Dieta Miami: il menu salubre contro l’obesità
Una delle ultime tendenze nel mondo delle diete “fai da te” e arrivata direttamente da Hollywood, grazie alla quale le star promettono risultati strabilianti in tempi record a chiunque farà uso di questa tecnica è la Dieta Miami. Andiamo insieme a vedere nello specifico di cosa si tratta e qual è il programma di questa dieta. La dieta è una risposta al crescente numero di obesi in America che è, purtroppo, in costante aumento: non sono bastate le diverse misure durante la presidenza Obama o le diverse iniziative volte al contenimento del consumo del cibo spazzatura, i dati sono preoccupanti e in crescita.
Come nasce la “Dieta Miami”
Questa particola dieta, definita “dei tre giorni” o “dieta dei miracoli“, è una rielaborazione della dieta originale “South Beach Diet” ideata dal medico statunitense Arthur Agatston: essa consisteva nell’eliminazione graduale di carboidrati e grassi con la rimozione dai pasti di cereali, pane e pasta seguite da una loro reintegrazione fino al raggiungimento del peso desiderato e successivo mantenimento di quest’ultimo seguendo una serie di accorgimenti dettati dallo stesso medico nel libro da lui stesso curato, contenente una vera e propria guida per riuscire a mantenere i risultati ottenuti con il suo trattamento. La dieta Miami elimina queste ultime due fasi, concentrandosi solo sull’eliminazione totale dei carboidrati. Vedremo insieme come, però, questa variante non sia infallibile.
Il “menu” della dieta
Come detto, la dieta si divide in tre giorni e va portata avanti seguendo precisamente lo schema che riportiamo di seguito:
Primo giorno:
Colazione: 1/2 pomodoro, 1 fetta di pane tostato, 2 cucchiai di margarina, 1 caffè
Pranzo: 120 gr di tonno senza olio, 1 fetta di pane tostato, 1 caffè
Cena: 100 gr di carne bianca, 240 gr di fagiolini, 120 gr di barbabietole rosse e 100 gr di gelato alla frutta
Secondo giorno:
Colazione: 1 uovo sodo, 1/2 banana, 1 fetta di pane tostato, 1 caffè
Pranzo: 200 gr di Jocca, 5 crackers integrali
Cena: 2 wurstel, 240 gr di broccoli, 120 gr di carote, 100 gr di gelato alla vaniglia
Terzo giorno
Colazione: 1 mela, 5 crackers integrali, 1 pezzo di gruvier, 1 caffè
Pranzo: 1 uovo sodo e 5 crackers
Cena: 2 kiwi, 120gr di tonno, 240gr di barbabietole, 120gr di cavolfiore, 100gr di gelato alla vaniglia.
Essenziale anche accompagnare al menu l’assunzione di almeno due litri di acqua al giorno, per aiutare l’organismo a disfarsi meglio delle tossine. Da evitare anche i condimenti grassi e oleosi.
I limiti della dieta Miami
Come già accennato prima, la dieta non è perfetta: se ad un primo sguardo la dieta può sembrare facile da seguire e dai risultati buoni e immediati, un’analisi del menu suggerisce la totale assenza di un mantenimento preciso e, quindi, la possibilità di una ripresa dei chili persi è praticamente una certezza, anche in maniera piuttosto rapida, come suggeriscono nutrizionisti e dietologi. Quindi, vale la pena seguirla? Non c’è una risposta certa, visto che i risultati ci sono ma non esiste un vero e proprio modo di mantenerli nel tempo. Probabilmente sarebbe meglio seguire la dieta originale, poiché prevede un programma più vario e su lunga durata, in modo da evitare la ripresa dei chili persi. Inoltre consigliamo, prima di seguire un regime dietetico di rivolgersi sempre ad un medico o un esperto.
Altre varianti della dieta Miami
Molto diffusa in America sono anche la dieta Hollywood e la dieta Birmingham: esse prendono a piene mani dalla “South Beach Diet”, eliminando totalmente il consumo di carboidrati dai pasti e integrando, nel primo caso, frutta esotica e pesce o carne a colazione e cena per una durata di dieci giorni (anziché tre), garantendo così più equilibrio e mantenimento dei risultati; per quanto riguarda la seconda, invece, segue gli stessi tre giorni iniziali della dieta Miami ma se ne differenzia per la presenza di altri quattro giorni in cui vengono introdotti altri nutrienti in maniera moderata.
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