Come riconoscere l’allergia al nichel e come curarla
L’allergia al nichel è un disturbo piuttosto comune, e sembra che anche l’alimentazione e la scelta di alcuni cibi possa influenzarla. Oggi vi spiegheremo come riconoscerla, perché si manifesta e soprattutto quali sono le possibili cure per contrastarla.
Il nichel
Il nichel è un materiale presente in sempre più alimenti. Il suo nome deriva dalla parola tedesca “kupfernickel”, ovvero rame del diavolo, il nome che i minatori davano a questo materiale, un tempo considerato senza valore.
Allergia al nichel
Negli ultimi decenni i casi di persone affette da allergia al nichel sono in aumento, non solo a causa del contatto, ma anche dai cibi che ingeriamo quotidianamente. Infatti il nichel, come altre sostanze, ad esempio, il solfato, è contenuto all’interno di tantissimi alimenti, come le lenticchie, i fagioli, il cacao, le nocciole o la liquirizia. Il nichel è contenuto anche in verdure e frutti, come gli asparagi, gli spinaci, le cipolle, i funghi, i kiwi e soprattutto il pomodoro, che ne contiene alte quantità.
Pensate che anche l’acqua del rubinetto contiene nichel, così come tanti prodotti confezionati.
L’allergia al nichel purtroppo influenza in maniera significativa la vita di chi ne è affetto, che deve escludere dalla propria alimentazione alcuni cibi e fare attenzione a non entrare in contatto con questo materiale.
Come riconoscerla
Tra i sintomi più comuni dell’allergia al nichel ci sono dermatiti e pruriti. Questi sfoghi cutanei possono manifestarsi sul viso, sulle mani e sulle gambe.
Altri sintomi sono: infiammazioni boccali e gengivali, come ad esempio le afte, gonfiori addominali, senso di stanchezza, nausea e mal di testa. La gravità di questi sintomi è determinata anche dalla quantità di nichel presente nella sostanza o nel materiale con il quale si viene a contatto.
A volte anche incomprensibili aumenti di peso possono essere legati all’allergia al nichel.
Come si diagnostica l’allergia al nichel
Se riscontrate la presenza di questi sintomi, il consiglio è di recarvi da un medico per effettuare gli opportuni test allergici. Solitamente viene praticato un test cutaneo, chiamato patch test, che consiste nell’applicazione di un cerotto sul braccio, a lento rilascio di nichel. In base alla risposta dell’organismo, si può individuare o meno la presenza di un’allergia. In particolare, se sotto al cerotto si formano piccole bollicine pruriginose probabilmente ci troviamo di fronte ad un’allergia al nichel.
Cosa fare in caso di allergia
Chi soffre di allergia al nichel deve evitare di indossare prodotti contenenti questo materiale ed eliminare dalla propria dieta tutti gli alimenti ad alto contenuto di nichel. Inoltre sarebbe preferibile evitare di utilizzare anche pentole e padelle contenenti nichel, preferendo pentole in vetro o in acciaio inox. Cercate di eliminare anche il contatto minimo del nichel con la vostra pelle, come nel caso di bottoni e cerniere lampo.
I miglioramenti saranno pressoché istantanei, e non si verificheranno più infiammazioni o fastidi intestinali.
Quali alimenti evitare in caso di allergia
Purtroppo il nichel è presente in tantissime varietà di alimenti. In particolare, quelle che ne contengono maggiore quantità sono: i cibi in scatola, i lievito chimico e anche la margarina.
Tra le verdure troviamo gli asparagi, gli spinaci, i funghi, le cipolle, i pomodori, i legumi, la carota e la lattuga, le pere, le prugne e l’uva passa. Le nocciole, le mandorle e le arachidi, il tè o il cacao.
Anche alcune farine, come quella integrale e quella di mais, contengono nichel. Alti livelli di nichel anche in aringhe e ostriche.
Via libera anche per cavoli, cetrioli, farina 00, riso brillato, caffè, olio di oliva, uova, le carni e il latte con i suoi derivati.
Esistono alcune sperimentazioni recenti per ricreare alcuni ortaggi nichel-free, come ad esempio i pomodori, che sono utilizzati anche per passate e sughi già pronti.
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