Cocaina, come si fa, effetti e danni
Nell’Ottocento la cocaina veniva utilizzata come anestetico per gli interventi chirurgici in special modo per i trattamenti a occhi, naso e gola, date le capacità di restringere i vasi sanguigni e diminuire le emorragie. Ma molte delle applicazioni terapeutiche ad oggi sono state superate e vengono utilizzati farmaci decisamente più sicuri.
Cos’è la cocaina?
La cocaina è una droga stimolante che causa uno stato di forte dipendenza, definita la droga per eccellenza degli anni ’80 e ’90 agisce principalmente sulla chimica cerebrale. La cocaina è il nome della pianta dalle cui foglie viene ricavata la cocaina, che poi viene immessa nel commercio illegale dato che è una sostanza assolutamente bandita dal commercio.
Venduta illegalmente la cocaina è possibile trovarla in diversi gradi di purezza, raramente è venduta assolutamente pura ecco perché è realmente pericoloso consumare cocaina illegalmente, tanto da essere tagliata spesso con veleni e sostanze dannose per il corpo.
La cocaina in “strada” assume diversi nomi, da neve a coca, ma anche white lady, blow, bolivian rock, toot, o anche Flake.
Principio attivo della cocaina
Il principio attivo della cocaina è proprio la sua base, che viene venduta in diverse componenti. La polvere è generalmente assunta sniffandola, e in questo modo è possibile assumerla nell’organismo. Mentre il crack diffuso in Europa nella seconda metà degli anni ’80, viene prodotto partendo dalla cocaina, e arrivando ai puri cristalli di cocaina base, che vengono separati e spezzati, tramite questo porzionamento è possibile ottenere 6 dosi di crack da un solo grammo di cocaina.
Storia e diffusione della cocaina
La cocaina non è una droga assolutamente recente, dato che è una delle sostanze psicoattive più utilizzate e conosciute da diversi anni. Le foglie di cocaina venivano infatti masticate ancora della sua produzione in polvere o in altre forme.
Esistono due principali forme di cocaina, la cocaina cloridrato idrosolubile, che può essere sniffata o iniettata e la cocaina cloridrato non idrosolubile, che invece deve subire un processo particolare con bicarbonato o ammoniaca, per far sì che possa creare il crack, ideale per essere fumato.
Cocaina: come si assume?
Solitamente la cocaina può essere assunta sniffandola, ovvero inalando la polvere di cocaina che viene assorbita nel sangue direttamente passando dentro il naso, iniettata, immettendola nel sangue tramite una siringa, e fumandola, inalando i vapori o fumo nei polmoni, e in questo caso il suo assorbimento avviene in maniera rapida così come per l’iniezione.
Con tutti i metodi elencati i rischi di contratte AIDS o malattie infettive è particolarmente alto, oltre ad essere la causa principale di possibili dipendenze.
Effetti della cocaina nell’organismo
La cocaina è un potente stimolante del sistema nervoso centrale, in grado di aumentare notevolmente i livelli di dopamina, un neurotrasmettitore in grado di provocare una sensazione di piacere. In condizioni normali i neuroni rilasciano la dopamina in risposta ad un segnale di piacere, e successivamente la ricicla al suo interno, ma la cocaina impedisce invece il riciclo della dopamina provocandone un accumulo. Uno dei principali effetti della cocaina è proprio l’accumulo di dopamina, causando un vero e proprio eccesso.
Ecco perché l’uso continuo di cocaina sarebbe in grado di alterare le funzioni cerebrali, soprattutto delle funzioni legate al piacere, ed è proprio questo meccanismo che innesca la dipendenza da sostanza.
Gli effetti della cocaina compaiono subito dopo la dose e tendono a scomparire dopo pochi minuti, ecco perché chi soffre di dipendenza da cocaina ha la necessità di più dosi giornaliere. Se assunta la cocaina contribuisce a far avvertire nel soggetto euforia, energia, ci si sente espansivi e vigili, contribuendo a diminuire la sensazione della fame de sonno.
Diversi sono i danni causati dall’assunzione di cocaina come mal di testa, mal di pancia, nausea, oltre a causare il sanguinamento del naso per chi la sniffa, o reazioni allergiche gravi, o contrarre malattie infettive.
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