Strabismo di Venere, un difetto affascinante
Lo strabismo di Venere è un difetto degli occhi, nel quale uno o entrambi i bulbi oculari subiscono una deviazione dalla direzione originaria.
Sembra che ne fosse affetta proprio la dea Venere, tant’è vero che anche il grande Botticelli la dipinse con gli occhi leggermente divergenti; tuttavia questo difetto, invece di essere negativo, risulta essere un punto a favore per le persone che ce l’hanno, visto che la tradizione popolare riferisce che chi ha lo strabismo di Venere è molto più affascinante.
Ma la voce del popolo, si sa, non sempre conosce esattamente quello di cui sta parlando, visto che in alcune popolazioni aborigene le persone con questo difetto erano toccate dagli dei, per altre invece, erano figlie del diavolo e quindi molto cattive.
Che cosa determina lo strabismo di Venere?
In alcuni casi si tratta di un difetto congenito, ossia di una condizione presente dalla nascita, ma può anche insorgere in età precoce, nei primi anni di vita; raramente invece appare in età adulta.
Può sussistere in modo costante, oppure comparire e scomparire in modo intermittente, saltuario, può essere determinato da un altro problema, come ad esempio una cataratta, difetti rifrattivi, conseguenza di una paresi cerebrale, ptosi, oppure paresi di uno dei muscoli oculari.
Può riguardare un solo occhio oppure entrambi, e può anche arrivare improvvisamente durante un periodo di forte stress o tensione nervosa, anche un grosso sforzo può determinare lo strabismo di Venere, ma si tratta comunque di fenomeni destinati a risolversi nel giro di qualche giorno o di qualche settimana.
Nel bambino, qualche volta, è solo apparente, dovuto al fenomeno degli occhi ravvicinati così frequente nei primi sguardi incerti di un neonato o di un bimbo di pochi mesi; ma quando il difetto sussiste, può essere attribuito ad un vizio rifrattivo non ancora diagnosticato o non curato adeguatamente, come ad esempio la miopia, o l‘ipermetropia.
Un’altro problema che spesso determina lo strabismo di Venere, è il cosiddetto occhio pigro, più precisamente chiamato ambliopia, che significa in parole povere che uno dei due occhi vede meno dell’altro, per cui si rende impossibile la collaborazione dei due bulbi, i quali dovrebbero inviare al cervello due immagini diverse, ma con lo stesso preciso asse, perfettamente sovrapponibili l’una all’altra; in questo caso si genera uno strabismo divergente, esattamente quale è lo strabismo di Venere.
Come si rimedia allo strabismo di Venere?
Un buon risultato nella cura dello strabismo di Venere, dipende soprattutto da quanto precocemente si riesce a diagnosticare il difetto visivo; l’oculista e l’ortottico lavoreranno in simbiosi per accompagnare la crescita del bambino fino ad ottenere una piena guarigione più o meno in età adolescenziale.
E’ molto importante che il bambino collabori per poter vedere dei miglioramenti, infatti, nello strabismo di Venere, soprattutto quando è ereditario ed è quindi presente già dalla nascita, è piuttosto faticoso tenere entrambi gli occhi allineati, la tentazione è sempre quella di lasciarli andare, e quindi tornare alla divergenza o alla convergenza; quando uno dei due occhi è un po’ più debole dell’altro, l’ortottico può eseguire la penalizzazione, ossia il bendaggio dell’occhio buono, per costringere quello più debole a lavorare di più ed a rinforzare il tono dei muscoli oculari. Molto spesso questa procedura porta alla risoluzione del problema.
Nei casi più disperati o quando non è possibile intervenire con delle lenti correttive, si può ricorrere alla chirurgia; si tratta di operare sui muscoli extraoculari, ovvero quei muscoli che hanno l’incarico di spostare il bulbo oculare nella direzione voluta. Il muscolo può essere trattenuto o rilasciato a seconda che il bulbo debba essere modificato verso l’interno o verso l’esterno; questo intervento non ha particolari difficoltà e può essere eseguito sia nei primi anni di vita che in età adulta, e la percentuale di riuscita rasenta il cento per cento.
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