Renella, cos’è, i sintomi e come si cura
Tra le patologie che affliggono il nostro organismo, in particolar modo il nostro apparato urinario, ce n’è una costituita da minuscoli calcoli che si accumulano nelle vie urinarie, grandi come granelli di sabbia, denominata appunto: renella.
Renella, come si forma
La renella si forma all’interno del rene, organo deputato alla depurazione del nostro organismo infatti, detta patologia non è dovuta ad altro che all’accumulo di sostanze di rifiuto. Dai reni, la renella passa alla vescica poi all’uretra per essere espulsa. Essa è composta da acido urico o ossalati di calcio o da entrambi.
L’acido urico non è altro che una prodotto di scarto del corpo umano che viene filtrato dai reni ed eliminato con le urine mentre gli ossalati di calcio sono appunto, sali di calcio, che si presentano sotto forma di cristalli aghiformi responsabili per l’80 % della formazione dei calcoli e della renella.
Gli ossalati sono presenti in molti alimenti soprattutto di origine vegetale quali: le spinaci, le foglie di tè, il cioccolato, il kiwi, la barbabietola ed altri.
L’accumulo di acido urico invece è dovuto per lo più all’eccessivo consumo di carne, in special modo cacciagione, acciughe, frutti di mare.
Possiamo quindi dedurre che la formazione di renella è strettamente legata, oltre che ad una predisposizione genetica, all’alimentazione troppo ricca di nutrienti che i reni non riescono ad eliminare.
Per una guarigione completa dalla patologia sarà necessario limitare il consumo dei cibi sopra elencati e non solo. Anche la fruizione di bevande alcoliche e a base di caffeina dovrà essere contenuta e dovrà essere associata all’assunzione di dosi elevate di acqua per aiutare la depurazione affinché la renella non si trasformi in veri e propri calcoli, più difficili da trattare dal punto di vista medico.
Come si diagnostica?
La renella non è facile da diagnosticare. Molto spesso si arriva alla sua scoperta tramite l’esclusione di altri tipi di patologie che presentano i medesimi sintomi.
Gli esami dai quali si evince sono: l’ecografia renale, che non sempre la evidenzia, o l’esame delle urine.
Molto spesso il soggetto colpito da renella lamenta forti dolori ai reni, vere e proprie coliche, dolori al basso ventre e crampi, associati a sensazione di vomito, nonché disturbi durante la minzione.
Le persone che soffrono di questo disturbo sono tantissime ed appartengono a varie fasce di età.
Recentemente sono state sperimentate anche cure fitoterapiche nel campo delle malattie renali ma la conclusione alla quale si è giunti è che tali cure servono più come prevenzione che come soluzione definitiva.
La fitoterapia si basa sull’uso di erbe quali: crescione betulla, gramigna, finocchio ed altre; dalla azione diuretica assunte sotto forma di tisana o di decotto. Nelle forme più accentuate del disturbo si può ricorrere anche ad estratti o a tinture madri che permettono di conservare le proprietà curative della pianta in forma liquida e vengono assunte per via orale diluite in acqua.
Anche il limone appartiene a quella categoria di piante considerate “depurative” grazie alla concentrazione di “citrato” contenuto in esso, 42,9 grammi per chilo che lo rende in assoluto l’agrume più ricco di questa sostanza.
Il citrato infatti previene l’accumulo di calcio nelle urine e quindi la formazione di renella o calcoli. Si consiglia di bere il succo di tre o quattro limoni al giorno,
diluito in acqua per evitare che la sua acidità intacchi lo smalto dei denti. Per chi soffre di reflusso gastroesofageo però è sconsigliato, potrebbe accentuare i bruciori gastrici.
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