L’apnea notturna: cause e terapie di un disturbo molto diffuso
Tra i disturbi che si stanno diffondendo sempre in modo maggiore nella popolazione mondiale, c’è sicuramente l’apnea notturna, un problema che si rivela sempre difficile da diagnosticare, ma ancora più complesso da curare.
Caratterizzata da arresti della normale respirazione durante il sonno, a ripetizione regolare e spesso protratti, con la respirazione che riprende con un russare forte. Possono infatti arrivare anche a circa cento durante la notte.
Cos’è l’apnea notturna e tipologie
La sindrome delle apnee notturne è sempre più diffuso ed è una patologia cronica che peggiora la qualità del sonno, poiché nei momenti in cui la respirazione rallenta oppure si ferma, si passa da un sonno profondo ad un sonno più leggero. Questo problema ha poi ripercussioni durante la giornata, con una stanchezza diffusa in tutta la giornata e quindi un’eccessiva sonnolenza durante il giorno.
Raramente gli individui che ne soffrono sanno di essere affetti da questa sindrome, poiché, come è ovvio, non sono coscienti nel momento in cui ci sono queste interruzioni nella respirazione. Questo disturbo è molto difficile da diagnosticare da parte dei medici, e anzi, solitamente viene segnalato da partner oppure familiari. È infatti difficile da individuare con normali visite, e non esiste un vero e proprio test clinico.
La tipologia di disturbo più diffuso è l’apnea notturna ostruttiva: in questo caso si assiste ad un rallentamento o un’interruzione delle respirazione, causata dal collasso delle vie respiratorie ostruite durante il sonno. Questo blocco provoca un sonoro russamento. Questo tipo di problema è più presente negli individui in sovrappeso, ma anche nei bambini con le tonsille molto ingrossate.
Meno diffusa è invece l’apnea centrale nel sonno: in questo caso la zona del cervello che ha il compito di controllare la respirazione non invia i giusti segnali ai muscoli che permettono la respirazione per piccoli istanti.
Apnea ostruttiva ed apnea centrale possono presentarsi insieme, anche se solitamente quella centrale non provoca russamento.
Cause apnea notturna
Quando si è svegli le vie respiratorie sono sostenute dai muscoli del collo, che hanno il compito di tenerle sempre aperte, in modo che l’aria possa entrare ed uscire in modo naturale dai polmoni. Questi muscoli però si rilassano mentre si sta dormendo, causando un restringimento delle vie.
Normalmente questa riduzione di spazio non blocco il passaggio dell’aria dal corpo, ma se si soffre di apnea notturna, c’è un blocco delle vie respiratorie che si restringono ulteriormente. I motivi possono essere molti: un rilassamento eccessivo dei muscoli di lingua e collo; tonsille di dimensioni troppo grandi; pareti ispessite a causa di un’abbondanza di tessuto adiposo.
È stato dimostrato che la metà degli individui che soffrono di questo problema è in sovrappeso e che a soffrirne sono maggiormente gli uomini. Si tratta di un problema che può sopraggiungere in ogni momento della vita, ma l’incidenza aumenta con l’aumento dell’età. Sui fattori di rischio può contare anche la familiarità.
Esistono anche cause anatomiche: se le vie di naso e gola sono ridotte, il rischio di soffrire di apnee notturne diventa maggiore. I restringimenti possono essere provocati anche da congestioni e allergie; anche l’ipertensione può essere la causa di apnea. Anche alcuni farmaci possono provocare questo tipo di problema.
Come curare l’apnea notturna
Per curare l’apnea notturna si agisce di solito sulle cause, eliminando gli ostacoli alla respirazione, ad esempio adenoidi, deviazione del setto, polipi, etc. Per gli individui in sovrappeso o addirittura obesi è fondamentale dimagrire.
Anche le abitudini come l’alcol e il fumo sono da evitare. Smettere di fumare può aiutare ad avere una respirazione corretta, mentre si consiglia di non bere prima di andare a letto. Anche pasti troppo abbondanti possono provocare questo problema. Esistono poi strumenti per aprire le vie nasali.
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