Watsu: i benefici del massaggio in acqua
Il termine Watsu ci dice già molte cose su questo trattamento alternativo. La parola è, infatti, una contrazione di Water, che significa acqua, e Shiatsu. Pertanto, possiamo dire che si tratta di un trattamento che avviene in acqua e che si basa sull’antica arte dello Shiatsu.
Per la precisione, le sessioni si svolgono in piscine di acqua calda, che ha una temperatura di circa 35 gradi. Con questa disciplina si tende a coniugare l’attività olistica, che attualmente è tra le più diffuse in assoluto, con il benessere psicofisico che è in grado di donare l’acqua.
Tutto ciò permette di curare corpo e mente in maniera dolce, attenuando lo stress e regalando una serie di benefici che non sarebbe possibile ottenere svolgendo lo stesso esercizio non in acqua.
La nascita del Watsu è abbastanza recente e il padre fondatore della disciplina in questione viene reputato Harold Dull, conosciuto per essere il presidente del Worldwide Acquatic Bodywork Association. Assieme al Watsu, Dull ha posto le basi anche per il Tantsu e per il celebre Woga, ossia lo Yoga fatto in acqua, così come per altre discipline che coniugano l’ambiente acquatico e le antiche discipline olistiche di fitness.
Caratteristiche principali
Per capire cos’è il Watsu, bisogna partire, necessariamente, da ciò che c’è alla base, ossia lo Shiatsu. Si tratta di una disciplina che è stata tramandata, a partire dal VI secolo, dai monaci buddisti che si trasferirono in Giappone, portando con loro l’antica arte della medicina tradizionale cinese.
Nello specifico, la parola Shiatsu deriva da Shi, che in giapponese significa dito, e Atsu che, invece, significa pressione. Pertanto, ne deriva che l’operatore che lo pratica utilizzerà pollici, gomiti e piedi per curare la persona che si sottopone alla seduta.
Detto questo, c’è da aggiungere che, dal canto suo, il Watsu si svolge in una vasca con acqua che raggiunge i 34-35 gradi, la temperatura ideale per favorire il relax massimo del corpo. La profondità dell’acqua è di massimo 120 cm e anche questo è un parametro settato in modo tale da far rilassare il corpo.
Sono due le figure in una seduta: l’operatore (Watsuer) e la persona che riceve la cura, che comprende digitopressioni e stiramenti vari. Il tutto, naturalmente, viene facilitato dall’acqua. Naturalmente tra Watsuer e colui che si lascia curare ci deve essere un rapporto di fiducia, perché ci si deve lasciare andare.
Benefici del Watsu
Tra i benefici apportati al corpo c’è la riduzione della tensione muscolare, il miglioramento della postura e del respiro, la riduzione dello stress, il miglioramento della circolazione e, ancora, l’allungamento della schiena.
Inoltre, i soggetti che si sottopongono a queste sedute parlano di un miglioramento dell’umore con conseguente liberazione della mente. Benefici fisici e tangibili, ma anche benefici psichici: è proprio questo che rende questa nuova disciplina molto amata.
Va da sé che si tratta di una tecnica molto utilizzata nell’ambito della fisioterapia.
Watsu in gravidanza
Una delle domande più ricorrenti è se tutto ciò va bene anche in gravidanza o è preferibile interrompere le sedute. La risposta è semplice: in gravidanza il Watsu è vivamente consigliato, così come lo è anche per anziani e bambini, o adulti con problemi alle vie respiratorie.
In gravidanza cambia lo stato del corpo e ci sono diverse tensioni che, in un modo o nell’altro, devono essere alleviate. Il Watsu serve proprio a questo, dato che l’acqua permette al corpo di rilassarsi e lasciarsi andare, abbandonando quelle che sono le tensioni connesse allo stato interessante.
Pertanto, sempre più spesso vengono consigliate sedute di questa disciplina, al fine di prepararsi al parto nel migliore dei modi possibili.
Nel nostro Paese, l’Associazione Watsu Italia si mobilita affinché la disciplina venga praticata nel maggior numero di centri possibile e organizza corsi per la formazione degli operatori.
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