Proteinuria valori, cause e sintomi
In una persona sana le proteine sono presenti in un quantitativo limitato, riuscendo ad eliminare con le urine circa 120 mg di proteine al giorno, e solo una perdita selettiva di albumine. Solitamente il valore delle proteine nelle urine è inferiore ai 50 mg nelle 24 ore, ma qualora i valori fossero aumentati rispetto alla norma ci si troverebbe di fronte ad una proteinuria.
Quando si parla di proteinuria ci si riferisce ad un aumento considerevole delle proteine nelle urine, che potrebbe essere un segnale che il corpo ci invia per mettere in evidenza una sorta di disfunzioni momentanee o per la diagnosi di patologie importanti.
Una proteinuria abbondante si manifesta tramite una sindrome nefrosica, ovvero nei casi in cui si presentano edemi delle gambe e del viso, diminuzione del tasso di proteine nel sangue, mentre in altre circostanze non si presenta alcun sintomo.
Le cause che contribuirebbero ad un innalzamento della proteinuria nelle urine sono svariate, da disturbi temporanei come la febbre, lo stress o l’eccessiva esposizione a climi rigidi, ma anche a situazioni decisamente più particolari come malattie renali, diabete, pressione alta.
Le proteine sono normalmente presenti nelle urine ma quando i valori tendono a discostarsi troppo dai valori di riferimento considerati soglia allora è possibile che sia indice di un cattivo funzionamento del proprio organismo. Nelle urine si possono trovare tracce di albumina, condizione che si chiama anche microalbuminuria che se entro certi limiti non deve destare alcuna preoccupazione.
Possiamo considerare alti i valori della proteinuria quando ad un analisi quantitativa che viene eseguita nelle 24 ore di tempo si riscontrano valori che superano i 150mg/die, valore che è possibile controllare solo tramite esame delle urine durante le 24 ore. Superati tali livelli è possibile che i valori possano essere indice di problemi più o meno importanti.
In questo caso il medico dopo aver constatato l’aumento della proteinuria nelle urine dovrà approfondire l’indagine per effettuare una diagnosi certa, raccogliendo informazioni sulla storia medica del paziente, dall’uso di farmaci all’alimentazione quotidiana.
Esistono diverse tipologie di proteinuria che vengono distinte in medicina in base alle cause che scatenano tale disfunzione, ovvero la proteinuria funzionale, proteinuria ortostatica e la proteinuria tubulare.
Proteina funzionale: cos’è?
In caso di proteinuria funzionale a causare l’innalzamento dei valori delle proteine nelle urine nella maggioranza dei casi è per l’incremento del flusso ematico che interessa il rene, tale condizione determina una disfunzione organica temporanea.
Una condizione transitoria che spesso è collegata a diversi problemi come febbre, intensa attività fisica, episodi di stress fisico ed emotivo anche particolarmente acuti, disidratazione che possono far insorgere l’innalzamento della proteina nelle urine.
In questa circostanza non risulta efficace intraprendere un percorso terapeutico in quanto il fenomeno è strettamente legato ad eventi sporadici, a meno che non dovessero ripetersi frequentemente.
La proteinuria funzionale è difficilmente legata alla manifestazione di patologie importanti a lungo termine, in quanto spesso superato il problema fisico il valore della proteinuria tende drasticamente a rientrare nella norma.
Proteinuria ortostatica
La proteinuria ortostatica invece è un sottogruppo della proteinuria funzionale che tende a presentarsi quando il paziente si trova in posizione eretta, mentre il valore tende a sparire se in posizione orizzontale. È una patologia benigna che potrebbe risolversi in maniera del tutto spontanea, e anche in questa circostanza non è necessario intraprendere alcuna terapia.
L’urina in caso di proteinuria ortostatica tende a rilevare maggiori valori durante le ore della giornata mentre durante le ore notturne tende ad essere particolarmente regolare.
Quando deriva da problemi che colpiscono i tubuli renali potrebbe presentarsi la proteinuria tubulare, in questa circostanza viene impedito il riassorbimento delle urine dal tubulo prossimale, di conseguenza le proteine che dovrebbero essere re-immesse vengono invece espulse tramite le urine.
A causare l’impedimento del passaggio delle proteine sono proprio i tubuli renali solitamente connessi ad alcune patologie che colpiscono i glomeruli renali. In questa circostanza è bene rivolgersi immediatamente al proprio medico di fiducia in quanto spesso questa condizione è associata a importanti problemi a carico dei reni.
Spesso però a rappresentare il problema dell’iperaflusso sono proprio le proteine plastiche che prodotte in genere nel mieloma multiplo vengono riversate nei reni in una quantità che è difficilmente assorbibile dai tubuli prossimali. In questa circostanza spesso è presente una condizione di leucemia monocita di tipo acuto o sindromi mielodisplastico.
La proteinuria di tipo glomerulare invece è necessariamente legata a patologie a carico del glomerulo renale, in quanto rendono maggiormente permeabile lo stesso. In questa circostanza le proteine dopo aver attraversato tale filtro si riversano nelle urine anche quando non dovrebbe accadere, in questo modo contribuiscono a far crescere il conto totale delle proteine nelle urine.
Solitamente a causare tale condizione sono diverse patologie come il diabete mellito e gravi infezioni. Se ciò dovesse avvenire in donne in stato di gravidanza invece la presenza della pre-eclampsia deve essere oggetto dell’attenzione medica nel breve periodo.
Ulteriore condizione clinica causata dalla proteinuria di Bence Jones che consiste nel riversamento delle urine di catene leggere di immunoglobuline monoclonali, ovvero anticorpi. Solitamente tali proteine vengono espulse dai reni, ma nel caso in cui vengono prodotte in quantità maggiore, possono provocare delle lesioni importanti sui tubuli renali e glomeruli tanto da comprometterne la funzionalità.
La proteinuria di Bence Jones è una condizione clinica realmente seria in quanto causa un’alterazione dei valori delle proteine nelle urine che potrebbero essere indice di patologie come il mieloma multiplo unito a insufficienza renale grave, o addirittura a gravi danni renali.
La malattia di Bence Jones causerebbe l’innalzamento dei valori relativi alla proteinuria per massimo 1 g in sole 24 ore, sicuramente valori reamente alti che di certo vengono associati a gravi patologie.
L’innalzamento dei valori delle proteine nelle urine non necessariamente è collegato alla presenza di patologie gravi, come ad esempio nel caso di proteinurie funzionali dove le conseguenze cliniche sono semplicemente stati di salute temporanei o legati ad una funzione fisiologica.
Nel caso in cui la condizione di chi presenta una proteinuria è di origine differente è naturale che siano necessari ulteriori approfondimenti specifici per scongiurare patologie importanti. Qualsiasi sia la motivazione che spinge ad effettuare un controllo delle proteine sulle urine, rilevando dei valori di proteinuria decisamente alta dalla analisi è necessario che sia effettuata un’indagine accurata per intraprendere il percorso diagnostico individuando il problema, e terapeutico per cercare di consigliare la cura corretta.
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