fastidio agli occhi di fronte alla luce. Dopo i primi giorni, si formerà una pustola giallastra con del pus, la quale fortunatamente ridurrà il gonfiore e il dolore.

È molto importante curare questo fenomeno, poiché potreste rischiare che l’infezione infetti tutta la palpebra o colpisca anche le strutture oculari, dando così vita alla congiuntivite.

Orzaiolo: quali sono i rimedi più efficaci?

Solitamente ci si ritrova a fare i conti con terapie mediche, ovvero creme antibiotiche, anche se nel peggiore dei casi potrebbe essere richiesta la terapia chirurgica.

Fortunatamente esistono parecchi rimedi naturali da tenere in considerazione, come ad esempio realizzare impacchi caldi da sistemare sull’occhio, visto che il calore stimola la ghiandola a far uscire il sebo in eccesso; dovrete lasciare agire l’impacco per almeno 15 minuti e più volte al giorno per ottenere dei risultati.

Inoltre, anche l’olio extravergine di oliva sembra essere un buon alleato, viste le sue proprietà lenitive e antibatteriche: ciò che dovrete fare è bagnare leggermente un batuffolo di cotone e tamponare la zona interessata, senza però far entrare il prodotto nel bulbo oculare e ripentendo il tutto numerose volte al giorno.

Via libera anche agli impacchi con camomilla o bustine da tè, ma anche le foglie di menta lavate e tagliate possono essere particolarmente efficienti.

Molto interessante e utile l’impacco a base di acqua e sale: dovrete far bollire dell’acqua e metterci una manciata di sale (esattamente come se steste per cucinare della pasta); fatela diventare tiepida, imbevete un batuffolo di cotone e applicatolo sulla parte dell’occhio che vi interessa. Il calore e il sale aiutano a scomporre il grumo di sebo o pus responsabile della formazione dell’orzaiolo.

Come curare l’orzaiolo nei bambini?

Per i più piccoli, i rimedi da adottare nei confronti dell’orzaiolo sono un tantino diversi: ciò che vi servirà sono delle foglie di tarassaco, un asciugamano morbido, dell’acqua calda, un piccolo pentolino, una ciotola pulita e una garza sterile. Prima di tutto, realizziamo degli impacchi con acqua calda per diminuire il prurito.

Prendete un pentolino, sciacquatelo sotto l’acqua corrente calda e aggiungete dell’acqua fresca senza asciugarlo. Ora mettete il tutto su un fornello, fate bollire l’acqua e lasciatela raffreddare.

Ora aggiungete della garza sterile e passatela sopra l’occhio. Per combattere l’infezione potreste anche aggiungere delle foglie di tarassaco, viste le proprietà antibatteriche e lenitive nei confronti del prurito.