Zoloft, un farmaco per curare la depressione degli adolescenti
Ansia, attacchi di panico o depressione? Un aiuto concreto può arrivare dall’assunzione di medicinali con un principio attivo appartenente alla famiglia degli inibitori selettivo della ricaptazione della serotonina. È il caso di Zoloft e del suo principio attivo, la sertralina.
Cos’è la sertralina e come agisce
La prima casa farmaceutica a commercializzare, agli inizi degli anni Novanta, la sertralina sotto forma di farmaco è stata la Pfizer, immettendo sul mercato proprio Zoloft. La sertralina agisca proprio come inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina con benefici concreti su diversi aspetti. È utilizzata, in particolare, nel trattamento dei disturbi da ansia e degli stati depressivi degli adulti e anche degli adolescenti.
Nuove funzionalità
Diversi studi hanno consentito di adattare l’uso di farmaci a base di sertralina anche nel trattamento di altri disturbi. Negli ultimi anni, infatti, Zoloft viene prescritto anche per intervenire contro i sintomi del disturbo post traumatico da stress e, in alcuni casi, per contrastare l’insorgere dei tipici effetti della sindrome premestruale.
Gocce e compresse, ecco cosa chiedere in farmacia
Questo antidepressivo è presente sul mercato sotto forme e posologie diverse. Zoloft, infatti, può essere acquistato sotto forma di compresse rivestite con film (in blister da 25 mg, 50 mg o 100 mg) o come concentrato per soluzione orale (si tratta di un preparato chiaro contenuto in un flacone di vetro scuto, con tappo a vite dotato di dosatore).
Zoloft e gravidanza
Esistono alcuni casi in cui è bene prestare attenzione all’assunzione di questo medicinale. Senza dubbio la gravidanza rappresenta uno di questi particolari momenti. Uno dei motivi è perché tra i componenti del medicinale è presente anche l’etanolo, un alcool che richiede di valutare l’opportunità di prescrivere questo farmaco a soggetti con compromissione epatica, agli alcolisti, alle persone che soffrono di epilessia, ai soggetti colpiti da trauma cerebrale o malattie cerebrali, alle donne in gravidanza e ai bambini.
Non esistono studi adeguati sugli effetto che Zoloft può provocare al feto se assunto nel corso della gestazione. Non sembra, però, che il principio attivo generi malformazioni congenite. In alcuni neonati, la cui madre ha assunto il farmaco nel corso della gravidanza, si è manifestato un disturbo molto simile a quello detto della privazione da farmaco.
Attenzione al terzo trimestre
La fase più delicata della gravidanza, per quel che riguarda l’assunzione di questo farmaco, è l’ultima, quella del terzo trimestre. In questo periodo, infatti, l’assunzione è consentita solo se i benefici superano i rischi. I neonati con madri che hanno fatto ricorso al principio attivo contenuto in Zoloft, hanno manifestato – entro 24 ore dal parto – diverse problematiche: difficoltà respiratoria, cianosi, apnea, episodi convulsivi, alterazioni della temperatura, difficoltà nell’alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremori, nervosismo, irritabilità, letargia, pianto continuo, sonnolenza e difficoltà del sonno. È opportuno che questi bambini siano costantemente monitorati. Inoltre, aumenta il rischio di ipertensione polmonare nel neonato.
Zoloft e riproduzione
Sono stati condotti anche degli studi sugli animali relativi all’interazione della sertralina con la capacità riproduttiva. Ne è emersa la capacità da parte della prima di influenzare negativamente il processo riproduttivo, ostacolandolo. Ciò è dovuto, molto probabilmente, dalla tossicità conseguente all’azione farmacodinamica del composto nei confronti della madre o dall’azione farmacodinamica diretta del composto nei confronti del feto.
Effetti collaterali
Più in generale, l’assunzione di Zoloft può implicare effetti indesiderati che sono ben illustrati dal bugiardino contenuto in ogni confezione. Il più comune è diffuso l’insorgere di nausee. Negli uomini affetti da disturbo sociale può portare a una disfunzione sessuale con mancata eiaculazione. Si tratta, in ogni caso, di effetti passeggeri che tendono a sparire con il proseguire del trattamento.
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