Sarcoidosi, sintomi, diagnosi e terapia
La Sarcoidosi è una malattia molto rara, che colpisce una piccola percentuale di popolazione; sarebbe meglio affermare che ne è stata diagnosticata una piccola percentuale, perché in realtà è quasi sempre asintomatica, quindi molto difficile da scoprire; i rari sintomi sono inoltre facilmente confondibili con molte altre malattie.
Ma che cos’è la Sarcoidosi?
Si tratta di una malattia che provoca la formazione di piccoli noduli infiammati, detti granulomi, che possono insorgere in quasi tutti gli organi del corpo, polmoni principalmente, e poi cuore, pelle, articolazioni, ossa, fegato, reni, occhi, muscoli e sistema nervoso, a volte anche in due o più organi contemporaneamente.
I granulomi possono lasciare cicatrici e lesioni negli organi colpiti, i quali sono pertanto compromessi nella loro funzionalità.
La Sarcoidosi guarisce spontaneamente nel giro di due anni in più del cinquanta per cento dei casi osservati, e nell’ottanta per cento dei casi trattati con terapie mirate; il rimanente venti per cento purtroppo ha delle conseguenze dal punto di vista clinico, che possono diventare spesso croniche.
Vediamo il decorso clinico della Sarcoidosi in alcuni degli organi che abbiamo appena elencato.
Dove colpisce la Sarcoidosi
Nei polmoni, viene diagnosticata grazie ad alcuni esami particolari, tra i quali l’auscultazione, che permette di isolare alcuni secchi crepitii tipici di questa malattia; altri esami utili sono l’RX torace, l’Eco torace, la spirometria, la broncoscopia, la scintigrafia o la TAC. Nella fase iniziale vengono coinvolti gli alveoli, i piccoli bronchi e i vasi sanguigni, in seguito la Sarcoidosi provoca infiltrati polmonari con fibrosi polmonare ed alveolare.
Sulla pelle, questa malattia provoca eritema nodoso, placche, noduli e lupus, ma guarisce solitamente nel giro di quattro settimane; quando viene interessato il cuoio capelluto, si verifica una forte perdita di capelli e si creano chiazze di tessuto glabro.
Quando la Sarcoidosi interessa il cuore, si può verificare una particolare aritmia ventricolare che risulta fatale; le complicanze sono determinate da fibrosi cardiaca, formazione di granulomi, accumulo di liquido nell’interstizio del cuore.
Quando invece sono interessati gli occhi, la Sarcoidosi provoca uveite, uveoparotite, e infiammazione della retina, che a seconda dei casi può portare anche a cecità o perdita di acutezza visiva. Molto spesso provoca riduzione della produzione lacrimale, per infiammazione delle ghiandole lacrimali.
Quando colpisce il sistema nervoso, la Sarcoidosi diviene Neurosarcoidosi, più comune nel nervo cerebrale e nel nervo facciale, nel qual caso spesso determina paralisi di un lato e di entrambi i lati del viso; le altre patologie correlate interessano l’ipofisi, l’ipotalamo, il midollo spinale. Alcuni tra i sintomi che riguardano l’interessamento del sistema nervoso possono essere cambiamenti improvvisi di umore o di temperatura corporea, e persino al ciclo mestruale.
Quando invece colpisce i reni, la Sarcoidosi provoca un aumento atipico della vitamina D, con conseguente aumento di calcio, produzione di calcoli, oppure nefrocalcinosi, che determina una minore funzionalità del sistema renale.
Come si cura la Sarcoidosi
Le terapie sono varie e collegate ovviamente al tipo di organo interessato, e quasi sempre si riferiscono a lenire i sintomi comparsi con l’avvento della malattia; come abbiamo detto, è molto difficile diagnosticare la Sarcoidosi, ed altrettanto lo è stabilire il tipo di terapia adatta.
Nonostante ciò, nella maggior parte dei casi, la malattia insorge, evolve e si risolve spontaneamente nel giro di un periodo variabile da quattro settimane a due o più anni; in altri casi, sembra scomparire e poi invece torna dopo qualche anno anche con sintomi diversi o aggredendo organi diversi.
La terapia generalmente riconosciuta come più efficace è quella con i corticosteroidi, con il cortisone in breve, il quale possiede la capacità di smorzare molto le risposte immunitarie dell’organismo, in questo caso particolare si tratta di arginare la reazione autoimmune che sembra essere innescata dalla Sarcoidosi, in molti casi collegati alla presenza di silice, nell’organismo o nell’ambiente in cui si vive. A volte sarà necessaria un’anamnesi della famiglia del malato, in quanto sembrerebbe molto determinante anche il fattore ereditario.
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