Biossido di titanio in cosmetica
Quando si sente parlare di biossido di titanio, solitamente si pensa alle vernici dato che è proprio qui che questo elemento è contenuto. Tuttavia, probabilmente non tutti sanno che lo si trova in molti altri prodotti tra cui, ad esempio, dentifrici, alimenti e cosmetici.
In particolare, per quel che concerne i cosmetici, si trova soprattutto nei filtri solari. Viene, inoltre, usato come colorante in vari alimenti e, per individuarne la presenza, basta cercare la sigla E171: caramelle, gomme da masticare e dolciumi vari contengono questa sostanza. Ma quali sono le proprietà e quali i rischi connessi al biossido di titanio? Vediamolo insieme.
Caratteristiche del biossido di titanio
Il Titanium Dioxide si trova in natura e, nello specifico, è un minerale che si trova in forma di polvere bianca amorfa. Molto spesso viene utilizzato per il suo colore bianco e, pertanto, risulta essere un ottimo colorante. Quello che spinge a utilizzare il biossido di titanio nei cosmetici e nei filtri solari in particolare, è la capacità che ha di assorbire, riflettere e disperdere la luce del sole.
Questo significa che aiuta a proteggersi dai raggi UVA e dai raggi UVB. Per intenderci, la presenza di questo elemento nella propria crema solare la si identifica non solo dall’INCI, nel quale deve essere segnalato debitamente, ma anche e soprattutto dalla classica striscia bianca che viene lasciata sulla nostra pelle dopo la stesura. Altro utilizzo del biossido di titanio avviene nei prodotti di make up: qui vengono sfruttate le doti da colorante dato che il bianco intenso è molto utile. Inoltre, aumenta l’opacità di diversi prodotti e anche questo è un grande vantaggio.
Eventuali problemi
Oggi come oggi, nonostante l’utilizzo che si fa di questa sostanza da sempre ritenuta sicura per la pelle e l’organismo, incominciano a sorgere i primi dubbi circa la sicurezza del biossido di titanio sotto forma di nanoparticelle. Si pensa, infatti, che delle particelle troppo piccole possano penetrare nella pelle provocando un accumulo che potrebbe portare a dei danni per l’organismo.
Al momento, però, ci sono in corso diverse ricerche, che serviranno a fare il punto della situazione. Una di queste ricerche ha dimostrato che il biossido di titanio può diventare una sostanza potenzialmente tossica nel momento in cui viene esposta a luce ultravioletta. Ricordiamo che la luce ultravioletta si trova nei raggi del sole e che in molti, sin ad ora, hanno sostenuto e continuano a sostenere, che proprio questa sostanza è quella che protegge la pelle dai raggi dannosi.
Cosa fare quindi? Al momento la risposta è lasciata in sospeso, dato che si stanno cercando di testare diverse forme di composto, in modo da riuscire a individuare quella che, in assoluto, è più sicura per il nostro organismo. Attualmente, si è scoperto che una delle due forme più utilizzate di biossido di titanio (rutili) è migliore rispetto all’altra, dato che si lava via molto facilmente e ha poco impatto sulla pelle.
Le scuole di pensiero su questa polvere bianca sono molto diverse l’una dall’altra e così sono diverse le posizioni che si hanno circa un potenziale rischio cancerogeno della stessa. Al momento, non ci sono prove sicure né in un senso né in un altro e, pertanto, nessuna tesi è avvalorata. Quello che si può fare, quindi, è cercare di limitare l’utilizzo del biossido di titanio. Nei solari, infatti, la percentuale è stata abbassata al 25% del totale.
Ricordiamo che la presenza di questo minerale è facilmente individuabile leggendo l’INCI del prodotto che si sta acquistando.
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