Emetofobia, cos’è, sintomi e cura
L’emetofobia è una patologia molto più diffusa di quanto si possa pensare. È la paura di vomitare e colpisce circa il 6-7 per cento della popolazione femminile e l’1,7-3,1 per cento di quella maschile. In realtà gli studiosi considerano la disparità di percentuali come una conseguenza del fatto che le donne sono più propense ad ammettere di soffrire di questa patologia. Le prime richieste d’aiuto si registrano tra i 16 e i 26 anni per le donne e tra i 28 e i 37 per gli uomini. Questa fobia, in realtà, insorge in età infantile e infatti, è soprattutto nei bambini che si rilevano le percentuali più alte di soggetti affetti. Se non curata in maniera adeguata, può diventare cronica e accompagnare il soggetto per tutta la vita. Forti traumi possono favorirne lo sviluppo anche in età adolescenziale se non adulta.
Emetofobia, quando il vomito fa paura
L’emetofobia è un vero e proprio terrore del vomito. La parola deriva dall’unione dei due termini greci: emein (vomito) e fobia (paura). La paura nasce dall’incapacità di gestire i conati ma, nella maggior parte dei casi, si accompagna anche al fastidio, se non nel vero e proprio terrore, di sentire o vedere qualcun altro vomitare.
Gestire l’ansia per prevenire la paura
L’emetofobia, come molte altre paure, è in realtà una diretta conseguenza di problematiche legate alla gestione dell’ansia. A generare il panico è la paura di perdere il controllo e di non riuscire a prevedere e gestire l’arrivo dei conati di vomito. Ad aggredire la serenità del soggetto, prima del vomito stesso, è il solo pensiero: “E se dovessi vomitare nel momento meno opportuno?”, un tarlo che genera preoccupazione, ansia e attacchi di panico nei casi peggiori. È una patologia da non sottovalutare perché innesca un circolo vizioso che porta il soggetto a concentrarsi solo sulla sua paura, fino a degenerare in stati di depressione e ansia sociale che si traducono anche in problemi legati all’alimentazione (anoressia) e ritiro sociale. Nella maggior parte delle persone che soffrono di questo problema si registra la costante sensazione di essere affetti da nausea e pesantezza allo stomaco, oltre che da reflussi gastroesofagei. La paura di trovarsi in imbarazzo in pubblico a causa di possibili conati di vomito porta queste persone ad allontanarsi sempre più dalla vita sociale, trovando tranquillità solo tra le mura domestiche.
Come superare l’emetofobia
Esiste una terapia per curare un disturbo come la nausea che in alcune fasi della vita, come la gravidanza, sembra essere di casa? Molto si è scritto sull’emetofobia e su come superarla. La prima cosa da fare è intervenire sull’origine del problema: l’ansia. È un percorso terapeutico molto delicato e lungo che si basa su un elemento indispensabile: la fiducia. Quella che il terapeuta dovrà conquistare per poter intervenire con risultati concreti sulla problematica.
Esistono alcuni rimedi naturali per tenere sotto controllo questa problematica e sono quelli a cui si fa solitamente ricorso come prima strada. Tra questi, i fiori di Bach sembrano essere quelli capaci di offrire le migliori risposte. I rimedi naturali, come la valeriana o la passiflora (entrambi consigliati per la gestione dell’ansia), possono essere strade utili da percorrere quando la patologia non presenta ancora picchi di estrema gravità. È sempre consigliabile confrontarsi con un medico per essere sicuri di star seguendo le giuste indicazioni e che non si renda necessario l’intervento di un esperto psicoterapeuta.
Emetofobia e agorafobia
La paura del vomito si lega spesso, come visto, ad altre paure. Tra queste c’è l’agorafobia. Dalla somma di questi due fenomeni nasce la tendenza del soggetto affetto ad evitare luoghi affollati che siano aperti o chiusi. Tra le cose a cui si rinuncia, poi, c’è anche la voglia di viaggiare o di prendere mezzi di trasporto pubblici. E anche a tavola si evitano alcune pietanze, a partire dai cibi che contengono carboidrati o grassi.
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