Tramadolo, cos’è, a cosa serve e quali sono le controindicazioni
Il tramadolo è un farmaco utilizzato per trattare gli stati dolorosi acuti e cronici di diverso tipo e diversa origine, di media e grave intensità, usato anche per la sintomatologia dolorosa derivante da interventi chirurgici o esami diagnostici invasivi. Appartiene alla categoria degli antidolorifici oppioidi sintetici.
Viene somministrato anche per contrastare la nevralgia trigeminale e la cefalea.
Secondo alcuni studi, ancora in fase sperimentale, potrebbe rivelarsi efficace nel trattare i sintomi della depressione e dell’ansia grazie alla sua interazione con la noradrenalina e la serotonina.
In Italia si può trovare anche come principio attivo di diversi farmaci, ad esempio nel Contramal. Come farmaco è commercializzato come sostanza iniettabile (intravenosa e/o intramuscolare), preparazione sublinguale, orale, rettale e in gocce, si può trovare anche in formula associata con paracetamolo.
Posologia del Tramadolo
Per gli adulti e ragazzi sopra i 12 anni, il medico stabilisce la posologia adeguata in base a sintomi e anamnesi individuale.
In media si consiglia una dose giornaliera di gocce orali al 10% ovvero di 20 gocce ogni 4-6 ore, fino a 8 volte al giorno, con una dose massima di 400 mg al dì che scende a 300 nei pazienti con più di 75 anni di età. Per i preparati in compresse equivale ad una dose media di 50 o 100 mg ogni 6 ore, sempre fino ad un massimo di 400 mg al giorno e in casi particolari 600 mg per via endovenosa o intramuscolare e supervisionata.
In caso di dolore acuto la dose somministrata può andare da 25 mg a 100 mg per via orale, sublinguale, endovenosa, intramuscolare o sottocutanea e può essere singola o ripetuta in un periodo limitato di tempo.
Le gocce e le compresse devono essere prese diluite in poca acqua o altro liquido a scelta.
La durata del trattamento deve essere più breve possibile, finalizzato alla fase acuta.
Controindicazioni del Tramadolo
Tramadolo non è indicato per pazienti sotto i 12 anni di età.
Sconsigliato in caso di problemi renali, epatici, in pazienti che soffrono di attacchi epilettici o che assumano farmaci inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) o che abbiano interrotto l’uso da meno di 2 settimane.
Tramadolo non è da utilizzare in gravidanza o in allattamento materno, anche se su quest’ultimo aspetto, alcuni medici non sono concordi e, a basse dosi, ne consentono l’uso.
Da prescrivere con cautela a pazienti che manifestino problemi respiratori di un certo peso.
Effetti collaterali del Tramadolo
Gli effetti collaterali più comuni dell’uso del Tramadolo, sono convulsioni e stitichezza (soprattutto in pazienti anziani o con scarsa motilità intestinale) ma anche nausea, vomito, eccesso di sudorazione e sonnolenza, tremori in caso di interruzione brusca di un trattamento soprattutto protratto.
Questo principio attivo può indurre sonnolenza e vertigini, di questo devono essere informati i pazienti che devono mettersi alla guida o manovrare macchinari pericolosi o che richiedano attenzione o prontezza di riflessi.
L’uso prolungato di Tramadolo può portare ad assuefazione e dipendenza fisica e psicologica.
Interazione con farmaci, alimenti e Tramadolo
Gli effetti collaterali possono aumentare qualora si assumano alcolici o farmaci antistaminici.
Segnalare al proprio medico l’uso concomitante di qualsiasi altro farmaco, anche da banco, integratore o fitoterapico.
Il Tramadolo interagisce negativamente con i farmaci inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) potenziandone l’effetto sedativo. In combinazione con SSRI, antidepressivi triciclici, o in pazienti con epilessia, la soglia della crisi epilettica può essere ulteriormente abbassata.
Si sono verificati casi, seppur rari, di aumentata tossicità da digossina e di alterazioni degli effetti del warfarin, compreso l’aumento del tempo di protrombina e complicazioni dovute a sanguinamento.
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