Rabbia repressa: cause e modi per gestirla
Sei il tipo di persona che non si arrabbia mai? Il capo ti urla contro, i figli rispondono male, gli amici ti assillano con richieste insistenti. E tu, non sbotti mai e tieni tutto dentro. In questo modo, la tua energia si trasforma in aggressività repressa e, crescendo diventa ansia. E allora, perché far finta che vada tutto bene e non cedere mai alla rabbia?
Spesso il nostro atteggiamento dipende da uno schema mentale frutto della nostra educazione, che ci ha insegnato ad obbedire e a non contraddire l’altro o dall’idea di sentirsi perennemente vittime, che rischiano di perdere la stima e l’affetto degli altri. Reprimere la rabbia può tuttavia essere un problema.
In che modo la rabbia repressa può causare problemi di salute?
La rabbia repressa può portare all’insorgere di vari problemi di salute. Alcuni di questi sono:
- la cefalea, poiché l’aggressività repressa martella il cervello;
- la tensione muscolare, in quanto i muscoli si controllano per non cedere all’ira e le tensioni si scaricano sul corpo, coinvolgendone varie parti, come la schiena, le spalle, il collo;
- disturbi digestivi, malattie al fegato, mal di stomaco, dato che la rabbia ci corrode dentro e attacca ad esempio le pareti dello stomaco, provocando gastrite nervosa;
- tachicardia e problemi circolatori, poiché la rabbia aumenta la pressione del sangue nelle nostre vene;
- stanchezza, dolore cronico, poiché esistono alcune patologie, come la fibromialgia, che hanno proprio natura psicologica
In che modo l’ira repressa può alterare il comportamento?
Spesso, se riusciamo a controllare la rabbia e a non ferire nessuno, può capitare che diventiamo irascibili e ce la prendiamo con le persone più deboli che incontriamo, sfogando su di loro la nostra frustrazione, anche se non c’entrano nulla. Un’evoluzione delle emozioni represse che non riescono a uscire può essere anche l’ansia e la paura irrazionale.
Rabbia repressa: alcuni sintomi
Esistono alcuni segni che ci aiutano a capire se abbiamo o meno rabbia repressa. Riconoscerli, ci spingerà ad affrontarli.
Un segno può essere quello di essere occupati per tutto il tempo, dato che tenerci occupati è un modo per nascondere e negare le nostre emozioni.
Anche essere costantemente tristi può essere un segnale, poiché evidentemente non riusciamo a esprimere la nostra rabbia, ma neanche altre emozioni come la gioia o l’allegria, oltre che essere privi di energie fisiche e mentali per farlo.
In alcune famiglie, le emozioni si manifestano con il silenzio, per un senso di vergogna o la paura di un rifiuto: se anche tu temi il rifiuto e le conseguenze drammatiche delle tue parole,
forse potresti essere vittima di una rabbia repressa.
Altro segno di rabbia repressa è la difficoltà a dire di no, con la conseguenza di sentirci rodere dentro.
Abitudini come mangiare le unghie o avere una dipendenza dal fumo, dal gioco o dall’alcol possono essere invece dei segni, poichè sono dei modi per tenere la mente occupata e distrarci da emozioni o pensieri dolorosi o che ci fanno arrabbiare.
Cosa fare per contrastare la rabbia repressa?
La prima cosa da fare è prendere coscienza del fatto che la rabbia fa parte di noi e capire da cosa dipende, se da una nostra insicurezza, da un comportamento degli altri o da una ferita del nostro passato non rimarginata che, una volta sollecitata, torna a fare male.
L’ira va affrontata e bisogna prendere decisioni sui rapporti con gli altri, che la hanno provocata, decidendo se andare o meno avanti nel rapporto, cercando però di risolvere i dissapori che si sono creati.
Altro suggerimento è di affrontare gli altri, facendo capire loro che vi hanno fatto del male, poiché anche se talvolta nell’altro c’è l’intenzione di fare del male, la maggioranza delle volte non è così e nell’altra persona non c’è consapevolezza del fatto che ci sta facendo del male.
Sicuramente una terapia di attacco che funziona è sfogare l’ira, con un gesto forte: liberare la rabbia sarà di sicuro conforto e ci consentirà di toglierci quel peso dallo stomaco che ci fa stare tanto male. Puoi provare ad utililizzare un vecchio giornale, strappare le pagine, ridurle a piccoli pezzetti e urlare nel fare tutto questo: sperimentando l’ira, impareremo a manifestarla in modo sano e a non farci dominare da essa. Dopo aver fatto una pausa, puoi provare a riprendere i pezzi di carta e creare nuove forme e disegni che seguano il percorso della tua fantasia.
Di sicuro aiuto, sarà poi avviare un percorso di psicoterapia, dato che spesso la rabbia ha radici profonde nella nostra storia personale, che non possiamo gestire da soli: con l’aiuto di uno specialista, riuscirete sicuramente a creare uno spazio in cui elaborare la vostra rabbia in modo produttivo.
Rimedi naturali per combattere la rabbia
Per contrastare la rabbia e aiutarci a rilassarci, un aiuto può venirci dal fiore di Bach Holly, da assumere in 4 gocce, poste sotto la lingua per 4 volte al giorno. Anche vaporizzare in casa l’olio di essenza di cannella può essere utile. Tisane e infusi di valeriana o camomilla potrebbero essere bevute prima di andare a letto, per conciliare il sonno e aiutare a rilassarci.
Lascia un commento