Anello anticoncezionale: benefici e controindicazioni
Bassa concentrazione di ormoni e alta efficacia: sono queste le due caratteristiche principali dell’anello anticoncezionale, uno dei sistemi più nuovi e di successo per il controllo delle nascite e delle gravidanze indesiderate.
L’elenco dei sistemi anticoncezionali sta diventando sempre più esteso: dai metodi classici e naturali come il coito interrotto, l’Ogino-Knaus e il Billings ai più comuni e tradizionali profilattico e pillola ormonale, dalla vecchia spirale alla potente “pillola del giorno dopo”, tutti con i loro pro e i loro contro.
Negli ultimi anni, però, sono state studiate delle soluzioni alternative, in grado di limitare le controindicazioni: è il caso, soprattutto, dell’anello anticoncezionale, un innovativo strumento per evitare le gravidanze indesiderate.
Anello anticoncezionale: a cosa serve e come funziona
Per la precisione, questo contraccettivo di uso vaginale ha proprio la forma di un anello flessibile e trasparente, ed è realizzato in eva (etilene vinilacetato), ovvero un materiale biocompatibile e atossico già usato in ambito medico per altri prodotti.
Come la pillola, anche l’anello anticoncezionale blocca l’ovulazione, inducendo modifiche al muco cervicale che impediscono la risalita degli spermatozoi, grazie al rilascio quotidiano di una dose molto bassa di ormoni, che perciò non va ad alterare molto il complesso dell’organismo, non incide né altera il peso corporeo e, soprattutto, presenta effetti collaterali limitati.
L’applicazione. Una delle preoccupazioni che potrebbero sorgere riguarda il come si mette questo anello anticoncezionale, ma in realtà il posizionamento risulta abbastanza semplice ed è una manovra che dura pochi secondi: una volta scelta la posizione che si ritiene più confortevole (accovacciata, in piedi sollevando una gamba o sdraiata), la donna prenderà tra l’anticoncezionale il pollice e l’indice, piegandolo in modo da creare una forma ovale leggermente schiacciata e inserendolo nella vagina fino a una posizione comoda, che non presenti fastidi, perché per la sua efficacia basta che sia completamente inserito nella vagina.
Per rimuoverlo, invece, basta sfilarlo, agganciandolo con il dito indice (in presa a uncino) o unendo indice e medio, e tirarlo verso l’esterno. L’anello anticoncezionale deve essere tenuto per tre settimane consecutive, per poi rimuoverlo nella settimana in cui compare il ciclo mestruale.
Anello anticoncezionale: contraccettivo innovativo
Questo prodotto rappresenta uno dei metodi che garantisce la maggiore affidabilità riguardo all’obiettivo di evitare gravidanze indesiderate, e infatti si ritiene che il suo utilizzo corretto possa garantire una efficacia che oscilla tra il 98 e il 99 per cento dei casi: ovvero, solo una o al massimo due donne su 100 che usano l’anello anticoncezionale rischiano di rimanere incinta in modo accidentale.
Questa sicurezza, unita al basso livello di ormoni rilasciati nell’organismo, sono le due caratteristiche che ne determinano il successo e la diffusione, ma non bisogna trascurare alcune controindicazioni.
Non abbassare la guardia. Innanzitutto, l’anello anticoncezionale non è pensato per ridurre i rischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, e in questo ambito il rimedio più sicuro resta il preservativo.
Inoltre, il contraccettivo non deve essere utilizzato dalle donne di età superiore a 35 anni che fumano o in caso di problematiche come trombosi venosa o arteriosa, gravi malattie epatiche, tumori epatici, diabete mellito con interessamento vascolare, emorragie vaginali di natura non ancora accertata oltre che, ovviamente, una ipersensibilità ai principi attivi o agli eccipienti dell’anello stesso.
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