Crioterapia, curarsi con il freddo
Curarsi con il freddo? È possibile grazie alla crioterpia, una tecnica basata proprio sull’uso del ghiaccio e nota come terapia del freddo (dalla traduzione del suo nome dal greco antico).
Crioterapia, quando può essere utile
La crioterapia è utile in caso di infortunio. È molto praticata dagli sportivi e viene, di solito, utilizzata in caso di infiammazioni. In realtà si tratta di una pratica che ha dimostrato di avere, oltre alle proprietà analgesiche, anche vantaggi legati ad aspetti antidepressivi e curativi. È sempre più utilizzata anche dalla dermatologia e dalla chirurgia estetica.
Un fenomeno sempre più in voga in Italia
Facile supporlo, pionieri di questa terapia sono stati i Paesi nordici. Dalla penisola Scandinava nasce questa nuova forma d cura che in Italia non ha conosciuto grande favore, in un primo momento, ma che oggi si sta sempre più affermando.
Quali vantaggi?
Perché cresce la popolarità di questa terapia e sempre più persone se ne avvalgono? Le azioni che il freddo produce sull’organismo possono essere diverse, ecco quindi che una sola terapia sembra rispondere in maniera efficace a diversi problemi. Per esempio, a livello vascolare la crioterapia – se applicata localmente come accade ad esempio con una borsa del ghiaccio applicata su un livido – favorisce il restringimento dei vasi ematici superficiali, con conseguente vasocostrizione sistemica. Questo è vero solo fino al raggiungimento dei 15° C, al di sotto di questa temperatura si innesca il fenomeno opposto e si assiste a una vasodilatazione che impedisce ai nervi di trasmettere il segnale relativo al freddo.
Cosa accade al sistema muscolare?
La crioterapia aiuta a rilassare i tessuti e i muscoli che possono reagire con un aumento o una diminuzione del proprio tono, a seconda del tempo di contatto con il freddo. Un contatto breve favorisce un aumento del tono muscolare, un contatto prolungato, al contrario, favorisce una perdita di tono muscolare. Conseguenze dirette della crioterapia si hanno, infine, anche sul sistema nervoso e metabolico. Nel primo si registra un rallentamento della velocità di trasmissione dei segnali, anche il secondo tende a rallentare a causa dell’indebolimento delle reazioni metabolico-biochimiche.
Riassumendo
Cosa accade quando la zona affetta da contusione (o verruca o altra problematica oggi curata con la crioterapia) entra in contatto con il ghiaccio? Innanzitutto non si gonfia e si riduce il rischio di sviluppare un livido. Perché? Proprio per gli effetti che il freddo ha sul sistema circolatorio. Allo stesso tempo agisce come miorilassante e favorisce il rilassamento dei muscoli, potendo annoverare tra le sue proprietà anche quella di favorire un’azione antispastica.
Quali sono le controindicazioni?
Esistono controindicazioni nell’adozione di questa terapia? Certo, la crioterapia non è una strada che tutti possono percorrere. Diverse sono le sue applicazioni e vanno dalla lotta alla cellulite al contrasto di patologie e problematiche ben più serie ma questa soluzione non è adatta a tutti. Si tratta, infatti, di una strada da evitare per i soggetti che si caratterizzano per ipersensibilità al freddo o che sono affetti dalla malattia di Raynaud o da arteriopatie.
Cosa sapere: generale vs localizzata
Attenzione, non sempre il ricorso al ghiaccio può avere gli stessi effetti. Esistono, infatti, piccoli dettagli che fanno la differenza tra le diverse tecniche. La prima cosa da evidenziare è che la crioterapia può essere generale o localizzata. La prima richiede l’anestesia totale del paziente ed è particolarmente delicata. È utile nel corso di interventi di cardiochirurgia. La crioterapia localizzata, invece, consiste nell’applicazione del ghiaccio nella zona interessata dalla contusione o dal trauma.
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