Blefarite, sintomi, cause e terapia
La blefarite è un disturbo che colpisce l’occhio, e più precisamente si identifica in un rigonfiamento della palpebra. Insieme andremo a scoprire di più su questa patologia, evidenziandone i tratti principali, i sintomi e la possibile cura e i rimedi a cui possiamo fare riferimento per debellarla.
Che cos’è la blefarite
Possiamo tranquillamente definirla una infiammazione cronica delle palpebre, in cui lungo il margine della palpebra compaiono diverse fastidiose crosticine oltre a ulcere molto irritanti e squame. In dipendenza dei casi, questa condizione può avere dei sintomi molto lievi e quasi impercettibili oppure andare a rappresentare una vera e propria minaccia per le palpebre portando a diversi squilibri. La maggior parte delle “versioni” di questa infiammazione si ritira spontaneamente dopo poche settimane ma ne casi più gravi, che non sono poi così rari, la malattia può degenerare e arrivare a rappresentare un serio rischio per gli occhi.
Quali sono le cause della blefarite
Anche se può suonare abbastanza preoccupante, la blefarite è causata spesso e volentieri da alcuni batteri, noti come stafilococchi, che normalmente si trovano sulla nostra pelle: questi batteri, per ragioni ancora non del tutto chiare, “impazziscono” e causano questa infiammazione molto fastidiosa a livello delle palpebre. Altro fattore che può essere responsabile della malattia è la dermatite seborroica, causa della forfora sul cuoio capelluto e sulle ciglia, che può andare ad irritare questa zona degli occhi. Altre cause sono state individuate nell’ostruzione di alcune ghiandole nelle palpebre che favorirebbe l’accumulo di liquidi e di conseguenza l’infiammazione. Tra le varie cause dell’ostruzione di queste ghiandole possiamo trovare reazioni di natura allergica o diversi squilibri interni dovuti soprattutto all’accumulo di scaglie di pelle che non viene normalmente espulsa.
I tipi di blefarite
Sono tre le tipologie di blefarite più conosciute: ulcerativa, squamosa e iperemica.
La blefarite ulcerativa, di cui abbiamo parlato prima, è causata da alcuni batteri: può avere origine in età infantile e, se non adeguatamente curata, può protrarsi fino all’età adulta. Della blefarite squamosa ancora non si conoscono esattamente le cause ma diversi esperti sono convinti che la forfora, l’acne di tipo rosaceo e la seborrea del viso siano tra i principali responsabili. La blefarite iperemica è il tipo più difficile da individuare e spesso si manifesta con sintomi “normali”, come gli occhi arrossati o un gonfiore leggero all’occhio.
I sintomi più comuni della blefarite
I sintomi più comuni della blefarite sono tutti piuttosto generici: rossore agli occhi, prurito agli occhi, gonfiore, sensazione costante di avere qualcosa in un occhio. Esistono tuttavia dei casi in cui le blefariti si presentano in modo più specifico, e i sintomi che riscontriamo possono essere: un incupimento del colore delle palpebre, di solito associato ad una reazione allergica; la comparsa di diverse cisti lungo il margine della palpebra; comparsa di diverse squame sulla pelle intorno agli occhi; diversi “detriti” nelle lacrime durante la lacrimazione; formazione di fastidiose croste di varie dimensioni intorno le palpebre; fastidio provocato dall’esposizione alla luce; lacrimazione generalmente di natura schiumosa; secrezioni giallo-verdastre dall’occhio, indicative di un’infezione.
I pazienti che più non riescono a contrastare i sintomi sono quelli che utilizzano le lenti a contatto: infatti tutti questi sintomi impediscono ai soggetti il normale utilizzo delle lenti con conseguenti e ovvie ripercussioni sulla vista.
La cura per la blefarite
Curare questa malattia non è semplice: la blefarite può peggiorare rapidamente e può ripresentarsi se non curata adeguatamente. Solitamente il trattamento prevede di ammorbidire le croste intorno agli occhi e di rimuoverle molto delicatamente. Solitamente i medici prescrivono ai pazienti affetti da questa condizione degli antibiotici per velocizzare il processo di guarigione: le creme antibiotiche da applicare intorno alle palpebre sono il farmaco più comunemente scelto. Esistono tuttavia delle situazioni rare in cui i farmaci prescritti sono antimicotici. Se i sintomi si presentano in maniera violenta e grave, i farmaci corto steroidei possono aiutare il paziente a sopportare l’infiammazione e a calmarla.
Alcuni accorgimenti quotidiani
Passiamo adesso ad alcuni accorgimenti da adottare durante la nostra routine quotidiana per combattere la blefarite e per attenuarne i sintomi. Partiamo dal punto essenziale, la pulizia quotidiana degli occhi, che dovrà avvenire per un minimo di 2 volte al giorno, in questo modo: applicate una compressa calda (magari di lattice) sopra l’occhio in modo da ammorbidirne la pelle e stimolare i condotti lacrimali per l’eliminazione delle scorie; massaggiate poi la palpebra con un movimento delicato e circolare; una volta che la compressa si sarà raffreddata lavare la superficie dell’occhio e rimuovere qualsiasi tipologia di residuo tramite un asciugamano bagnato con acqua calda. Ovviamente utilizzate un asciugamano diverso per ciascun occhio.
Sono diversi i casi in cui sarà necessario pulire la palpebra con più energia: in questo caso, per non danneggiare l’occhio, vi consigliamo di allontanare la palpebra da quest’ultimo aiutandovi con le mani e pulire utilizzando un asciugamano bagnato; chiedete al vostro medico se potete implementare una crema antibiotica durante la pulizia.
Se soffrite di blefarite seborroica, vi consigliamo di lavare accuratamente le ciglia e di sciacquarle con acqua calda per poi passarvi sopra un panno pulito e asciutto.
Vi consigliamo inoltre di non utilizzare lenti a contatto o qualsiasi genere di trucco per gli occhi perché quest’ultimo potrebbe andare a rappresentare un ostacolo durante la pulizia e, in caso di prodotti a base chimica, andare a rappresentare un vero e proprio rischio per i vostri occhi.
Abitudini alimentari e non solo
Se soffrite di secchezza oculare, potrete utilizzare delle lacrime artificiali per lubrificare l’occhio e calmare il bruciore causato dalla blefarite: vi raccomandiamo di usare del colliri e di rivolgervi sempre prima al vostro medico. Tornando a parlare della seborroica, può essere utile l’utilizzo di uno shampoo anti-forfora: chiedete al vostro medico quale potrebbe essere una buona scelta e utilizzatelo soprattutto se soffrite di questa tipologia di blefarite.
Secondo alcuni esperti, infine, una dieta ricca di omega-3 potrebbe favorire la guarigione spontanea dalla blefarite. Alcuni degli alimenti che contengono in maniera corposa questa sostanza sono i pesci e i crostacei, tra cui citiamo: lo sgombro, il salmone, le sardine, le aringhe, tonno (meglio se fresco poiché quello in scatola potrebbe perdere il suo potenziale di omega-3).
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