Allenamento ideomotorio, cos’è e come funziona
L’allenamento ideomotorio si basa sul lavoro mentale come base imprescindibile per quello di tipo fisico. L’immagine che si sviluppa con la propria mente di un movimento influenza notevolmente la struttura del movimento stesso nella resa pratica. Questa teoria si regge seguendo alcuni studi scientifici in ambito sportivo.
Le sensazioni che si sviluppano durante l’esecuzione di un movimento sono di importanza cruciale nel determinare la forma attuale del movimento. Se si modifica l’area di interesse attraverso ciò che è noto come l’ “allenamento ideomotorio”, si cambierà la struttura del movimento modificando la tecnica.
Una definizione dell’allenamento ideomotorio
Come riportato negli annali la definizione è la seguente, si tratta di una “Rappresentazione mentale sistematicamente ripetuta e cosciente dell’azione motoria” (Frester, 1985) e “…che deve essere appresa, perfezionata o stabilizzata, senza che vi sia una esecuzione reale, visibile esternamente, di movimenti parziali o globali” (Corbin, 1972).
In cosa consiste l’allenamento ideomotorio?
Le peculiarità principali dell’allenamento ideomotorio riguardano la possibilità individuale di provare sensazioni anche in assenza di un dato stimolo, insieme alla coscienza nella realizzazione di questa attività mentale nonostante manchino dei movimenti visibili, nel corso di tale esercizio.
Approfonditi studi da inizio secolo si occupano a livello sportivo dell’allenamento ideomotorio per contribuire al miglioramento delle attività sportive degli atleti e degli sportivi di tutto il mondo. Si tratta di tecniche mentali che seguono l’attività sportiva dal pensiero alla realizzazione pratica. Varie teorie hanno elaborato il processo attuale e le varie fasi per migliorare le prestazioni sportive attraverso l’allenamento ideomotorio.
L’atleta durante l’allenamento ideomotorio deve concentrarsi sul movimento che intende fare o perfezionare, ripetendolo più volte mentalmente. Si tratta di un vero e proprio fattore psicologico che si riferisce al movimento per perfezionarlo attraverso l’immaginazione.
Si tratta di uno degli elementi principali nel determinare la forma e la struttura di un movimento da realizzare. Si tratta dell’unione tra prestazione e attenzione, tra immaginazione e realtà. Una sorta di effetto psicologico, di studio prima dell’atto.
La tecnica dell’allenamento ideomotorio
L’allenamento ideomotorio ha una sua teoria alle spalle, oltre che una definizione specifica. L’atleta, o la persona, dopo aver chiarito la sequenza motoria specifica, si prosegue alla sua ripetizione sistematica a livello mentale. Questo avviene contemporaneamente all’allenamento effettuato in realtà, la cosiddetta esecuzione pratica. In sostanza ciascun gesto tecnico è scindibile in una sequela di movimenti continui: per la messa in pratica ideomotoria bisogna perciò focalizzare la propria attenzione, per ciascuno degli step motori della serie, solo sul movimento corporale alla volta.
A questo punto, una volta memorizzata la serie corretta, anche sulla base di emozioni e pensieri che lo seguono e, ovviamente, grazie al ritmo respiratorio. Per agevolare lo sportivo nel conseguimento della successione motoria corretta e nella preparazione di immagini mentali giuste, la riproduzione mentale è anticipata dalla visione di un video del gesto tecnico.
In seguito, dopo essere giunti a una condizione di relax in tempi brevi, si inseriscono visualizzazioni poli-sensoriali relativi al training abituale. All’interno di questo si manifesta a livello mentale la serie ideomotoria dell’atto atletico, considerando le misure spaziali e temporali. La serie ideomotoria va ripetuta dalle tre alle cinque volte, e quando avviene un calo di concentrazione l’allenamento psicomotorio va sospeso passando all’effettuazione pratica.
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