Cos’è la Fibromialgia: sintomi, cause e cure
La fibromialgia è conosciuta anche come sindrome di Atlante. Si tratta di una sindrome che causa intenso dolore muscolare cronico, rigidità, insonnia e calo della serotonina. Ma quali sono i sintomi, le cause e le cure.
Cos’è la fibromialgia
La fibromialgia è una sindrome autoimmune, e in passato veniva considerata genericamente come una forma di reumatismo extra-articolare.
La fibromialgia interessa anche i tendini e i legamenti, oltre che i muscoli. Tutte la fasce muscolari del corpo, dal cuoio capelluto alle piante dei piedi, sono in continua tensione. La fibromialgia ha conseguenze sia sul fisico che sull’umore, come bassi livelli di serotonina e astenia. Questa stanchezza cronica è dovuta alla continua tensione dei muscoli, che sono doloranti come se lavorassero costantemente.
I sintomi della fibromialgia
Proprio per la tensione muscolare di cui parlavamo poco fa, le sedi del dolore sono più di una, dal collo, alle spalle, passando per schiena e gambe. Altre volte invece è difficile trovare un punto del dolore, che è diffuso ovunque.
I sintomi della fibromialgia sono dolore alla colonna vertebrale, alle spalle, al cingolo pelvico, braccia, cosce e articolazioni. Il dolore è cronico e conosce poche pause. Spesso a questo dolore sono associati anche altri sintomi, soprattutto riguardanti l’umore e il sonno. Inoltre chi soffre di fibromialgia è astenico, ovvero affetto da affaticamento cronico.
Inoltre, a volte la fibromialgia viene associata ad altre sindromi, come la sindrome da fatica cronica, la sindrome da multi-sensibilità chimica e la sindrome da fascicolazioni benigne.
Chi soffre di fibromialgia, abbia anche disturbi del sonno. Infatti i muscoli in continua tensione non permettono di dormire bene. Il sonno è molto leggero ed è facile che ci si svegli più volte durante la notte o molto presto al mattino. E, anche se si riesce ad addormentarsi, ci si sente comunque stanchi. Chi soffre di fibromialgia spesso accusa anche la presenza di acufeni, ovvero fischi o vibrazioni all’interno delle orecchie. Questi possono essere originati da spasmi o muscoli tensivi del timpano.
Tutti questi sintomi poi possono peggiorare o acutizzarsi in caso di presenza di fattori esterni. Ad esempio fattori climatici, soprattutto l’umidità, ormonali, con decisivi peggioramenti nel periodo premestruale o in caso di disfunzioni della tiroide, o di stress, come litigi, tensioni sul lavoro o in famiglia.
La diagnosi
La fibromialgia è conosciuta, come malattia, già dal 1800 ma la sua diagnosi è sempre stata controversa, tanto che per molti anni chi soffriva di questa sindrome veniva accusato di essere un ipocondriaco. Inizialmente veniva considerata una malattia infiammatoria dei muscoli, ma nel tempo la presenza di infiammazione venne esclusa. Così si passò a considerarla una malattia psicologica. Infatti, la fibromialgia veniva considerata, dai dottori stessi, come psicosomatica. Questo perché non esistono alterazioni visibili, né dal punto di vista ematico, né grazie a radiografie.
Le cause
Le origini di questa malattia non sono del tutto chiare. Potrebbero essere imputabili all’attività lavorativa del soggetto che ne soffre, oppure a una forma di familiarità genetica, ma anche a situazioni di avvelenamento o di disfunzioni del sistema immunitario. Queste ultime due condizioni potrebbero aver causato una sorta di corto-circuito dei ricettori neurologici, che avrebbe quindi causato la fibromialgia.
Come dicevamo, le cause potrebbero essere dovute a diversi fattori. Esistono numerosi studi che cercano di capire se esistono alterazioni dei neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale. Nell’organismo di chi soffre di fibromialgia è come se i dati, raccolti dal sistema nervoso, non venissero interpretati nel modo corretto da muscoli e altre periferiche. Infatti, chi è affetto da fibromialgia percepisce il dolore come molto intenso, anche a stimoli lievi, oppure sente dolore anche in risposta a stimoli che normalmente non sono considerati dolorosi.
Come si cura
Fino a qualche decennio fa si pensava che la fibromialgia non avesse una vera e propria cura, perché veniva considerata una malattia psicosomatica. Poi negli ultimi anni sono state sperimentate alcune cure a base di farmaci che riescono a sopperire alla carenza di serotonina e di modificare l’operattività neurovegetativa della fibromialgia. Solitamente, per curare questa patologia, questi farmaci vengono somministrati insieme ad altri farmaci miorilassanti. I farmaci per potenziare l’attività della serotonina sono classificati come antidepressivi. Purtroppo la fibromialgia non risponde ai normali antidolorifici.
Curarsi con la medicina naturale
La fibromialgia si può contrastare anche con la fitoterapia, nonostante le risposte dell’organismo siano risultate più deboli. Esistono preparati di erbe medicinali che, se consumate in infuso, risultano essere efficaci su alcune delle manifestazioni legate alla fibromialgia.
Questi trattamenti di medicina naturale possono quindi essere associate ad altre terapie.
Questo infuso contiene tantissime erbe officinali, tra cui il ginko bilboa, la passiflora, l’angelica e la matricaria, oltre a molte altre. Questa tisana ha una funzione tonica contro la stanchezza, l’ansia, la cefalea e i disturbi del sonno. Inoltre aiuta la circolazione sanguigna verso le estremità. Questa tisana è consigliata due volte al giorno, lontano dai pasti.
Inoltre anche un po’ di attività fisica, senza eccedere, per non peggiorare la stanchezza cronica, è utile. Molti pazienti hanno riscontrato miglioramenti dopo l’attività motoria in acqua termale, che aiuta a rilassare la muscolatura e a combattere la rigidità.
Cosa mangiare
Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante. Chi soffre di fibromialgia dovrebbe seguire una dieta a basso contenuto di grassi. Anche se non esiste una dieta specifica per chi soffre di questa patologia, l’alimentazione, come in altre situazioni, svolge un ruolo decisivo.
È bene ridurre l’assunzione di zucchero, soprattutto quello bianco, o dolci elaborati, come merendine, marmellate industriali e cibi ricchi di conservanti o che richiedono una lunga digestione.
Ottimi risultati anche dai pazienti che seguono una dieta vegetariana, con l’apporto di proteine vegetali, e poca carne rossa. È inoltre consigliato consumare molta frutta e verdura di stagione, per le proprietà antiossidanti, e per l’alto contenuti di vitamine e sali minerali.
Non dimenticare mai di inserire all’interno della propria dieta cereali integrali e di limitare l’asusnzione di solanacee, come pomodori, melanzane, patate o peperoni.
Per favorire il riposo, è bene bere molta acqua oppure, infusi e tisane. Il ginseng in questo caso è poco indicato perché può aumentare la contrattilità muscolare e quindi aumentare le difficoltà a riposare.
Lascia un commento