
Bresaola di maiale: le calorie e i valori nutrizionali
La bresaola è tra i salumi crudi, uno di quelli più apprezzati. Soprattutto per il suo basso contenuto calorico e per i valori nutrizionali. Oggi vi spiegheremo quali sono le sue caratteristiche principali e perché è preferibile ad altri salumi.
Che cos’è la bresaola
La bresaola fa parte dei salumi crudi, interi e non affumicati. Ce ne sono diverse varietà, come vedremo più avanti, di carne di maiale o di manzo, di cavallo o di cervo. Solitamente la bresaola si presenta come un parallelepipedo, più scuro all’esterno, con o senza rilegatura, e all’interno color rosso, più o meno scuro in base alla carne utilizzata.
Una caratteristica comune a tutte le tipologie di bresaola è la carne poco grassa. Il suo sapore è dolce e delicato, ed è il risultato di un metodo di conservazione antico, che sfrutta al meglio le condizioni ambientali, soprattutto durante la stagionatura.
Come viene prodotta la bresaola
La bresaola viene prodotta facendo seccare e poi stagionare la carne di manzo o di maiale. La carne viene prima salata a secco e poi passata in salamoia, per quindi giorni circa. Viene poi pulita e quindi insaccata in un budello artificiale o naturale. Successivamente viene asciugata e stagionata. Quest’ultima fase dura circa due mesi. Alla fine del processo la bresaola si presenta con una carne compatta ed elastica, poco grassa e con un profumo aromatico, ma delicato.
Tipologie di bresaola più famose
La bresaola viene prodotta soprattutto nelle zone settentrionali dell’Italia, e si distingue per la tipologia di carne utilizzata. Molto famose, e apprezzate, sono la bresaola di maiale, di manzo, di cavallo o di cervo. Altra differenziazione riguarda la produzione e la procedura utilizzata per l’insaccatura.
Una delle bresaole più famose è quella della Valtellina, prodotta in carne di zebù, ovvero le carni più vicine all’osso. Molto conosciuta è la bresaola di cavallo, tipica della zona di Asti e della provincia di Padova. La carne utilizzata per questa bresaola è quella della coscia dell’animale, molto magra e con pochi nervi. La bresaola di cervo invece proviene dalla provincia di Novara. La carne viene lasciata macerare in una salamoia il cui ingrediente principale è il vino rosso. Una volta insaccata, la bresaola di cervo viene fatta asciugare e stagionare.
Anche in Val d’Ossola, in Piemonte, viene prodotta una bresaola molto particolare. La carne utilizzata è il manzo. Viene anche chiamata “carne salata“, perché viene conciata con spezie come la cannella, i chiodi di garofano, aglio, rosmarino, alloro e ginepro. E’ molto saporita e pregiata.
La bresaola di maiale
Solitamente la tipologia di bresaola più comune è quella di bovino, ma è molto amata anche quella di suino. Si tratta di un alimento ricco di proteine e con pochi grassi, perché proveniente da tagli pregiati. Molto apprezzata è quella prodotta con animali allevati secondo un’alimentazione vegetale, a base di mais, orzo e soia.
La bresaola di maiale viene preparata con una salagione a secco, che dura circa quindici giorni, seguita da una concia a base di sale e spezie. Una volta completati questi due processi, viene insaccata in un budello di fibra naturale, solitamente poi appeso in una rete elastica per la stagionatura. Solitamente quest’ultima fase dura dai 30 ai 60 giorni. Non più lungo per evitare che un salume così magro si indurisca eccessivamente.
Il sapore della bresaola di suino è solitamente reso ancora più gradevole dall’uso dei chiodi di garofano, nella fase della concia.
Ha poche calorie e i suoi valori nutrizionali sono ottimi. Infatti, contiene pochi grassi. Pochi di più di quelli contenuti nella bresaola di bovino. Questo la rende perfetta anche per chi segue uno stile alimentare ipocalorico. Inoltre, è particolarmente apprezzata durante i mesi estivi, quando si mangia meno e si ha voglia di alimenti più leggeri.
I valori nutrizionali
La bresaola è molto nutriente ed è anche un alimento povero di grassi, molto di più rispetto ad altri salumi. Inoltre contiene proteine, ferro, sali minerali e vitamine.
E’ preferibile invece che chi soffre di pressione alta ne limiti il consumo.
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